MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA
dei vasi di limoni di straordinario rigoglio, le cui foglie si distinguevano, pel luccichio, in mezzo a tutte le altre. Le viti sorrette da lunghi
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dell'Esattore. Quelle gonne invidiate avean valso anzi a far correre pel paese certe voci poco benevoli sulla rettitudine dei costumi di casa De Boni. Questa
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mura massiccie e pendenti dei nostri bisavoli; giacchè dal viso alquanto sconvolto del curato e dalle pieghe sconnesse delle sue coltri m'accorsi, - e
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attendeva il re dei re per denunziarlo al pugnale dell'adultera mogliera, mille astronomi dall'alto delle loro specole, indagano Iddio per tradirlo
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. Vi dipingo a larghe pennellate la moglie del farmacista. Era lunga, lunga, lunga; aveva gli occhi nella nuca e le ciocche dei capelli a un centimetro
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frontispizio dei volumi schierati nella sua libreria, E ciò sopratutto in quelle silenti dimore delle creature pensanti, sepolte nella monotona vita della
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non derise le ricerche microscopiche e l'analisi dei liquidi, - in Inghilterra, le dottrine di Mesmer, spuntate al tramonto dell'ultimo secolo, già
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Mi rivolsi al suono dei suoi passi, mi rizzai, e gli mossi incontro. Egli si fermò, mi stese ambe le mani, e, prima ch'io trovassi una parola, mi
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dei piedi per vedere l'altare; memore ancora delle messe udite in compagnia di mia madre, m'accorsi di essere giunto in tempo, la messa era ancora buona
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Giunti alla sala da pranzo, trovammo la tavola imbandita. Il curato mi fe' sedere alla sua destra; uno dei due preti che avevo intraveduto alla messa
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, testimoni di tutti i miei pensieri .... e dei miei errori, - vi assicuro, - del male che ho fatto preferisco sentirmene responsabile e accusarmene, - perchè
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, il quale orto fiancheggiava il presbiterio dal lato opposto alla chiesa. Da quello un'altra uscita sì apriva sulla strada dei monti. Allora mi si
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vogliono; il ragazzo sta bene dov'è e ci resterà. - Ma possono darvi dei fastidi per questo? - Non so; faranno quel che vorranno. E il buon prete si
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gaie, si ricordano ancora del mio vecchio professore e dei mio vecchio curato - due scheletri, adesso, amendue. Semplici memorie; è la giusta parola
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in una cena ed in un letto. Gli abitanti erano già rientrati, vedevo le finestre illuminate dal riverbero dei focolari; non avevo ancora incontrato di
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cielo, di un grigio plumbeo ed uniforme avea fatto una discesa sulla terra; esso nascondeva le cime dei monti i quali parevano un altipiano fuggente in
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signora Mansueta, mi disse il più alto dei due, o dorme o non ci vuole aprire. E il papà che ci ha detto di venire, e che è su dal signor curato
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Seguirono dei giorni queti quanto i primi erano stati tempestosi. La vita è piena di tali contrasti «inverosimili». Pareva che tutta quella burrasca
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dei massi staccandosi a certi intervalli saltellavano giù a precipizio per quella scesa e balzavano nel torrente sottoposto. Osservando meglio potei
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in cerca dei ritardatori. Il sindaco aspettava sempre. Contemplavo da più d'un quarto d'ora quello spettacolo, novo per me, di rustico assolutismo e
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sultano alzavano la testa e si sentivano a rivivere, e le farfalle spalancavano l'ali per abbandonarsi alla caccia avventurosa degli effluvii e dei raggi
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anche ai torrenti per trasformarli, se Dio vuole, inquieti rigagnoli, in pingui ed onesti canali. Dimentico dei suoi doveri, del grande scopo della
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sentii nell'altra camera il povero padre voltarsi sotto le coltri e mandar un sospirone affannoso come è usanza dei vecchi disturbati nel loro primo
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Un messo venne ad annunziare al brigadiere l'arrivo del procuratore del re. Perciò, lasciati due dei suoi a custodia dell'arrestato, egli mosse
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serpeggiava per le vene: le sue palpebre avevano dei toni lividi. Il mio sospetto si mutò in certezza. - Povera amica mia, sclamai con accento di dolore e
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; egli sonava il clarinetto in guisa da far stordire. Lo venivano a cercare da molte miglia lontano per tutte le sagre dei dintorni e non si faceva
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colonne dei suoi templi, e intrecciava danze festose innanzi all'ara del sacrificio. - Non ostante il biblico precetto del servite Domine in laetitia il
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frettoloso ed impaziente alla meta. Non avevo più meco la cassetta dei colori; da molto tempo non guardavo più intorno a me, ma frugavo dentro di me, nel cuore
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spettacolo che mi distrae: ho dormito a meraviglia, ho visto dei soggetti di pittura magnifici, tutto mi sorride e mi piace, sono vostro in corpo ed anima
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infilzato a un bastoncino, esclamò, con quel timbro di voce proprio dei lavoratori della montagna: - Una calza! e poi si lagnano della povertà, e poi
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occhi ad ogni mio urto, sussurrava poche parole inintelligibili, e tornava a russare. Perduta pazienza, afferrai uno dei cuscini, e, tenendo fermo