MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA
poco a poco il discorso cattivò la mia attenzione, e vi presi parte anch'io. Dopo cena Baccio mi accompagnò nella mia camera. Gli manifestai la mia
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA
sudore, tornò a sedere, si nascose la testa nelle mani, e continuò: - La mia Gina a quindici anni era la più bella ragazza del paese, e la più buona. Tu
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA
rimasto sempre. Dacchè ne sono uscito io non so immaginarmi paradiso diverso dalla mia felicità in quegli anni beati della mia infanzia, tanto
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA
altri uomini; la mamma era da parecchi anni sempre ammalata, io avevo il mio da fare per assisterla e sbrigare le faccende di casa: mia sorella era una
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA
traccia di un'altra possibile meta. Il lettore non si scandalizzi di questa mia istantanea ripugnanza, apparentemente, solo apparentemente, volterriana. A
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA
sempre viaggiare - senza meta prestabilita. Ora la mia finestra dava sul giardino del presbiterio; un giardino ampio e solcato, sparso da viali di varia
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA
vicino all'uscio, ne andai in cerca io. Con mia grande sorpresa trovai disteso sul divano il panciuto don Gaudenzio, il quale, come se nulla fosse
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA
rivolgergli la parola; e, poichè egli non aveva l'aria di accorgersi della mia presenza, continuai a camminare al suo fianco, pareggiando i miei ai suoi
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA
camino, quando Bazzetta fu arrivato a questo punto della sua narrazione. La mia vanità di romanziere ne sarebbe più che solleticata, Ma io e voi siamo
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA
aveva messo a parte la collerica eloquenza del sindaco destava in modo sommo la mia curiosità. L'aspetto da energumeno del nemico del vecchio curato, il
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA
col lume, parlava a bassa voce colla mia guida; giunta in fondo al corritoio che dava in un cortiletto, si arrestò, mentre l'altro proseguiva col
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA
dei piedi per vedere l'altare; memore ancora delle messe udite in compagnia di mia madre, m'accorsi di essere giunto in tempo, la messa era ancora buona
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA
mi legava a quei luoghi. Le poche settimane colà passate rappresentavano per me un lungo e notevole periodo della mia vita. Un villaggio è spesso un
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA
intenerito: - Tu non tornerai più dal De Boni. È la Provvidenza che mi ti manda; ch'ella sia benedetta, poichè si è degnata di soccorrere la mia debolezza
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA
. Essi hanno protestato. Perchè hanno protestato? Ma! Hanno saputo addurre una sola ragione? Ah che! fandonie, scrupoli di mia nonna; c'è voluto un bel
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA
, sono le mie confidenti, la mia società ... ma sono mute, non mi rispondono; e si ha bisogno di chi risponda quando si interroga, quando si pensa
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA
è morta la loro mamma; la mia Mansueta ci penserà a prepararli .... Il buon Beppe mormorò: - Grazie, signor curato. Ma singhiozzava angosciosamente
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA
mia prima visita. Quando fu scomparsa entrai nel Sancta sanctorum e di là girai intorno all'altare e passai nella sacrestia. Non c'era nessuno. Mi
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA
ripreso i miei studi di pittura. Nel pomeriggio, appena scemava un po' il caldo, - scendevo colla mia cassetta alla cascata dove avevo trovato un
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA
sperone del monte Grigio, il quale s'innalza brullo nel fondo. Si domina di là il villaggio, e la valle fino a Zugliano. Era quella la mia meta: la
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA
indietro un pochino. - E la vostra famiglia, ove abita? - Non ho più che mia zia, la sora Mansueta; rispose tristamente il chierico; sono figlio di una sua
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA
. Si fece silenzio. Tramontava il sole, e pensavo a mia madre; due tra le infinite cose da cui germina la umana tristezza. Essa veniva lentamente
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA
malattia, - coglierebbe il pretesto della mia mancanza al funerale per lesinar sul conto e portar il saldo alle calende greche. Questi montanari, sapete
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA
giravano per il capo come le aste di un arcolaio; pensavo a Rosilde, al dottor De Emma; costui mi stizziva; mi pentivo di avergli accordata la mia
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA
serpeggiava per le vene: le sue palpebre avevano dei toni lividi. Il mio sospetto si mutò in certezza. - Povera amica mia, sclamai con accento di dolore e
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA
dimenticanza a un oblio, che offenderebbero, oltre che la mia persona, anche le vostre, o signori, di cui sono, e me ne onoro, il rappresentante
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA
passerà da Zugliano; favorisca in casa mia; mi lusingo di riuscire a convincerla. E rivolto a me: - Venite anche voi; potrete confermare buona parte
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA
orgoglioso: avete lasciata la mia casa dove tutti vi volevano bene; ora io vengo umilmente a pregarvi di ritornare. Zitto, non ricusate, vi scongiuro