Leggere un'opera d'arte
Andrea Mantegna, nel dipinto conservato nel museo del Prado, dispone la Vergine sul letto di morte nel fondo di uno spazio descritto prospetticamente
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INCORONAZIONE DELLA VERGINE: Anche questo tema fa la sua prima comparsa nei rilievi scultorei delle chiese gotiche, nel XIII secolo, per poi essere
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Secondo alcune fonti infatti il martirio sarebbe avvenuto nel Circo di Nerone, che era situato nell’area in cui oggi sorge la basilica vaticana.
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figura di Cristo. Tuttavia è nel XVI secolo che gli artisti si cimentano con maggiore frequenza e assiduità nel raffigurare l’episodio. Ognuno lo
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Il Domenichino, nel Martirio di San Pietro, conservato nella Pinacoteca di Bologna, usa questo tipo di iconografia (figura 59) Figura 59
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Vittore Carpaccio, nei due teleri conservati nella scuola di San Giorgio degli Schiavoni, a Venezia, rappresenta entrambi gli episodi: nel primo
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secolo San Sebastiano è legato ad una colonna o ad un albero e ha il corpo trafitto da dardi; a volte accanto possono apparire i suoi carnefici, colti nel
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Lo stesso Mantegna dipingerà una seconda volta il tema caricandolo di ulteriori simbolismi, come possiamo vedere nel San Sebastiano della Ca’ d’Oro a
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In seguito, soprattutto nel Rinascimento, il tema viene rappresentato privilegiando la scena di Susanna al bagno mentre viene spiata dai vecchioni
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Nell'intercessione di Ester la Chiesa vide una sorta di prefigurazione simbolica del ruolo della Vergine, come mediatrice nel Giudizio Universale.
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Nel corso di tre secoli gli artisti hanno affrontato il tema prediligendo di volta in volta alcuni dei momenti della storia.
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Nel Seicento gli artisti scelgono il momento cruento dell’uccisione di Oloferne, come possiamo vedere nel famoso dipinto di Caravaggio conservato
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Artemisia Gentileschi, nel dipinto degli Uffizi, supera in efferatezza il Caravaggio: Giuditta svolge il suo compito in maniera sadica (nel suo volto
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pittore Agostino Tassi e nel dipinto si immedesima nel ruolo di Giuditta, per esprimere in modo esasperato il suo odio contro gli uomini.
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Antonio del Pollaiolo nel Davide vincitore, conservato nei Musei di Stato di Berlino, usa il primo genere di rappresentazione: l’immagine del giovane
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Santa Maria Egiziaca: Auletride (prostituta) pentita che espiò i suoi peccati conducendo una vita eremitica nel deserto, rappresentata in genere
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In seguito la scena si arricchisce di particolari, come nel Ratto di Europa di Tiziano, conservato nel Gardner Museum di Boston. Qui Europa appare
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Paolo Veronese, nel dipinto realizzato per la Sala dellAnticollegio di Palazzo Ducale, a Venezia, organizza il tema come una sequenza temporale: in
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con accanto un’aquila. Nel Rinascimento la scena assume un carattere dinamico, poiché l’aquila è colta in volo mentre con gli artigli sostiene il
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), che secondo il mito sarebbero nati da un uovo. L'iconografia, come nel caso del mito precedente, risale al V secolo a.C. e compare sia nell’arte
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L’iconografia delle battaglie è quella in qualche modo codificata nel mosaico della Battaglia di Isso, conservato nel Museo Archeologico di Napoli
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romani concepiscono il verismo in modo integrale, nel senso che la cruda e talvolta spietata riproduzione del dato fisionomico non viene subordinata ad
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Nel volto la resa fisionomica è al tempo stesso precisa e generalizzata, quasi ad indicare che proprio quella particolare persona assume, per la
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Tra le prime opere che testimoniano la ripresa del genere bisogna annoverare il San Francesco dipinto da Margaritone d’Arezzo, conservato nel Museo
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La conseguenza estrema di questa tendenza espressionistica ci viene testimoniata dalle teste colossali di Costantino e Costante II, conservate nel
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Il Ritratto di Certosino di Petrus Christus, conservato nel Metropolitan Museum di New York, appartiene al secondo tipo di ritratto (figura 103).
