MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA
signora Mansueta, mi disse il più alto dei due, o dorme o non ci vuole aprire. E il papà che ci ha detto di venire, e che è su dal signor curato
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occorre aver studiato il latino per provar che due e due fanno quattro. - Scusi, signor sindaco, rispondeva il farmacista, non ho mica detto il
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battaglie, perchè ritrarsi? è meglio battersi. Il poverino crollò tristamente il capo: - È il signor Angelo che lo vuole ..... Il solo pronunziare
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Sindaco. Incontrammo per via don Sebastiano e lo speziale che a malincuore s'avviava ad aprir la sua bottega. Seppi da lui che il signor Angelo era tornato
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. La famiglia De Boni, il terribile Sindaco, l'abatino, il caffè di Zugliano, il signor Intendente, quel misterioso De Emma, passarono nel mio cervello
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piazzetta del sagrato. Nel cortile scalpita la cavalcatura del signor de Emma: s'ode qualche belato fioco come venisse di sotterra. Il colloquio nello
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mangiano mica le insegne delle osterie, nè vi dormono sopra. - L'importante è che trovino un desco ed un letto; ciò che si trova dal signor curato per
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meno fortunati, assai meno fortunati degli uditori del signor Intendente, i quali dopo aver aspettato per bene che egli delibasse il suo trionfo
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poteva dubitare della sincerità delle sue parole. Il signor Bazzetta rimase piuttosto sorpreso che ammirato di tanta arrendevolezza. Si sarebbe detto
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il signor Angelo aveva avuto un fratello. È vero che costui - vivo, pochi lo avevano veduto, morto, nessuno ne osava parlare ... almeno in publico. Era
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sotto terra. Hanno un bel dire, ma adesso infracidisce nella sua cassa, Mi voleva tanto bene, e ce ne volevo tanto a lei! ... Scusi, signor pittore
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probabilmente dal profumo della imbandigione che tanto tardava a cadere nelle sue mani, esclamò: - Signor Prosdocimo, in nome di Dio! ci vuol tanto
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fanciulla. - E vi ha contata la storia del medico e del signor sindaco a modo suo ... - è un birbone! - Beve come una spugna! Oh! che uomo! - ..... Omo
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Dopo agitatissimi sogni, fui risvegliato dal signor De Emma, o, - per essere più veritiero, - dai ferri aguzzi del suo ronzino, i quali, così, tra la
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casa del signor de Emma di cui tutti facevano un gran parlare. E quale non fu la mia sorpresa appena entrato di trovarmi fra le braccia della mia
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rivederci; e ne sentirete delle belle. - Mi raccomando .... giovincellina! ..... Uno scricchiolio non lontano mi fe' volgere il capo; era il signor
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suo pollaio. - Signor curato, gli dissi, davvero che, se non avessi coscienza della strada che ho percorso, crederei che qui non sono in Italia. La
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diceva di me. Mi disponevo ad andarmene, quando mi accorsi che qualcuno mi spiava dalla porta socchiusa della bottega. Era il signor Bazzetta il quale
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lume su per la scaletta: - Sono i coloni del signor De Boni che portano a casa Bazzetta, ubbriaco fradicio. E con questo bel corollario di quella bella
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meglio ogni cosa. Ecco, s'accomodi qui: questo è il suo gabinetto. Ciò che la ingenua Perpetua chiamava il gabinetto del signor curato, era uno
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suo padrone. Il signor De Boni battendo il piede con impazienza, gli disse imperioso: - Orsù va a sollecitare que' poltroni. E il cursore a galoppare
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ragione e della coscienza sono frequenti nella vita. - Il pittore ha ragione, disse il signor De Emma; le passioni buone o cattive sono lievito
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benedett'uomo, diceva Don Anastasio colla sua voce burbera e piena di convinzione. non ha altri momenti da scegliere per venire a disturbare il signor
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che quello era un gran cuore, e che il suo era un errore sublime. Il signor De Emma pronunziò queste parole con forza e ci guardava colla sicurezza
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le differenze. Erano due figure senza età precisa, due fossili veri ... - Il signor Bazzetta insistè per trattenermi, egli era schietto; non gli pareva
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Il signor De Emma aveva avuto una gioventù burrascosa. Travolto, fin dai primi anni nelle fortunose vicende del 1821 aveva visto il padre, antico e