Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA

679344
Praga, Emilio 20 occorrenze
  • 1881
  • F. CASANOVA. LIBRAIO - EDITORE
  • prosa letteraria
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MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA

volta da un sogno, ho parlato troppo forte, l'ho risvegliato. Baccio, che in meno d'un baleno era salito e ridisceso, mi appoggiò la bocca all'orecchio

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, facendoli languire a fuoco lento, alla perfine seppero quanto volevano sapere senza che nessun Baccio e nessun medico venisse a frapporsi e a troncar sul più

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giunto. Baccio, col viso stravolto parlava a bassa voce con Don Prosdocimo, i cui lineamenti severi si erano rabboniti di molto, la Mansueta guardava

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Mansueta se li condusse via coll'esca di due mele cotte nella cinigia. Restammo soli, io, il vedovo e Baccio; soli e in un mestissimo silenzio non interrotto

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verde che uscia da un buco dell'imposta. Pochi istanti dopo, un rumor di passi si avvicinò e una vocina fievole chiese chi fosse. - Son Baccio. E la

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per metter la spranga alla porta, dopo il rosario, di domandarmi se ci sono stato «Baccio e il pertugio?» oppure soltanto « Baccio» ... Sissignore, va

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poco a poco il discorso cattivò la mia attenzione, e vi presi parte anch'io. Dopo cena Baccio mi accompagnò nella mia camera. Gli manifestai la mia

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barattoli e me ne tornai difilato a casa. Don Luigi non era rientrato. Baccio mi disse misteriosamente: - Il sor curato è salito alla Carbonaia, ciò vuol dire

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preparata la tavola per la colazione. - Tre posate? chiesi a Baccio che ripuliva, strofinando e soffiando, il mobiglio. - Ma sicuro; uno voi, due il signor

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? - Suona un'altra volta, disse il più piccolo. Suonai io, e Baccio fu tosto ad aprirmi quella memorabile porticina. - Oh! bravi ragazzi, sclamò: siete

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disse: - Quanto vi sono grato di non aver proseguito il vostro viaggio. Oh! non l'avrei perdonata a Baccio, se vi avesse lasciato partire. E data

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e molto sospirato, gli venne la fantasia di farsi vestire e trasportar da Baccio fino lassù, sotto la sua quercia. Il giorno dopo era guarito. Ebbene

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Baccio che mi passa accanto frettoloso senza vedermi. Entrando nel cortiletto mi sgomenta un po' il trovarvi il cavallo del dottor De Emma. Fosse malato

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. La mattina seguente accadde a Baccio cosa tanto straordinaria che egli, per la prima volta in trenta anni di esercizio, si lasciò precedere nel

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tempo. - Ohimè, gemetti, neanche Baccio non c'è più! Difatti quando passai accanto alla vasca, vidi che l'acqua ne sgorgava da una grossa fenditura

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più grandiose di tutte quelle intravedute attraversando il villaggio. Certo doveva essere l'abitazione di Baccio. Due fanciulli vi stavano giocando sul

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avresti dette due ostie appiccicate alle chiome. La turba era ginocchioni; gli uomini a destra, le donne a sinistra; il solo Baccio era in piedi

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ancora ripiegando i tovaglioli, quando Baccio entrò con una faccia sepolcrale, ed annunzio l'arrivo del sindaco. Il curato ebbe un movimento di tutta la

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borbottio del rosario: - una vecchia dalla voce rauca faceva le proposte; un coro di gemiti rispondeva. Baccio spegneva le candele. Poi uscivano dalla chiesa

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squilli di benedizione taceva. Baccio, svestito, coll'abito di sacrestia, il sacro carattere delle sue funzioni, usciva in campagna con tutta la sua

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