Lo stralisco
veneziano Gentile Bellini. A tre giorni dalla partenza, ormai a Sud delle isole dalmate, non aveva rinunciato a salire sul ponte prima dell'alba per
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9. Gentile iniziò la notte inquietamente. Tentava di separare le cose nel pensiero, metterle in un ordine qualsiasi, per contemplarle con qualche
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10. L'uomo vestito di nero, di cui Gentile mai seppe il nome e mai ascoltò la voce, lo prelevò prima della mezzanotte del terzo giorno, dopo che, al
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11. Per quella notte, Gentile non fece che guardare e riflettere, senza preoccuparsi di cosa pensasse il guardiano della sua inattività: ma l'uomo in
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12. Come, al mattino, aveva soltanto schizzato il ritratto di Maometto, cosí nella seconda notte Gentile non tracciò che i primi segni di quello di
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ciocche scure, Gentile trovò nell'alloggio una giovane donna velata, che non apparteneva al numero di servi che lui conosceva. Sedeva alla maniera
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, Gentile non poteva che provare contentezza: ad ogni segno e tocco, le due figure facevano sempre piú onore, insieme, ai due soggetti e al loro pittore
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15. Quella notte Gentile tornò dall'harem molto agitato. Bevve una coppa del vino dolcissimo che sempre abbondava, con altre leccornie, sulla mensa
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corridoi del palazzo, che in parte Gentile conosceva. Arrivati ad un enorme cancello di legno scuro e lucido, che dava su un chiostro, l'uomo in nero tolse
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dei pennelli e dei colori, Gentile percorse per l'ultima volta i corridoi ornati e il passaggio segreto verso la stanza di Amilah. In realtà, egli non
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18. Quell'invito assoluto, mite, riportò Gentile nel terrore. La puntura al collo non si spostava, come un neo doloroso sulla pelle del pittore. La
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19. Anche quell'attesa, in cui la mente di Gentile corse alle buone memorie, come a voler rivivere in fretta la vita; in cui, ancora, egli guardava
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abbraccio dolente fra le ginocchia. Impietrito nella sua assenza, Gentile ascoltava le parole dell'Imperatore, e vagava con gli occhi sulle pareti
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21. Gentile non rivide piú Amilah. Anche pensandola, per strana contaminazione, l'immagine del volto e del corpo intero di lei appariva lacerata
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al massimo il vento compatto da Settentrione. Gentile, che durante le giornate burrascose era rimasto quasi continuamente sdraiato sulla cuccetta
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capitano della Santo Paolo seppe di fitte scorribande corsare nell'Egeo orientale, e propose a Gentile di allargare il viaggio verso Nord, aggirando
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sarebbe contento, vostro padre Jacopo, a vedervi cosí ben riusciti e onorati! — Son sei anni che è morto, — disse Gentile, abbassando appena la faccia
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4. Naguat Tafi, Signore dell'Isklar Dàgi, accolse Gentile e i cinque cavalieri che lo accompagnavano nel suo villaggio arroccato di fronte all'isola
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, pescatori, mercanti, cani. Gentile entrò nel ventre chiassoso e frizzante della città mentre intorno a lui il taciturno Naguat Tafi guidava con cenni
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. Stordito da quella meraviglia di colore e di spazio, Gentile quasi non badava alla sessantina di dignitari seduti su sgabelli molto bassi attorno al
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quattro servi silenziosissimi che erano a disposizione di Gentile, capaci di soddisfare in anticipo i suoi bisogni, erano all'improvviso scomparsi. Il
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8. Gentile taceva, perché non toccava certamente a lui iniziare la conversazione. — Penserai che io sia qui per parlare del ritratto, - disse
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