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Risultati per: cucina

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MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA

679344
Praga, Emilio 17 occorrenze
  • 1881
  • F. CASANOVA. LIBRAIO - EDITORE
  • prosa letteraria
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MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA

non presi un granchio, - che dal suo primo piano, egli aveva udito in parte se non in tutto la conversazione della cucina. Don Luigi mi stese la mano

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sommessa. Giunsi col cuor stretto alla porta della cucina, e vidi il farmacista che, curvo sui fornelli, soffiava nel fuoco, disfacendo nel tempo stesso

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curato tacque e forse non intese. Tutt'intorno un silenzio profondo. Nella cucina Mansueta attendeva alle tranquille faccende della cena e faceva

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preferisco e non voglio assolutamente che vi diate altre brighe. Anzi, se mi permettete, verrò in cucina ad aiutarvi. - Oh! che buon signore! già

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cominciavano ad ingarbugliarvisi .... Dalla cucina del presbiterio usciva un odore delizioso di caffè tostato. Il cielo splendeva serenissimo. - Buon dì, mi

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. - Ho invitato al mio desco questo caro Beppe coi suoi due fanciulli; volete tener loro compagnia? Mi obblighereste. - Badate che si pranza in cucina

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egli stesso che compariva dalla cucina con un piatto fumante che poneva davanti al secondo prete, il quale stava a capo della tavola dirimpetto al

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curato. Ma Bazzetta gli precluse il cammino e, presolo dolcemente per un braccio, lo trascinò verso un angolo della cucina e gli si pose a parlare a

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cucina. Invece di quell'aspetto armonico di modestia, un non so che di gretta opulenza. La porta del giardino stava spalancata, ma il giardino era

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Bazzetta, gli disse amichevolmente, avete data un'occhiata in cucina? Come vedete, oggi il pranzo è proprio di gala; bisogna farsi onore. - Non

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cordiale accoglienza all'amico mio e deplorava di dover fare la sua conoscenza in un giorno come quello. Dopo alcuni minuti uscii e andai in cucina dove

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un'occhiata intorno per la cucina, si rivolse a Mansueta, che si era pur alzata al suo arrivo e che lo stava contemplando come una imagine santa. I rintocchi

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, cupa della vita, da una avemmaria all'altra, - il resto, quando non è del dolore, è del riposo. Poco dopo entrando in cucina fui assai sorpreso di

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lunghi passi per la cucina, continuava: - A questo dubbio che mi afferrò per il collo come una tenaglia rovente, restar un minuto ancora immobile e

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dita: ciò che la placida sua consorte disimpegnava colla impassibilità e lo scrupolo con cui rigovernava ogni sera il vasellame di cucina. Al mattino

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cucina. Mansueta seduta davanti ai tizzoni rimondava delle patate per la minestra e intanto teneva d'occhio la pentola che brontolava in mezzo al

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l'orecchio. Il dottore era entrato in quella camera che doveva essere la cucina del povero appartamento. La finestra stava socchiusa per la grande caldura

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