MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA
casa sua, ci chiudemmo nel suo studio e di tacito accordo si venne subito all'argomento. Egli parlò per più di tre ore col linguaggio sobrio e al
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cupa tristezza. Il profilo del villaggio si disegnava debolmente sul fondo bianchiccio del monte: ai due capi opposti il presbiterio e la casa del
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cosa significano quei lumi laggiù, verso la casa del sindaco? Baccio uscì nell'orto e dopo un istante ricomparve sogghignando e mi disse, facendomi
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altri uomini; la mamma era da parecchi anni sempre ammalata, io avevo il mio da fare per assisterla e sbrigare le faccende di casa: mia sorella era una
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dell'Esattore. Quelle gonne invidiate avean valso anzi a far correre pel paese certe voci poco benevoli sulla rettitudine dei costumi di casa De Boni. Questa
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sedere per liberarmi alquanto i polmoni dall'afa dell'incenso. Il sindaco diceva: - Vado a casa a prendere un libro dove si prova, come due e due fanno
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all'abitato, coprendo le tegole di verzura e di ombria; alcune rocche di camino andavano a nascondersi nel frondame; lì, la casa e l'albero non erano
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alla sua gente di seguirlo immantinenti fuori della casa di colui, la quale doveva essere per la sua fortuna abbandonata da Dio! Chi aveva ragione? È
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gente capace di fare il male e tampoco di pensarlo. Egli intanto aveva preso l'abitudine di venir molto di frequente in casa nostra, ora con un pretesto
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. Quella frequenza contraria alle parche abitudini del giovane italiano, nella casa del vecchio capitano fece dire, dopo poco tempo, ad un primo. - È
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numerasse le grane del rosario, e, finalmente, con una vocina velata: - Sissignore, rispose. - E vivete qui, col curato? - Nossignore, in casa del
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ammiccando gli occhi soggiunse: - C'è in casa un vinettinino impagabile. Non fate complimenti; ne troverete nell'armadio, in cucina. E salì alla camera
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ch'entrassi in seminario. - Voi non siete stato allevato in casa del sindaco? - No fino a dieci anni io rimasi colla zia Mansueta al presbiterio. Così vi fossi
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, riottose al forzato allineamento diceva: Casa Comunale. Sovr'esse un quadretto di legno, appeso per un solo angolo, penzolava obliquamente: l'insegna
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rimase indietro a levar da una grossa tasca che teneva in groppa la carta e le penne per stendere l'interrogatorio. Noi lo precedemmo alla casa del
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delle pennellate. Il lavoro era un comodo pretesto di star là seduti fino a che il sole scendeva giù in Valsesia. In casa mi dava soggezione la
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Luigi? Attaccato, così dicendo, il cavallo ad una inferriata, si avviò, come pratico della casa, verso la scaletta per dove si saliva alle camere del
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parve una visione, egli cadde sbalordito, delirante ai suoi piedi. Da quel giorno essi non vissero più su questa terra. In casa non si incontravano quasi
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vero di smerciare le sue ciarle, - ma mi seccava troppo. Debbo dire che Sulzena era ingrandita: notai qualche casa nuova, la capanna di Beppe era
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De Emma? .... - Eh! Come non lo sapete? Il signor medico ..... quello che ho condotto a casa io, ieri sera. Siccome faceva un tempo del diavolo, - voi
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. Alla mia destra sporgeva, oltre il fianco della casa parocchiale, a poca distanza, un edificio rustico, di proporzioni, per quanto modeste, pure assai
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barattoli e me ne tornai difilato a casa. Don Luigi non era rientrato. Baccio mi disse misteriosamente: - Il sor curato è salito alla Carbonaia, ciò vuol dire
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questa posizione che trovommi in casa sua il curato di Sulzena.
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contar gli altri giorni, soggiunse il primo con accento iroso. E seguitò: - Ebbene ci sarò anch'io, non a pranzo, perchè sto bene a casa mia, e poi
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riconoscente a Baccio ed alla mia buona stella di avermi condotto in questa casa. Ah! la gioventù e la poesia non sono per me tutto riso e splendore