Lezioni di meccanica razionale. Volume primo
e sotto questa forma appare come una identità algebrica fra simboli di punti.
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Questa derivata rispetto al tempo dell’area descritta dal raggio vettore dicesi, per un’ovvia ragione, velocità areolare del punto rispetto al centro
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sostituiamo questa espressione di nella derivata della prima delle (42)
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Sotto questa ipotesi la (50) ammette due radici reali distinte
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a) Supposto anzitutto h > 0, notiamo che con questa ipotesi (e con la precedente h 2 > k) sono compatibili le tre eventualità k > 0, k 0 e k = 0.
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Questa identità vale per qualsiasi moto: nel caso dei moti centrali, ne risulta, in base alla (53)
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È questa l'equazione cartesiana del piano su cui P si trova costantemente.
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Si dimostri in base a questa definizione che in un movimento rettilineo uniformemente vario a partire dalla quiete
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Caratterizzare i casi in cui questa ellisse si riduce ad un cerchio o ad una retta.
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e questa equazione, ove si immagini divisa pel tensore r di P 2 - P 1, esprime l’eguaglianza delle componenti delle velocità secondo la retta P 1 P 2.
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e questa relazione, sussistendo per ogni coppia di punti del sistema, ci dice intanto che il moto è rigido (n. 2).
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sottragghiamo questa identità membro a membro dalla (15). Otteniamo così la formula cercata
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che risulta puramente temporale, e si sottrae membro a membro questa identità dalla (17), si riottiene la (15) che mette in luce pel nostro moto una
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È questa la prima delle preannunziate relazioni tra le derivate dei versori fondamentali mobili; ove si ponga
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e questa identità, dovendo sussistere per qualsiasi punto P, implica precisamente
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Le curve c e γ hanno pertanto costantemente la stessa normale, e quindi, anche la stessa tangente nel punto comune, proprietà questa caratteristica
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Questa formula permette di calcolare la velocità (scalare) del centro istantaneo di rotazione sulle traiettorie polari, quando si conosca la velocità
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ed è questa la preannunciata formula del Savary.
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Questa relazione è fornita dalla proprietà cinematica espressa dalla relazione già rilevata
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Questa osservazione ha una ragion d’essere, in quanto, come vedremo (n. 20), per sistemi non olonomi possono esistere spostamenti virtuali non
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e questa rappresenta un’effettiva limitazione per gli spostamenti del sistema.
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Questa, velocità v, poiché la frazione è propria, si mantiene minore, in valore assoluto, di
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Questa misura differisce dall’ordinaria (rapporto fra spazi
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e questa equazione, in quanto esprime una legge del fenomeno, deve restare valida, qualunque sia il sistema di unità adottato.
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Questa conclusione ci mette in grado di discutere più in generale il problema dell’equilibrio di un punto appoggiato su di una superficie qualsiasi
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È questa la definizione pratica di massa di un corpo.
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È questa l'annunciata regola equivalente alle (8'): da essa si ripassa alle (8'), applicandola ai tre piani coordinati.
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Questa formula mostra che, tra tutti gli assi paralleli a una direzione data, quello, per cui il momento di inerzia è minimo, passa per il centro di
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Portiamo questa espressione di Ί nella (21') e teniamo presente la relazione
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Per caratterizzare questa resistenza addizionale prenderemo norma dall’esempio suaccennato del cilindro, e cercheremo di trarne un criterio più
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potenza perché questa possa utilmente esplicarsi, occorre un peso sufficiente.
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(23') ed è questa la formola notevole per il suo interesse tecnico, che già preanunziammo al n. 24.
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e questa equazione combinata per sottrazione e per somma con la (29), dà
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Tornando, dopo questa breve digressione, al nostro problema, possiamo enunciare il risultato pocanzi ottenuto, dicendo che:
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È questa l'equazione differenziale che definisce l’ elastica piana nell’ipotesi c 0 = cost.
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risulta, secondo i casi, positivo o negativo. Introducendolo, al posto di τ, nella (42), questa può manifestamente essere scritta
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Sotto questa ipotesi, perché sussista l'equilibrio occorre e basta, per l’equazione simbolica della Statica, che si abbia
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Poiché questa equazione si può scrivere esplicitamente sotto la forma
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e questa identità implicherebbe, contro l’ipotesi
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questa la condizione cui deve necessariamente soddisfare la forza F, quando il punto P si trova in equilibrio relativo.
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Questa, per la sua stessa definizione, dipende dal moto degli assi; e al prossimo § indagheremo il suo comportamento nei casi più semplici e più
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A questa forza di trascinamento, derivante da una rotazione uniforme, si dà il nome particolare di forza centrifuga.
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Questa equazione in ζ ammette soluzioni effettive (cioè reali) e definisce univocamente un angolo (acuto) ζ, sotto la condizione o, ciò che è lo
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17. Val la pena di rilevare che questa radice è più piccola o più grande di φ, secondo che
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Ne consegue τ0 ≥ ptgφ. Il momento di questa forza rispetto ad A è
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Questa formula rappresenta bene l’andamento generale della gravità lungo un meridiano.
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Se indichiamo con v questa costante, l’equazione oraria assume la forma
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In accordo con questa convenzione, il segmento orientato AB si chiamerà anche vettore v applicato in A; ed anzi nel séguito ci atterremo generalmente
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Sottraendo membro a membro questa equazione dalla (14), otteniamo
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Questa espressione di v 2 mette in luce una decomposizione della velocità vettoriale in due componenti fra loro ortogonali, che qui convien definire
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