MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA
nella sua simpatica botteguccia. - Eccolo; è lui! - Parlagli, il papà è uscito. - Non ho coraggio ... - Vuoi che parli io? - Sei matta? Tocca a me! - E
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qui. Siamo intesi? - Intesi? Di che? Oh! io non c'entro, io! Ne ho abbastanza delle noie della farmacia, perchè cacci le mani negli impiastri degli
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il mio sguardo, mi disse: - Bebbe, ho bisogno di parlarti. Me le sedetti vicino, presso il fuoco, ed ella, con quella voce sempre più diversa del
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pregai di rileggere il manoscritto, e tu, più pronto ed immaginoso di me, cavasti in una notte quel filo ch'io disperavo trovare. La tua soluzione io ho
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volta da un sogno, ho parlato troppo forte, l'ho risvegliato. Baccio, che in meno d'un baleno era salito e ridisceso, mi appoggiò la bocca all'orecchio
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più luminose. Egli voleva sapere da me che cosa ne fosse avvenuto. - Don Ambrogio Marzocchi? Non lo ho mai sentito nominare. - Pare impossibile! Un
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porta, il campanaro s'accorse della mia presenza, e, allargandosi a furia di gomiti la via, in un istante mi fu vicino. - Venga con me, mi disse, le ho
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premura verso di me. - Ho bisogno di parlarvi, disse Aminta. - Oh bravo, soggiunse Mansueta, gli dia lei un buon consiglio a questo povero ragazzo. Io
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, e mi trovai più disgraziato di lui perchè io sono punito di colpa ... che non ho commesso. Il curato mi voleva tanto bene ... poi parve sempre
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. - Ho invitato al mio desco questo caro Beppe coi suoi due fanciulli; volete tener loro compagnia? Mi obblighereste. - Badate che si pranza in cucina
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s'alzò tanto rapidamente che i nostri visi si toccarono. - Tant'è, disse, e mi baciò. Ero stupito. - Non mi conosce? io lei l'ho sentito alla voce
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di imporre tanto formulario al suo volere. Tutt'ad un tratto egli interruppe il segretario. - Basta, basta, sappiamo tutti di che si tratta: io vi ho
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suo pollaio. - Signor curato, gli dissi, davvero che, se non avessi coscienza della strada che ho percorso, crederei che qui non sono in Italia. La
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minuti nelle sue senza far motto. - Figliuolo, mi disse poi, ho pensato alle idee ieri manifestate dal dottore .... e, posso errare, ma quello mi pare
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bastardo e per liberarmene l'ho minacciato di tutto rivelare ed egli .... guardate ..... m'ha fatto finire ... finire, prete assassino .... giustizia
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l'ho detto subito dalla faccia. Venga pur qui, se non vuol star solo finchè torni don Luigi; quanto ad aiutarmi (e si diè a ridere fra i denti), non è
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v'ho detto, lo guardavo di sottecchi per sorprendere sul suo viso gl'intimi sentimenti del cuore. Nella letteratura moderna egli s'era fermato a Byron e
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, ma ho tanta strada da fare e fa tanto caldo .... Basta, parto meno crucciato perchè v'è qui lei. Loro signori di città sono gente di esperienza; è
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De Emma? .... - Eh! Come non lo sapete? Il signor medico ..... quello che ho condotto a casa io, ieri sera. Siccome faceva un tempo del diavolo, - voi
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storiella; intanto, acqua in bocca, mi raccomando. - Vi pare? ho promesso e vi basti. - Ecco, signor dottore, un ospite giunto da ieri al signor
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disse: - Pensateci dunque: fra tre giorni o mi date quelle carte o preparatevi a ciò che vi ho detto. Don Luigi, pallidissimo, rispose: - Sarà quel che
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detto nulla al De Boni: ma perdonatemi, ho bisogno che me lo promettiate solennemente ... egli deve credere quello che voglio io ..... Mi ritrassi
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. Egli era furibondo, gridava: - l'ho finito io, - e vo' buttarlo nell'acqua: non bisogna sotterrarlo in terra di cristiani, vicino alla Gina! Il
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, dissi al campanaro; ho mutato avviso. Mi fermo qui: dormirò dal vostro curato. Il viso del sagrestano si illuminò. - Che buona idea, signor mio, che bel
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, dopo vespero, ce ne insegnava qualcuno. «Con me era fatica buttata; non ho mai saputo ballar bene una monferrina; poi non mi piaceva. Ma la Rosilde
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... - Signori, ho letto, nei tempi in cui avevo tempo da perdere, le mille e una notti, un libro pieno delle cose più stravaganti di questo mondo e
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la più cortese maniera d'invitarla a rimanere. Ma forse il sentimento che le inspirava era ancora più nobile. Ho dovuto convincermi per esperienza