Lezioni di meccanica razionale. Volume primo
e poiché i secondi membri sono funzioni note di t, la determinazione di α, β, γ richiede soltanto quadrature.
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A tale scopo, fissato un qualsiasi punto su c, se ne consideri il moto a partire dall’istante in cui esso è sulla γ, ad es. in I 0, punto di contatto
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Per il teorema di Chasles (n. 4), I'M c e I'M γ risultano normali alle traiettorie di M, cioè alle curve c e γ.
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secondo il senso dello scorrimento. Come si vede, pur essendo dati c e γ, per individuare le successive posizioni di c bisogna stabilire di quanto e
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In fig. sono rappresentate le λ e γ e (per una determinata posizione di F) le curve solidali l e c rispettivamente tangenti a λ e γ nel centro
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3) come generato dal moto (di trascinamento) del profilo γ rispetto a Φ e dal moto (relativo) di Φ' rispetto a γ.
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Analogamente in base al terzo aspetto del nostro moto si conclude che, se Γ è il centro di curvatura del profilo γ e Γλ quello della base, J
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Sotto l'aspetto costruttivo, si ha il corollario equivalente: Il centro di curvatura traiettoria Γ di un generico punto P rimane individuato come
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Γ - Ω = (Γ - P) + (P - Ω).
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È facile riconoscere che l’inviluppo γ d’una qualunque di tali C è a sua volta evolvente di una circonferenza Γ concentrica a λ. Infatti, nella
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L’eguaglianza fra I 1 Γ e I 1Ω1 , mostra che la posizione di Γ (subordinata ad un generico P, e quindi ad una generica posizione di l 1 ) è quella
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Basta ricordare (n. 41) una proprietà fondamentale delle evolventi, da cui segue che, per qualsiasi posizione di Γ, l'arco è sempre eguale al
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Per determinare il luogo dei centri di curvatura Γ conviene considerare, accanto alla rulletta l, la circonferenza l 1 simmetrica di l rispetto al
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Da questa costruzione risulta che il triangolo PP Γ è simile al triangolo POI e quindi isoscele. Perciò i due segmenti IP, IT, determinati sulla base
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La giustificazione è assai facile. Basta pensare che, nella genesi di c e di γ per rotolamento di k, le posizioni M c, M γ di M corrispondenti ad un
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γ = t -1.
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In secondo luogo confrontiamo il funzionamento di due quali si vogliano propulsori simili. Eliminando γ tra le (26), troviamo
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Basterà determinare α, β, γ dalla relazione
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(5) [q] = q'α, q''β, q'''γ.
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(4) χ = χ'α, χ''β, χ'''γ,
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(6'') q = q l α, q 2 β, q 3 γ (1, 1, 1| r |r').
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La (16) determina il momento di inerzia, rispetto ad ogni direzione α, β, γ passante per O, in funzione delle sei costanti A, B, C; A', B', C',che
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essendo Ί la funzione quadratica di α, β, γ definita dalla (16).
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Immaginiamo di portare su ciascun raggio α, β, γ uscente da O, il segmento
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punto P in un campo γ piccolo a piacere, interno a S, la f (Q|λ) si mantenga finita e continua, comunque varii P entro il campo S* = S - γ.
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A titolo di notizia va ritenuto che i coefficienti delle successive potenze di ε nello sviluppo di φ (ε, γ) = sono polinomi di grado n in γ, detti
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, γ) = sono polinomi di grado n in γ, detti funzioni sferiche (di prima specie). . Essendo, per la (25)
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col significato di ε e di γ, che risulta dalle (24).
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34. Consideriamo, per esempio, la Poiché U* dipende da x pel tramite di ρ, ε, γ e i limiti di integrazione (così quelli di spazio, come quelli
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rappresentando γ l'angolo al vertice (semiapertura) del cono;
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vuoi direche dall’appoggio P si desta, non solo una forza, ma anche un momento reattivo Γ, atto ad equilibrare il momento rispetto a P (in generale non
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P;con Γ τ e Γ n i valori assoluti delle componenti tangenziale (attrito di rotolamento) e normale (attrito di giro)del momento Γ, si ha in ogni caso:
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Γ τ ≤ h 1 N, Γ n ≤ hN,
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, in quanto risulta τ = 0, F b = Φ 3 = 0, Γ 1 = Γ 2 = 0, alle tre:
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(47) Γ = B |c – c 0|,
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Γ z = Bk.
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(47') Γ z = - B (k - k 0),
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Abbiamo chiamato Γ 1, Γ 2 i momenti rispetto ad O delle due prime coppie; quello della coppia peso-reazione è in valore assoluto (poiché la linea d
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D’altra parte esso ha lo stesso senso di Γ 2, perché la componente tangenziale della reazione tende (per la enunciata legge dell’attrito dinamico) ad
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(5) Γ 1 = Γ 2 + γ,
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Γ 1 = Γ 2 + rfp,
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Γ 1 = Γ 2 + γ1 + γ2.
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Supposto poi che le altre forze esterne si riducano qui ancora a due coppie (motrice e resistente) di momenti Γ 1 e Γ 2, aventi entrambi l’asse dell
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dove si può ritenere γ = rpf.
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Γ = rΔT,
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(16) rΔT = γ + α.
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(16') rΔT = γ.
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(16') rΔT = γ,
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La differenza γ - λ si chiama deviazione della verticale dovuta alla rotazione terrestre.
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Ne risulta anzitutto che sin (γ - λ) contiene ε a fattore, talché, trascurando ancora può assimilarsi all’unità, ed ε sin (γ - λ) allo zero.
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