MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA
tempo stesso colorito di un uomo di mondo che discorre di cose serie. A parte la speciale gravità delle circostanze, il suo racconto era per sè stesso
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il mondo, e avuto avventure. Ecco i miei ospiti. Capirete come io sia riconoscente a voi ... - Signor curato, lo interuppi, io sì che debbo essere
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armenti più pingui, le donne più belle .... Povero Don Luigi, - egli un uomo inutile! - egli la vera, l'unica previdenza di quel piccolo mondo, il solo
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, quasi parlando a sè stesso: - Perchè li abbiamo messi al mondo, perchè? E, ringolfandosi nelle memorie, continuava: - Ella veniva ogni mattina a
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? .... - Amico di tutto il mondo; ma ..... capite, oggi pranzo qui, domani pranzo da voi e il quassio e il tamarindo per farvi digerire lo do a tutti due. - A
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siete! Sopratutto si compiaceva di sentirmi a raccontare dei miei viaggi. Io ho cominciato di buon'ora a girellar per il mondo a mio talento: a quel
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piccolo mondo che spicca sopra un orizzonte immenso: quivi gli umili casi quotidiani hanno sempre per scena l'ampia campagna, il cielo infinito. Il
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Milano. Di Milano, non è vero? Il lungo dottore si inchinò col miglior garbo del mondo. Stavo per compire, o meglio, per rettificare a modo mio la
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ostacoli che le condizioni, i pregiudizi del mondo, gli anatemi della religione metteva fra loro due: ella s'era tolto il compito di spezzarli da sola
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- con una sicurezza come facesse la cosa più seria del mondo. Così non è buono a nulla, nè a far girare una ruota di mulino nè ad irrigare un pascolo
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mondo. Egli era certo in buona fede. Eravamo in sacristia dove don Luigi ci aveva lasciati soli per entrare in chiesa a parare l'altare per la
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gli capitassi adesso fra le mani. - Vuol lasciare il paese, riprese la donna singhiozzando; ma dove andrai, cosa vuol fare tutto solo, pel mondo, come
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. Camminava colle braccia ammanettate in croce sul petto, colla testa china, col fare stralunato di un uomo che ha l'animo fuori di questo mondo.
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Rosilde, che era tutto il suo solazzo, gli ripugnava. Conosceva abbastanza il mondo per temere i pericoli. Rispondeva: - non bisogna mutare un piacere in
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giusto. Ed è il vostro curato che ha messo insegna? - Oh! insegna, no; un prete, le pare? E poi che importa l'insegna; quelli che girano il mondo non le
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riflessi plumbei. Scena atta veramente a disgustare del mondo. Egli diceva fra sè, con tutta calma, che non c'era ragione di rimanervi. Ma s'ingannava
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alle cose di questo mondo. Tutti facevano capannello in un angolo, daccanto alla finestra per cui io avea spiato un momento prima; ma al mio giungere don
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il secondo genito e pare che la sua venuta al mondo non avesse gran fatto garbato all'autore dei suoi giorni. Le dicerie andavano più in là: si
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rispondergli con perfetta semplicità, come alla cosa più naturale del mondo, un asciutto: - Va bene. Questa ingiunzione confidenziale, ghermita così