MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA
trovare Aminta in vivace colloquio con Mansueta. M'accorsi ch'io non dovevo essere del tutto estraneo ai loro discorsi, perchè entrambi si volsero con
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signora Mansueta, mi disse il più alto dei due, o dorme o non ci vuole aprire. E il papà che ci ha detto di venire, e che è su dal signor curato
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curvò in aria di rassegnazione. Quella notte stentai a prender sonno: il racconto di Mansueta, quello dello speziale, le confidenze di don Luigi mi
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stasera. Preparagli la camera degli scalpellini; ai marmocchi ci pensi Mansueta. Questo signore ti aiuterà a persuaderlo. Baccio, colla intuizione
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curato tacque e forse non intese. Tutt'intorno un silenzio profondo. Nella cucina Mansueta attendeva alle tranquille faccende della cena e faceva
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, l'ammalato non più ammalato, desidera la loro presenza, e prega il signor pittore a voler passare in cucina ad avvisar Monna Mansueta che si prenderà quassù
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presentazione, quando ai piedi della scala apparve la faccia pallida e sconvolta di Mansueta. La poveretta aveva finto di obbedire all'ordine pietoso del
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madre era la sorella di Mansueta .... e il signor de Emma .... - Zitta! sclamò Ermenegilda, additando l'impennata della farmacia. Bazzetta riapparve
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un'occhiata intorno per la cucina, si rivolse a Mansueta, che si era pur alzata al suo arrivo e che lo stava contemplando come una imagine santa. I rintocchi
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me veduto il giorno prima, il nipote di Mansueta, quello che la moglie dello speziale aveva ricordato. Me gli appressai da tergo senza far rumore
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mica caso ... se ne avessi bisogno, c'è Baccio. - A proposito, sclamò il campanaro quando entravamo in cucina; mi scordavo di dirvelo, o Mansueta
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: - ebbene, disse colla calma della disperazione, sparirò. Ma per lei, senza mezzi, in quello stato, sola al mondo, senz'altri parenti che la Mansueta, la
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giunto. Baccio, col viso stravolto parlava a bassa voce con Don Prosdocimo, i cui lineamenti severi si erano rabboniti di molto, la Mansueta guardava
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don Luigi? Mansueta si affrettò a rassicurarmi. Il dottore è venuto da sè per affari; da un'ora è chiuso col curato nello studio. Salgo ad aspettare
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morale insegnatagli da Mansueta, povera sempliciona, indole tranquilla che era passata dall'infanzia alla vecchiaia senza fermarsi un istante nella
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singhiozzando: « - No, va, va, mia buona Mansueta. «L'indomani mattina prima della mia partenza mi voleva dar tutto il denaro che teneva, parecchie centinaia
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; domandai di Mansueta. - Ah, la serva ... morta. - Ma domenica ventura ... - Morta quando? - L'anno passato al suo paese ... Ma domenica ventura
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interrotto nelle mie rapide osservazioni dalla buona Mansueta che, viste schiuse le imposte, si era affrettata a prepararmi il caffè e me lo porgeva
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nuovo guazzetto di Mansueta. Faceva la mattina di buon'ora grandi passeggiate pei monti, m'inerpicavo sulle vette circostanti, mi ficcava in tutti i
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Mansueta se li condusse via coll'esca di due mele cotte nella cinigia. Restammo soli, io, il vedovo e Baccio; soli e in un mestissimo silenzio non interrotto
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Mansueta mi salutava scuotendo il suo grembiale con ambe le mani. Nella confusione della partenza m'ero dimenticato di lei. Eppure dopo tanti anni ho ancora
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dubitate, reverendo, rispose l'altro toccandosi il cappello e inchinandosi burlescamente: ho già impartite le ordinazioncine; ora tocca alla Mansueta ed a
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parenti all'infuori di Mansueta che stava a servire dal curato di Sulzena: la malattia aveva esauriti quasi interamente i suoi risparmi. In Italia come
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indietro un pochino. - E la vostra famiglia, ove abita? - Non ho più che mia zia, la sora Mansueta; rispose tristamente il chierico; sono figlio di una sua