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: perché i pennelli erano per lui come dita, e in ogni pennellata versava dolcemente una goccia del suo sangue. Quanto ai paesaggi che immaginava, chissà
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erano, per volere di chi poteva, piú sorde e fasciate che a quei fuggenti da Gavinana su per Appennino, con dietro a canaio la caccia maramalda. Il
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tuffarsi sugli scarti di pesce che i marinai lanciavano in acqua: erano troppo rumorosi e vistosi per non distrarre Gentile dalla sua lontana
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lasciare assolutamente sgombri quei passaggi. Erano corridoi che non conosceva, lontani da quelli che durante il giorno aveva passato, e percorrendoli
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diverso punto di vista. Quelle erano certo condizioni di lavoro che mai aveva affrontato, né mai avrebbe immaginato di affrontare: ma da quando era giunto
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, delle spezie, della pece, del pesce fresco arrostito sotto i tendoni, vicino ai moletti. Erano sensazioni che conosceva fin da piccolo: eppure sapeva
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, gridava l'urgenza del punto sorgivo della sua bellezza, lo sguardo. Gli occhi della modella addormentata erano chiusi, e nulla le toglievano: la figura
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riflessione, trovava nel piccolo una risposta rapida ed efficace, quasi divertita. Mentre i due erano assorti nel gioco, passavano silenziose per le stanze le
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Cornò, quando avevano dodici anni. Scavalcando un muro spinoso, attraversando un frutteto, erano arrivati alla cancellata di un monastero. Arditi ed
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prima volta che entri qui. Ora capisco l'origine di certi odori che, nonostante il profumo dei fiori e delle essenze, io avvertivo al mattino: erano le
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scheletri erano abbracciati, con le bocce bianche dei crani appoggiate uno alle spalle dell'altro, in figura di strana e spaventosa tenerezza. — Sono
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secondari erano i lavori che andavo compiendo: e piú pesante e vero, sebbene solo di sguardo, quello di cercare per tutto il mio modello: visitando
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9. — Filippo, la tua salute è buona? — chiese fra Diamante. Erano al fresco del monte, fuori Prato, a respirare l'aria fresca con cui il bosco fitto
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, - disse Filippo guardando gli occhi della giovane, che però erano fissi alla soglia, — perché siano completi occorrerebbe dire a suor Marta di guardare o
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riprese in sussurro. Era un canto che soleva fare con Bianca, la sorella maggiore, quando erano piccole: una di fronte all'altra, pronunciando
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chiara del chiostro in buon anticipo. Le monache erano ancora in chiesa, al Mattutino. Lasciando il quadro velato, si mise a preparare i colori, e
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6. Le stanze di Madurer, chiuse e protette come sappiamo, erano tre, di forma e grandezza quasi uguale. Dalle larghe e alte feritoie schermate da
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? Pensavano forse di poter spiccare un salto, e portare l'attacco all'interno? Ma le mura erano cosí alte e munite che i poveri fanti, piú in là
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ed affidare un'opera. Sakumat non era mai stato nelle vallate del nord, però ne aveva sentito parlare. Sapeva che erano territori aspri e sperduti
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morbide pelli, e morbidissime casacche di lana erano state portate da Alika per il piccolo e il pittore. Oltre che coprirsene, i due amici le
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sulle sensazioni del corpo, si facevano raccontare i suoi sogni. Quando i medici erano presso Madurer, Sakumat si allontanava dal palazzo e compiva i
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... Sbaglio, o le capre di Mutkul dovrebbero essere piú numerose? Mi sembra proprio che siano diminuite... — Bravo! — esclamò Madurer. — Erano diciotto
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pittore. Non aveva avuto altre crisi, ma le forze non erano tornate. Raggiunto un certo grado, anzi, avevano cominciato a diminuire. Lentamente il bambino
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15. — Padre, vedi? Il prato si addormenta, — disse Madurer. Erano trascorsi nove mesi dalla crisi decisiva. Ora il bambino giaceva nella terza stanza
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i suoi lineamenti erano quelli di un bambino di nove anni. Tuttavia niente in lui era incompleto o gracile: il volto era limpido e grazioso, gli
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erano abituati da sempre in un attimo si lessero sotto la compunta tranquillità, e la rispettosa curiosità dei volti, la scintilla di un sorriso, un
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fortunati e felici di lui, e non solo per il fatto che erano in due. Mentre uno stormo di gabbiani sottili disordinava l'azzurro sopra la vela, Gentile pensò
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, sulla spiaggia. Dietro di loro, appoggiate al suolo fra portatori accovacciati, sei portantine chiuse da drappi verdi ed azzurri erano in attesa
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trono di Maometto: erano Visir, Ambasciatori di stati interni, rappresentanti della Serenissima a Costantinopoli. Portavano vesti stupende, che a
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quattro servi silenziosissimi che erano a disposizione di Gentile, capaci di soddisfare in anticipo i suoi bisogni, erano all'improvviso scomparsi. Il
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invitando Gentile a sedere accanto a sé, si accomodò su uno dei grandi cuscini di pelle che erano sparsi nelle stanze e nel portico. — Non rivelerai a
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