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MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA

679356
Praga, Emilio 33 occorrenze
  • 1881
  • F. CASANOVA. LIBRAIO - EDITORE
  • prosa letteraria
  • UNIFI
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MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA

casa sua, ci chiudemmo nel suo studio e di tacito accordo si venne subito all'argomento. Egli parlò per più di tre ore col linguaggio sobrio e al

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confessare la sua colpa e giustificare nello stesso tempo Don Luigi. Dimenticava il proprio pudore per difendere il suo e ci riusciva. Mi narrava minutamente

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quasi miracolosamente alle prigioni di Mantova da cui, a istruttoria finita era destinato per seguir la sorte paterna, allo Spielberg. Troncati gli

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Fra parecchie centinaia di versi che, in mancanza di meriti più assoluti, ebbero incontestabilmente quello di sciogliere per bene lo scilinguagnolo

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che, cadendo dall'alto, gli spruzzava copiosamente la testa. Stavo per rivolgergli la parola, quando si sollevò, e, traendo dalla fogna un cencio

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sedere per liberarmi alquanto i polmoni dall'afa dell'incenso. Il sindaco diceva: - Vado a casa a prendere un libro dove si prova, come due e due fanno

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Nulla di più pittoresco di quel sagrato. A un'altezza considerevole dalla campagna circostante, leggermente inclinato verso il villaggio, quasi per

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preoccupazione profonda. Quando il curato si presentò all'altare tutti gli occhi si appuntarono sul suo viso come per esplorare i suoi segreti pensieri

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Uscito nella via mi fermai per accendere il sigaro: e, senza volerlo, intesi che il sindaco parlava di me chiamandomi «lo scarabocchino». Non era

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, verzure di convalli, scroscio di torrenti, belate di mandre, tutto brillava, profumava, cantava per la presenza di lui; e sul nostro passaggio gli atomi

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sale il Calvario, il soffrire è per lei l'unica salvezza. L'antica filosofia ellenica si è affaticata dietro il veli o d'oro della felicità mondana

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attendeva il re dei re per denunziarlo al pugnale dell'adultera mogliera, mille astronomi dall'alto delle loro specole, indagano Iddio per tradirlo

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altri uomini; la mamma era da parecchi anni sempre ammalata, io avevo il mio da fare per assisterla e sbrigare le faccende di casa: mia sorella era una

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una linea retta senza soluzione di continuità, tracciata per il passaggio di un convoglio ferroviario. Più in giù di quell'immensa coperta bianca

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si fosse scatenata apposta per farmi sentir meglio la pace profonda del Presbiterio. Dopo una settimana io mi chiedeva se, per caso, tutto

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meno fortunati, assai meno fortunati degli uditori del signor Intendente, i quali dopo aver aspettato per bene che egli delibasse il suo trionfo

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quella stessa sera chiesto congedo per l'indomani. La serietà di questo proponimento mi fe' naturalmente rallentare il passo. Una singolare tenerezza

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. Figuratevi che egli non vuol saperne neppure per un minuto di quella linea retta, di quella misura costante che la convenienza dovrebbe insegnare

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Baccio! ... Ed ora è morta e infracidisce nella sua cassa! ... E sapete chi me l'ha uccisa? Quel cane di sindaco che morirà per le mie mani come è

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Provvidenza sono infinite. Forse è Lei che vi ha inviato. Ciò che sapeste per l'angosciosa espansione di quel povero Beppe, è il primo filo di tutta una

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lascio spesso sedurre, triste illusione, che senza darmi la gioia passata mi fa sempre sentire più grave il tedio presente. M'inerpicai ancora per quelle

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. Le donne De Boni erano citate per le loro gonne di seta e cotone, lusso che non si permettevano se non la moglie dell'Intendente e la sorella

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, Don Gaudenzio; mi tagli un po' di cotesto, ma, per carità, non dilanii, tagli. E, ciò detto, veniva al suo posto coll'aria di uno che, fatto il

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stanzone ampio ed alto, così che avrebbe potuto servire per una festa da ballo. Sedetti sopra una specie di divano coperto di una pelle color caffè

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Che bella sera, che tramonto fatto per i pittori e per i poeti! Il paesaggio appariva e non appariva. Le forme incerte somigliavano a nubi; nubi che

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alle cose di questo mondo. Tutti facevano capannello in un angolo, daccanto alla finestra per cui io avea spiato un momento prima; ma al mio giungere don

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Dopo agitatissimi sogni, fui risvegliato dal signor De Emma, o, - per essere più veritiero, - dai ferri aguzzi del suo ronzino, i quali, così, tra la

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notte e di cui, per conseguenza, non avete che una idea complessiva raccolta nel buio, e, il più delle volte, affatto opposta alla realtà. Giacchè tenebra

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un'occhiata intorno per la cucina, si rivolse a Mansueta, che si era pur alzata al suo arrivo e che lo stava contemplando come una imagine santa. I rintocchi

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passo per prevenire il suo ritorno. Il sole era alto ancora e il luogo non era distante che un miglio scarso. Dopo una mezz'oretta di un sentiero

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. È impossibile dimorare per poco in un villaggio senza dividerne tutte le minuscole curiosità. Il rappresentante della giustizia col suo cancelliere

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da una brava massaia per onorare il Natale. Aveva la pelle tesa, come quella di un tamburo, sicchè, malgrado tanta lussuria di muscoli e di polpe

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; poi mi preme dir le ragioni per cui m'indussi ad una opera che potrebbe a taluno sembrare irreverenza, ma soprattutto trovo giusto far conoscere ai

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