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MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA

679342
Praga, Emilio 32 occorrenze
  • 1881
  • F. CASANOVA. LIBRAIO - EDITORE
  • prosa letteraria
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, una indicibile malinconia mi circondava come un abito bagnato. Dissi al farmacista: - Non incomodatevi più a lungo; il pranzo del sindaco vi aspetta

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detto tutto. - Grulla! - E che! - Fatti avanti. - Tocca a te che sei la mamma. - A te che sei più franca ... E mi comparvero davanti due cose femminili

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porta si aperse. Cesare entrando in Roma colle spoglie delle Gallie, non aveva certo l'aspetto più altiero e più trionfante di quello di Baccio, quando

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casa sua, ci chiudemmo nel suo studio e di tacito accordo si venne subito all'argomento. Egli parlò per più di tre ore col linguaggio sobrio e al

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camino, quando Bazzetta fu arrivato a questo punto della sua narrazione. La mia vanità di romanziere ne sarebbe più che solleticata, Ma io e voi siamo

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cameretta, la più a buon mercato che potè trovare nel labirinto di Londra; contò il poco peculio rimastogli dal naufragio della sua fortuna, e, fatto

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sudore, tornò a sedere, si nascose la testa nelle mani, e continuò: - La mia Gina a quindici anni era la più bella ragazza del paese, e la più buona. Tu

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, che mi affretto a presentarvi (cosa che avrei dovuto far prima), come il torrente più realista ed indocile alla moralità idrografica ch'io mi conosca

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lascio spesso sedurre, triste illusione, che senza darmi la gioia passata mi fa sempre sentire più grave il tedio presente. M'inerpicai ancora per quelle

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straordinaria solennità, come un cataclisma. Tutto il villaggio era preso dalla più viva ansietà. La mattina, in chiesa, era facile notare nell'uditorio una

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a color crudo e per lo più turchino. Poi il monumento comunale, la fontana perenne, formata di quattro lastre di pietra appena dirozzate, e dove tre

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L'indomani Don Luigi uscì subito dopo il desinare, - e più tardi lo aspettai invano al solito ritrovo. Non mi sentivo di vena a lavorare; dopo aver

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chiesa, non sarebbe sembrato certamente un derogare ai propri principii religiosi e alla umana dignità. Tanto più con quell'appetito e con quella

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quell'imbroglio, non fosse un sogno: non aveva più incontrato nè il sindaco, nè il Bazzetta. Non vedevo che i miei ospiti. Sempre gli stessi volti, sempre le

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Si chiamava Angelo De Boni. La sua famiglia, oriunda di Zugliano, il capo-luogo del circondario, era un tempo fra le più agiate di quelle valli

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degno delle più romantiche giornate uscite dalla fantasia di Calderon de La Barca o di Lopez de Vega. Sicchè, quando la luce del giorno venne a svegliarmi

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penso più. Aspettate vengo colla lucerna. Uscì poco dopo e volle rimanere a rischiararmi la strada finchè io non ebbi svoltato verso la chiesa. Mi

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Fra parecchie centinaia di versi che, in mancanza di meriti più assoluti, ebbero incontestabilmente quello di sciogliere per bene lo scilinguagnolo

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Una delle più care soddisfazioni che si possano provare viaggiando, è quella del ritrovarsi, dopo un buon sonno, in un paese dove si è giunti di

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professione. «Dio lo benedica per le sue buone intenzioni e magari ce lo avesse lasciato più a lungo! «Ma dovevano capitare tutte a noi. «Ogni anno

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Dopo agitatissimi sogni, fui risvegliato dal signor De Emma, o, - per essere più veritiero, - dai ferri aguzzi del suo ronzino, i quali, così, tra la

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villaggio rimpetto, un po' sotto a me, indorato dai raggi del sole che cadeva. Distinguevo i più minuti particolari, le siepi, le finestre, coi

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stamattina e non osa più rientrarvi. - Colui l'ha ancora maltrattato? domandai al giovinetto. - Sempre, continuamente, rispose raccapricciando, e guai s'io

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sindaco; uh! quando comincia a far danzare la lingua, non smetterebbe più; è una pioggia d'ottobre; è la mia morte quell'uomo. Alla messa, in piazza

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età appariva in lui più che dalle rughe del viso, ch'era ancor fresco e rubizzo, da una cert'aria di stanchezza grave, direi quasi solenne, che

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più luminose. Egli voleva sapere da me che cosa ne fosse avvenuto. - Don Ambrogio Marzocchi? Non lo ho mai sentito nominare. - Pare impossibile! Un

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ritegno, presero una intonazione assai più ardente. Quando Rosilde arrivava per sentieri remoti e veniva a sedersi presso di lui, spesso chinava il

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cuore. - Questo è troppo piccolo, disse Bazzetta a Baccio che portava un cuscino; - uno di quelli del divano, là in gabinetto. Trovandomi il più

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festevole esclamazione di sorpresa fra le mie braccia. - Emilio, non mi conosci più? E chi diamine avrebbe potuto ravvisare sotto quelle apparenze civili

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pregai di rileggere il manoscritto, e tu, più pronto ed immaginoso di me, cavasti in una notte quel filo ch'io disperavo trovare. La tua soluzione io ho

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Nulla di più pittoresco di quel sagrato. A un'altezza considerevole dalla campagna circostante, leggermente inclinato verso il villaggio, quasi per

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più augusto che non fossero tutti i miei ricordi letterarii. Eppure quei ricordi mi preoccupavano con delle analogie singolari. Come la vedetta argiva

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