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esempio, nel ritratto di Carlo V a cavallo, conservato nel museo del Prado e dipinto dalla stesso Tiziano.
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A Venezia, nel Cinquecento, si sviluppa il cosiddetto “ritratto allegorico”, che oltre a raffigurare il personaggio allude a dei significati in
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Nel Seicento il ritratto diviene soprattutto testimonianza di un molo sociale, di ciò che l’individuo ritratto rappresenta nella società.
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Nel Ritratto del Principe Carlos Balthazar a cavallo, conservato nel Museo del Prado, non è tanto il volto del principino a prevalere nella
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Ritratto di Stéphane Mallarmé dipinto da Edouard Manet, conservato nel Musée d’Orsay a Parigi, oppure il Ritratto di Claude Monet che legge di Auguste
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La natura descritta da Moreau nella composizione Edipo e la Sfinge, conservata nel Metropolitan Museum di New York, è arida, pietrificata, con un
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Georges Braque nel dipinto II castello a la Roche-Goyon, conservato nel Musée d'Art Moderne di Villenueve d'Ascq, traendo spunto dalla lezione
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Nel XV secolo la natura morta venne utilizzata anche nell’arte dell’intarsio, come possiamo apprendere visitando lo studiolo di Federico da
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Il tema della natura morta con figure e strumenti musicali era già stato affrontato da molti artisti nel Quattrocento e nel Cinquecento, basta il
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), per lo più con significati allegorici mariani (la castità di Maria oppure l’umiltà). Nel Seicento il vaso con fiori diventa un soggetto autonomo, che
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Il nudo come tema nasce nel Paleolitico superiore, legato al rituale magicoreligioso, ne possiamo avere un esempio nella famosa Venere di Willendorf
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Nel Settecento, secolo di grandi trasformazioni che vede la Francia nel molo di protagonista, il nudo, oltre ad esprimere i tradizionali temi
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PROSPETTIVA A LISCA DI PESCE: È il primo tentativo razionale di rappresentazione geometrica dello spazio, molto usata nel XIV secolo e caratterizzata
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Possiamo verificare quest’affermazione con un semplicissimo esperimento che consiste nel prendere un foglio di colore verde e fissarlo con lo sguardo
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focalizza subito correttamente sulla retina. La sua valenza negativa la troviamo, sin da tempi antichi, nel rappresentare in verde creature fantastiche
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L’arte come espressione trova nel già citato Plotino un formidabile sostenitore, il quale affermava: "Nell’arte la forma, prima di passare nella
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primo ad usare questo termine fu Cesare Ripa, che nel 1593 pubblicò Iconologia, libro corredato da illustrazioni, nel quale cataloga attentamente tutte
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(collegato alla vicenda del Profeta Giona, che restò nel ventre della balena tre giorni, come Cristo nel sepolcro, e che quando fu rigettato a riva si
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ANNUNCIAZIONE: Il tema dell’Annunciazione iconograficamente, risale al V secolo d.C. Ne possiamo trovare un esempio nel mosaico dell’arco trionfale
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STRAGE DEGLI INNOCENTI: Questo tema cominciò a delinearsi iconograficamente nel Medioevo, sia nella pittura che nella scultura.
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Nel dipinto di Patinir la Vergine seduta tiene tra le braccia il Bambino, accanto un grande albero, mentre San Giuseppe appare un po' discosto, come
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Nel XIII secolo l’iconografia presenta dei cambiamenti: il Cristo è inginocchiato in preghiera, con accanto gli apostoli, come mostra una delle
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Hieronymus Bosch nel suo Cristo incoronato di spine, conservato nel monastero di San Lorenzo, all’Escorial, raffigura il Cristo circondato da brutti
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Nel XIV e nel XV secolo cominciano ad essere raffigurate anche delle scale, in genere due, su cui stazionano Nicodemo e Giuseppe d’Arimatea, mentre
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