MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA
destino che in questo giorno io non potessi starmene solo co' miei pensieri. Inciampai in due bambini, accocolati sulla soglia del presbiterio. - La
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cielo, di un grigio plumbeo ed uniforme avea fatto una discesa sulla terra; esso nascondeva le cime dei monti i quali parevano un altipiano fuggente in
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, il quale orto fiancheggiava il presbiterio dal lato opposto alla chiesa. Da quello un'altra uscita sì apriva sulla strada dei monti. Allora mi si
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or coll'altro; io era obbligato dalle mie facende a passar quasi l'intiera giornata sulla montagna, e i miei vecchi erano ingenui come la Gina, e
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mezzo alla strada, sulla sua porta.. - Che porta! Non ho paura io delle cocolle. - Io sono amico di Don Luigi ..... - E di me non lo siete forse
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disinvoltura, urtando a destra e a manca, finchè, giunto sotto il pronao, m'avvidi che il proseguire era impresa impossibile. Mi alzai sulla punta
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a destra piuttosto che a sinistra, di salire invece che di scendere, per l'unica ragione che avete preferito, leggendo sulla vostra Guida fra i molti
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parole del sacerdote impaziente avevano dato il tremito. D'un balzo gli fu alle spalle, e, guidatagli la mano, gli infilzava sulla forchetta il boccone
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fazzoletto inzuppato sulla fronte, e cacciava fuori dalla cravatta il mento aguzzo ad una distanza alla quale, fino a quel giorno, non era probabilmente mai
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realtà. Ma i libri su cui si gettò come si precipita sulla fontana il pellegrino assetato non erano più quelli del giorno prima: che insipida presa, che
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dell'Esattore. Quelle gonne invidiate avean valso anzi a far correre pel paese certe voci poco benevoli sulla rettitudine dei costumi di casa De Boni. Questa
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veglia e il sonno, mi somigliarono ai colpi di un martello che mi battesse sulla nuca. I galli, sparsi qua e là nelle soffitte e nelle cantine
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«Noi siamo di Castelletto sulla riva destra del Ticino. «Nostro padre faceva il pescatore, il barcaiuolo tra Sesto Calende e il nostro paese e un po
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, raccogliersi subito dopo il servizio religioso. Fui spinto dalla curiosità a seguire la folla che scendeva per la via maestra. Sulla piazzetta vidi parecchi
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suo viso sinistro che ci faceva scappare noi bambini, era sconvolto dal furore. Io mi trovavo sulla soglia e non fui in tempo a cansarlo: egli mi diè
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dipinto; come se il curato a imitazione degli auguri romani, lo avesse qualche volta esposto sulla porta della chiesa, senza altre parole al suo seguito
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pagliericcio: coperto di cenci insanguinati: il capo chino sulla spalla sinistra, la bocca intrisa di bava nerastra. Il dottore De Emma s'inginocchiò e
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pose una mano sulla spalla. - È vero, ho fatto male, compatiscimi. Egli era pallidissimo: la sua voce tremante rivelava l'interna battaglia degli
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tagliente sulla parete, una libreria. Le novanta volte su cento voi potete giudicare del carattere, delle abitudini, degli affetti di un uomo dal
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colloquio. Egli meditava la parola che le pone sulla fronte il sorriso. Passò in mezzo a noi, colla testa fissa al villaggio, senza vederci. - Brav'uomo
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tutto il territorio di Varese, per dar posto ad una lingua, quasi nuova di zecca, sulla sponda sinistra del Verbano. Tutta quella moltitudine era
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, voi non dovete sospettare che di me ..... Allora ella mi narrò le deplorevoli vicende che erano seguite dopo il nostro ultimo colloquio sulla strada