MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA
rimasto sempre. Dacchè ne sono uscito io non so immaginarmi paradiso diverso dalla mia felicità in quegli anni beati della mia infanzia, tanto
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altri uomini; la mamma era da parecchi anni sempre ammalata, io avevo il mio da fare per assisterla e sbrigare le faccende di casa: mia sorella era una
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ingarbugliava l'intreccio, poi, stanco, l'abbandonava ancora. S'illudeva sempre di arrivare al fine e non l'avrebbe forse finito mai. Quando mancò, era
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quell'imbroglio, non fosse un sogno: non aveva più incontrato nè il sindaco, nè il Bazzetta. Non vedevo che i miei ospiti. Sempre gli stessi volti, sempre le
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meraviglia per la tranquillità dal curato. - Sempre così, mi disse; quando lo colgono dei grandi dispiaceri ha degli accessi subitanei, violenti, ma che
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, gli diceva: - Ecco la camomilla; sa che le ha sempre fatto bene, vedrà che le farà bene ancora. Giù, giù, mentre è calda; si faccia coraggio. - Quel
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... mi lasci piangere. I due fanciulli mangiavano avidamente, ma mettevano sempre, fra un boccone e l'altro un punto di interrogazione. La buona
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nelle sale da pranzo e di conversazione e in quella del bigliardo, invitato con sempre maggiore frequenza dal capitano che aveva preso stranamente ad
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sopravvento. Il dire che la bontà soggioga l'animo malvagio mi è sempre parso un luogo comune inventato dall'ottimismo. Nella realtà prevale il malvagio
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dal paese? - Il tempo non è sempre indispensabile alle amicizie; voi, che siete amico di tutti, come mi pare di avervi udito dire testè, lo dovete
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intermittente e sempre più fioco accompagnava lugubremente le esplicazioni laconiche del medico e il formulario che Attilio dettava al cancelliere
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, e viveva in casa (una grande casaccia umida e burbera la cui porta maestra era sempre chiusa) come una lumaca nel guscio. Il padre di Angelo era
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, attraverso alle quali appare il cortiletto ingombro di gerle, e quasi sempre ombreggiato da un pometo che in maggio si copre di fiori bianchi e rosa
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non aveva più ricuperato la sua calma e anzi diventava sempre più inquieto e sofferente. Pertanto io cominciavo a trovarmi a disagio. Ero rimasto per
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progrediva rapidamente. Tuttavia finchè non usci dalla cornice di austera realtà del presbiterio, esso rimase sempre così sereno ed innocente. Don Luigi non
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lascio spesso sedurre, triste illusione, che senza darmi la gioia passata mi fa sempre sentire più grave il tedio presente. M'inerpicai ancora per quelle
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sempre viaggiare - senza meta prestabilita. Ora la mia finestra dava sul giardino del presbiterio; un giardino ampio e solcato, sparso da viali di varia
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che tornerà di buon umore. - Non c'è stato da quasi un mese; quella passeggiata gli fa sempre un gran bene. Il sagrestano si fregava le mani
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stamattina e non osa più rientrarvi. - Colui l'ha ancora maltrattato? domandai al giovinetto. - Sempre, continuamente, rispose raccapricciando, e guai s'io
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labbra avvizzite e cadenti cominciarono allora a muoversi con una velocità che andava sempre crescendo. Il burro che bilbiva nella scodella
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chioccio dei piatti uscenti dal ranno. L'abatino, che era sempre stato silenzioso durante il pranzo, mi seguì fuori dalla stanza, ed entrò in un viale
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di legno dipinto in verde, un giardino o un orto che fosse. - Uh! signor Bazzetta, continuava la vecchia, se provasse. Qui vede ... mi fa sempre tac
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. Vorrei poter vivere sempre in alto, in quest'aria pura, in mezzo a queste scene sublimi; esse valgono, ve ne assicuro, signor curato, tutti gli svaghi
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piccolo mondo che spicca sopra un orizzonte immenso: quivi gli umili casi quotidiani hanno sempre per scena l'ampia campagna, il cielo infinito. Il