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MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA

679347
Praga, Emilio 33 occorrenze
  • 1881
  • F. CASANOVA. LIBRAIO - EDITORE
  • prosa letteraria
  • UNIFI
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MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA

assorto in gravi riflessioni; non ardii frastornarlo. Ma dopo qualche tempo si volse e mi vide. Pareva calmo; con un cenno del capo m'invitò a venirgli

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molto interessante. E tal sembrerebbe così anche ai miei lettori, se potessi ripeterlo com'egli lo espose. Ma sono costretto a riassumere alla meglio

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care pendici; non mi accompagnava più il buono, il baldo angelo della speranza, ma il mesto rapsode del ricordo e del rammarico mi spingeva

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volti, poichè il dottore soggiunse con maggior calore: - È strano; ma è così. Vorrei trasfondere in voi la metà della convinzione profonda che il racconto

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', come tutti dalle nostre parti, il contrabbando di tabacco. «Coi suoi guadagni stentava a mantenerci; la famiglia non era grande; ma non c'erano

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di no, ma l'impresa mi sgomentava. Il meglio dell'opera stava nelle delicatezze di sentimento e di forma, in quel particolare profumo di poesia e di

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, ci rivedremo stasera. Non se lo fece dire due volte. - A stasera, ripetè, dandomi cordialmente la mano; e svoltò per un viottolo. Ma era stabilito dal

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e qualche fardellino di legna l'inverno. Ma il sindaco pretendeva rivendicarlo per antico dritto di proprietà non mai abbandonato che precariamente

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quella parte, ma lo sentiva e se ne turbava sovente. Fra quei due uomini si combatteva un formidabile duello: e pur troppo il Sindaco aveva il

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sotto terra. Hanno un bel dire, ma adesso infracidisce nella sua cassa, Mi voleva tanto bene, e ce ne volevo tanto a lei! ... Scusi, signor pittore

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belletta; era stanco, infangato, - ma s'era fisso di aspettarmi. Indovinai che il buon prete aveva d'uopo di uno sfogo. Gli parlai di Aminta, supponendo che

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in sè verso il far del giorno ma declinava rapidamente. Attilio incaricò l'inserviente comunale di avvertirlo del suo arrivo. Noi lo seguimmo su per

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meno adamitico, che aveva veduto, al primo entrare, sotto la cuffia di Mansueta. Il curato poteva contare sessantacinque ai settanta anni; ma la tarda

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, Don Gaudenzio; mi tagli un po' di cotesto, ma, per carità, non dilanii, tagli. E, ciò detto, veniva al suo posto coll'aria di uno che, fatto il

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suoi soliti disturbi, ma con forza maggiore. E, svolto del tutto il cartoccio, versò una polvere bianca in un colino. Io volai nel salotto. C'erano tutti

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affrontare, ma di vincere la battaglia che gli si offriva. Passò in Inghilterra, le terra eternamente ospitale a tutte le sventure. Si rannicchiò in una

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camino, quando Bazzetta fu arrivato a questo punto della sua narrazione. La mia vanità di romanziere ne sarebbe più che solleticata, Ma io e voi siamo

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motivo eccellente d'alberi e di rupi. Qualche volta il curato veniva a raggiungermi, a vedere «se il dipinto andava innanzi» - ma veramente la sua presenza

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io, sapreste indicarmi l'osteria? Si volse e la prima cosa che osservò fu - indovinate che cosa? - il mio bastone. - Oh! che magnifico corno! ma

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, vecchia ignorante, non ho che gli occhi per piangere. Aspettavo che Aminta mi informasse di che si trattava. Ma egli sembrava tanto smarrito che

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trovato invece il romanzo feuilleton, il dramma Porte-Saint Martin, il teatro Fossati; quel dramma e quel romanzo che ora è caduto di moda ma che la vita si

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altri. Me le lavo io, le mani, quando esco dalla bottega ..... - Ma non mi prometteste di venir a pranzo domani? - Questo è un altro paio di maniche, e

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giudicarne dalle cuticagne, una fulva, l'altra nera ma che avevano un punto di strana rassomiglianza nelle chieriche, di ampiezza fenomenale; le

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impossessandosi di me, ma dolce, quasi voluttuosa, come quella che conduce alle lagrime, di cui parla Virgilio - quaedam flere voluptas E forse le lagrime

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lugubre istoria che oramai sarebbe impossibile tenervi nascosta. Ma di ciò a suo tempo. Ora siete mio ospite, e sapete ciò che vi dissi ieri in giardino

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tempo pensiero di queste ascetiche malinconie. Ma un giorno il figlio Angelo s'accorse che la cosa si spingeva a conseguenze imprevedute e per lui poco

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. Aveva fatto una splendida giornata, di quelle limpide che reca il vento dalla montagna. L'aria, fredduccia, ma in compenso tersa, trasparente, quasi

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facevano un rumor sottile, indefesso, impercettibile quasi, e che non ha nome nel vocabolario di nessuna lingua, Ora, pioveva ancora; ma, per

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strappate dagli uragani della vita al giardino della civiltà, dalla civiltà dimenticate, ma che il viaggiatore filosofo saluta e benedice talvolta colla pia

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, oggidì, le creature che si commovono un po' ancora alla poesia sono le donne, e le donne belle in ispecie. Ma l'esercizio di siffatti rendimenti di grazie

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fossero cresciuti per colmar panieri o per comporre ghirlande. Ma quel che dava l'intonazione a quel quadro di tutte le tinte eran le rose. Avresti detto

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, molto energicamente. Sono le sei, vo' a pranzo da quella bestia di Sindaco, del quale vi dirò poi ... ma ... zitto. Ed uscì frettoloso, lasciandomi solo

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raffilature che gli restavano in mano, poi le lasciava cadere dietro di sè. Portava la testa immota, alquanto volta all'insù, ma quando l'ebbi

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