MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA
occorre aver studiato il latino per provar che due e due fanno quattro. - Scusi, signor sindaco, rispondeva il farmacista, non ho mica detto il
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Uscito nella via mi fermai per accendere il sigaro: e, senza volerlo, intesi che il sindaco parlava di me chiamandomi «lo scarabocchino». Non era
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Pochi momenti dopo, la voce del sindaco e del farmacista risuonava dietro il muro del giardino parrocchiale, in cui dopo la messa, mi ero venuto a
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Le vendette del Sindaco non si fecero aspettare a lungo. La domenica dopo ci fu riunione del Consiglio. La seduta era stata annunziata con
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, molto energicamente. Sono le sei, vo' a pranzo da quella bestia di Sindaco, del quale vi dirò poi ... ma ... zitto. Ed uscì frettoloso, lasciandomi solo
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, una indicibile malinconia mi circondava come un abito bagnato. Dissi al farmacista: - Non incomodatevi più a lungo; il pranzo del sindaco vi aspetta
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sindaco: il primo, a spigoli retti semplici, smussati agli angoli da gruppi di piante: ritto in mezzo l'esile campanile tendente al cielo; - l'altra
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ancora ripiegando i tovaglioli, quando Baccio entrò con una faccia sepolcrale, ed annunzio l'arrivo del sindaco. Il curato ebbe un movimento di tutta la
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. Cominciano e finiscono in un paesello delle Alpi. Il povero sant'uomo e il suo presbiterio, un medico e una farmacia, un sindaco e la sua storia
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tutto bene. È come un'altra terza parte .... - Il curato copre dunque anche le funzioni di sindaco? - Il sindaco! Si starebbe freschi se si aspettasse
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.... - Se ti facessi accompagnare dallo speziale, egli forse saprebbe ragionare il sor sindaco. - No, no, ripetè Aminta. La sua ripugnanza era davvero
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Baccio! ... Ed ora è morta e infracidisce nella sua cassa! ... E sapete chi me l'ha uccisa? Quel cane di sindaco che morirà per le mie mani come è
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Sindaco. Incontrammo per via don Sebastiano e lo speziale che a malincuore s'avviava ad aprir la sua bottega. Seppi da lui che il signor Angelo era tornato
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ch'entrassi in seminario. - Voi non siete stato allevato in casa del sindaco? - No fino a dieci anni io rimasi colla zia Mansueta al presbiterio. Così vi fossi
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cosa significano quei lumi laggiù, verso la casa del sindaco? Baccio uscì nell'orto e dopo un istante ricomparve sogghignando e mi disse, facendomi
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sindaco. Mi prese ansietà di vedere questo miracoloso rifugio. Mi feci indicare la strada e, sotto pretesto di andare incontro al curato, affrettai il
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sindaco misterioso che mi appariva il perno, il movente del dramma, del cui svolgimento il caso mi faceva spettatore. Il Bazzetta sulle prime fu restìo
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senz'altro s'avviò a narrarmi le lotte intestine di Sulzena, in cui egli solo teneva testa al presbiterio e al sindaco alleati. Io non gli credevo gran fatto
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. La famiglia De Boni, il terribile Sindaco, l'abatino, il caffè di Zugliano, il signor Intendente, quel misterioso De Emma, passarono nel mio cervello
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quell'imbroglio, non fosse un sogno: non aveva più incontrato nè il sindaco, nè il Bazzetta. Non vedevo che i miei ospiti. Sempre gli stessi volti, sempre le
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persuaso e che non avrebbe tenuto conto della calunnia del Sindaco. Io partii quella stessa sera per Milano e l'indomani cercai un avvocato per il povero
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esortazioni dal sindaco e da altri signori del luogo tantochè la mamma si decise alla fine un po' per le ragioni che coloro le dicevano, e un po' per quelle