MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA
, il quale orto fiancheggiava il presbiterio dal lato opposto alla chiesa. Da quello un'altra uscita sì apriva sulla strada dei monti. Allora mi si
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Fra parecchie centinaia di versi che, in mancanza di meriti più assoluti, ebbero incontestabilmente quello di sciogliere per bene lo scilinguagnolo
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, sempre quello, da venti anni in qua. Or son pochi mesi, essendo obligato da tempo a star a letto per una febbre ostinata, un bel giorno, dopo aver molto
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illuminato e i riflessi cadevano sulle casupole della piazzetta. La sera era buia: nelle tenebre fitte del villaggio, nessun altro lume che quello della
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fu quello delle mie nozze con Gina? Sono passati undici anni. Il mio testimonio era quel galantuomo del signor De Emma. Come scampanavi di gusto, buon
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che quello era un gran cuore, e che il suo era un errore sublime. Il signor De Emma pronunziò queste parole con forza e ci guardava colla sicurezza
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creazione che è quello di impinguare le tasche del negoziante di grano e di bestiame, sta asciutto la maggior parte dell'anno; poi, ad un tratto, quando il
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nord, di muschio, al cui verde opaco spesso viene a sposarsi quello trasparente del caprifoglio avviticchiato alle pareti. Porte basse e larghe
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cespuglio si lanciava ad afferrare quello più vicino che gli soprastava. Così a salti e sforzi intermittenti saliva verso il villaggio. Chi poteva
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; perchè non consegneremmo quello scellerato alla punizione della legge? Il suo delitto è abbastanza accertato .... Io stesso andrò a far la denunzia
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curvò in aria di rassegnazione. Quella notte stentai a prender sonno: il racconto di Mansueta, quello dello speziale, le confidenze di don Luigi mi
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, doveva essere quello della sua laurea in medicina; in esso aveva visto invece aprirsi al padre la tomba, a sè la prigione e l'esiglio. Ora bisognava
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di un giorno a quello eterno del libro. Dietro una stia piena di galline chioccianti e su cui stavano sparpagliati una infinità di sacchetti e di
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minuti nelle sue senza far motto. - Figliuolo, mi disse poi, ho pensato alle idee ieri manifestate dal dottore .... e, posso errare, ma quello mi pare
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cordiale accoglienza all'amico mio e deplorava di dover fare la sua conoscenza in un giorno come quello. Dopo alcuni minuti uscii e andai in cucina dove
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porta si aperse. Cesare entrando in Roma colle spoglie delle Gallie, non aveva certo l'aspetto più altiero e più trionfante di quello di Baccio, quando
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in cerca dei ritardatori. Il sindaco aspettava sempre. Contemplavo da più d'un quarto d'ora quello spettacolo, novo per me, di rustico assolutismo e
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ombroso che correa parallelo a quello in cui mi ero posto; e vedevo tra il fogliame la sua faccia diafana e i suoi occhioni profondi che mi fissavano con
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parola. E soggiunse: - Che te ne pare? - Magnifica idea! - Quello è l'uomo che ci vuole: vado da lui; e al diavolo il signor Caniveri. Verso le sei
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godimento che somigliava a quello che prova il naturalista quando, frugando nelle roccie, gli vien dato di scoprire una specie rara d'erba o di minerale
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che la miseria le suggeriva, di arrendersi. «Rosilde andò quello stesso anno a Milano. Il buon marchese fu di parola, si adoperò per lei e cominciò a
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De Emma? .... - Eh! Come non lo sapete? Il signor medico ..... quello che ho condotto a casa io, ieri sera. Siccome faceva un tempo del diavolo, - voi
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paese a detta delle mammine, e quello che vestiva con maggior garbo, a detta delle fanciulle. Quel mese e cinque giorni passati a Milano lo
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allegra fanfara che annunciava l'arrivo della processione e quello della nuova Madonna con essa. Come la cattolica Dea passava davanti a me ed io