MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA
casa sua, ci chiudemmo nel suo studio e di tacito accordo si venne subito all'argomento. Egli parlò per più di tre ore col linguaggio sobrio e al
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frettoloso ed impaziente alla meta. Non avevo più meco la cassetta dei colori; da molto tempo non guardavo più intorno a me, ma frugavo dentro di me, nel cuore
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passare nel gabinetto. Un silenzio successe alla partenza del curato; l'imbarazzo generale era evidente. Bazzetta, la testa all'aria, maneggiava con
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notte e di cui, per conseguenza, non avete che una idea complessiva raccolta nel buio, e, il più delle volte, affatto opposta alla realtà. Giacchè tenebra
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trambusto nel presbiterio mi fece tornare sui miei passi. Era come se molte persone andassero e venissero parlando tutti in una volta a voce concitata e
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, eruttavano il loro rantolo singhiozzoso; i passeri cominciavano a pispigliare; si udiva il risveglio della luce nel fruscio sommesso delle foglie. In
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signor De Emma eresse il verbale di perizia medica. Mentre essi lavoravano in un angolo, il sindaco si dibatteva solo nel suo letto. Il suo rantolo
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cameretta, la più a buon mercato che potè trovare nel labirinto di Londra; contò il poco peculio rimastogli dal naufragio della sua fortuna, e, fatto
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dei massi staccandosi a certi intervalli saltellavano giù a precipizio per quella scesa e balzavano nel torrente sottoposto. Osservando meglio potei
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, e viveva in casa (una grande casaccia umida e burbera la cui porta maestra era sempre chiusa) come una lumaca nel guscio. Il padre di Angelo era
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sperone del monte Grigio, il quale s'innalza brullo nel fondo. Si domina di là il villaggio, e la valle fino a Zugliano. Era quella la mia meta: la
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, penetrato nel corridoio e fatto un sorriso alla vecchierella che ci aveva aperto, disse a me: - Resti servito! La prima senzazione che provai, fu di un
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somministrano gratis pali e chiodi per l'apparato delle processioni; nel commercio, l'alto soltanto: lo speziale ed il droghiere, che formano una sola
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all'abitato, coprendo le tegole di verzura e di ombria; alcune rocche di camino andavano a nascondersi nel frondame; lì, la casa e l'albero non erano
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distrutti, - ma ogni volta tornavo daccapo. La virtù del curato, la sua calma in mezzo a tante tempeste e a tanta malvagità, la sua fede nel bene erano
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, di più solenne che non nel multiforme, convulsivo agitarsi delle plebi umane; in questo tutto è contingente, relativo; la loro potenza è un attimo, la
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ripreso i miei studi di pittura. Nel pomeriggio, appena scemava un po' il caldo, - scendevo colla mia cassetta alla cascata dove avevo trovato un
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. Nel tempo stesso Baccio picchiava colle sue dita nocchiute contro i vetri della finestra da cui la sua figura traspariva lunga lunga, per il riflesso
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. La famiglia De Boni, il terribile Sindaco, l'abatino, il caffè di Zugliano, il signor Intendente, quel misterioso De Emma, passarono nel mio cervello
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immenso sesto acuto, anzi acutissimo, tagliato nel mezzo da una fessura, da un cordone o bianco lucente o turchiniccio, secondo l'ora: - il cielo
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mia dimora al Presbiterio, fin da quel primo colloquio con Aminta nel giardino, io cercavo lei attraverso i meandri delle vicende confidatemi
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tristamente: - E accompagnata da musica siffatta. Mi introdusse dipoi nel tinello dove la vecchia fante non tardò a depormi innanzi, sopra un
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per lui. E portategli subito qualcosa. Poi presolo per mano lo trasse amorevolmente con sè, facendomi cenno di seguirli. Nel tinello c'era don
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Contenti e nel tempo stesso malinconici. Interrogavano tacitamente la immobile fisionomia del babbo. E la fisionomia del babbo era lugubre. Le parole
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di sorpresa. Ella capì, diventò smorta come fosse di cera e mormorò: - Lo sapevo ... Mi parve intravvedere nel tono della sua voce subitamente
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. La mattina seguente accadde a Baccio cosa tanto straordinaria che egli, per la prima volta in trenta anni di esercizio, si lasciò precedere nel
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dirizzatura inappuntabile. Una certa ricercatezza nel vestire: stoffa alla buona ma di una tinta, come dire? coquette, - la camicia bianchissima