MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA
madre si davano del tu fin da quando erano fanciulli alti come quei due poveretti che sono usciti testè ... Qui s'interuppe, e disse a bassa voce
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E un dramma sognai, molti drammi sognai, come appena ebbi raggiunto il letto e chiusi gli occhi che, dopo tante emozioni, ne avevano davvero bisogno
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singolare! in quella solitudine dove la vita mi pareva dovesse scorrere tranquilla come un idillio, monotona come il ciangottare di un ruscello avevo
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tre metri e una rozza lunga più di quattro; sottili, allampanati, e cavallo e cavaliere, come due candele poste in croce, e il grottesco profilo del
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, e viveva in casa (una grande casaccia umida e burbera la cui porta maestra era sempre chiusa) come una lumaca nel guscio. Il padre di Angelo era
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, una indicibile malinconia mi circondava come un abito bagnato. Dissi al farmacista: - Non incomodatevi più a lungo; il pranzo del sindaco vi aspetta
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vuol dire esagerazione, così nel bene come nel male, nel brutto come nel bello. Svanita la fatica del corpo e l'animo riposato delle memorie del
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d'accanto. Poi indicandomi le prime stelle che spuntavano in fondo al firmamento, - come continuasse un discorso cominciato disse: - Credo che quei
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Una scampanellata che venia dalla camera di Don Luigi interruppe il racconto terribile del povero vedovo. - Dio mio, sclamò, come destandosi a sua
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, scoteva la sua nobile testa come chi rinviene da un fascino opprimente, e diceva sospirando: - Ah! la vostra vita non è soltanto oziosa contemplazione
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sedere per liberarmi alquanto i polmoni dall'afa dell'incenso. Il sindaco diceva: - Vado a casa a prendere un libro dove si prova, come due e due fanno
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trambusto nel presbiterio mi fece tornare sui miei passi. Era come se molte persone andassero e venissero parlando tutti in una volta a voce concitata e
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dirigendomi la parola: - Siamo in certi paesi, illustrissimo, che si ha proprio vergogna quando arriva un forestiero come lei. Basta, Don Luigi le spiegherà
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fu invitato a porsi dall'altra parte, e gli altri presero posto come vollero. Eravamo otto commensali. Il farmacista fu l'ultimo a venirsi a sedere
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barriera, e questa più alta assai, gli si presentò davanti come appena ebbe frequentate le aule della Università e avuto modo di scambiar parola con
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femminile di rarissima specie. Alquanto meno lunga della madre, sembrava più piccola che non fosse perchè era grassa e paffuta come un dindo nutrito
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', come tutti dalle nostre parti, il contrabbando di tabacco. «Coi suoi guadagni stentava a mantenerci; la famiglia non era grande; ma non c'erano
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un'occhiata intorno per la cucina, si rivolse a Mansueta, che si era pur alzata al suo arrivo e che lo stava contemplando come una imagine santa. I rintocchi
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d'affetti io mi chiedevo sorpreso come avessi potuto passar dieci anni senza informarmi di quelle persone di cui nutrivo ora un così vivo desiderio
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pretendono trovar l'acqua pulita alla mattina! Come si fa, se lasciano otturarsi il pertugio ... persino dalle calze! O che gente! - Brav'uomo, gli dissi
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tabernacolo d'argento. Cantavano il tantum ergo inno di lode, dalle intonazioni gravi e melanconiche come tutti gli altri della chiesa. Un solo popolo
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un intero paese; da un sentimento di potenza, quasi di superiorità; pare di poter disporre di quel gruzzolo di vite come si fa di un alveare
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del sole, e aveva continuato senza interruzioni per tutta la strada. Epperò come fui vicino al villaggio di Sulzena, la stanchezza delle gambe prevalse
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costume in cui aveva sostenuta la parte della ninfa - ella lo teneva sempre come ricordo - lo recò alla Carbonaia prima dell'ora del ritrovo, e
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corolle, come ansiosi di osservare all'intorno che cosa fosse accaduto durante la loro prigionia. Tutti i sudditi dell'entomologia, dal paria al
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riconobbi subito dalla quercia fronzuta che spiegava maestosa nel mezzo i suoi rami sopra gli avanzi di una casupola bassa abbandonata come se ne vedono
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giorno a Novara era stato a visitare il Vicario, il quale, come sapesse lo scopo della sua gita, prima quasi che aprisse bocca, gli aveva parlato di
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straordinaria solennità, come un cataclisma. Tutto il villaggio era preso dalla più viva ansietà. La mattina, in chiesa, era facile notare nell'uditorio una
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, fecero una evoluzione per la quale mi vidi addosso cent'occhi che mi guardavano meravigliati come all'aspetto di una bestia feroce. Mi inoltrai con molta
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dell'amico nostro, ch'io mi studiai di riprodurre, come l'avevo vivo davanti gli occhi, nella figura, nei discorsi, e nelle digressioni del protagonista
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morale che io intendo appunto inviare con queste semplici memorie, come un ringraziamento a quelle poche anime appassionate che forse, nelle ore men
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cordiale accoglienza all'amico mio e deplorava di dover fare la sua conoscenza in un giorno come quello. Dopo alcuni minuti uscii e andai in cucina dove