Le tre vie della pittura
della vita negli strati sociali più umili. Torniamo allora in Italia, e iniziamo da Napoli, che in quest’epoca è la città più popolosa d’Europa, 98
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le esperienze. “Non ce l’ho con voi ci dice ma io non ho nulla da darvi, e voi non mi darete nulla. Così è la vita”.
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Così è la vita, nel Settecento, così ce l’hanno raccontata i pittori che l’hanno attraversata interpretandone le novità e fiutandone i cambiamenti
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può sintetizzarsi in una sola parola. Il Settecento è il secolo che genera, nella vita e nell’arte, l’idea di Libertà: un principio che il mondo
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sinistra, descrive i lineamenti fisiognomici del protagonista, scende lungo la spalla, si accende meravigliosamente nella camiciola da ragazzo di vita
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soprattutto affidato alla luce. Sulla testa, un bagliore arriva da sinistra, e lascia un barlume di vita negli occhi, quasi spenti perché la testa è
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essere uno dei tanti ragazzi di vita dei quali il pittore si circondava, ma potrebbe anche trattarsi di Caravaggio stesso quand’era ragazzo, cioè di
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. Rembrandt non ha dipinto molti paesaggi nel corso della propria vita, ma quelli che conosciamo arrivano a veri e propri miracoli di alchimia, perché
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, come fanno le ballerine che gli animano la mano dopo i cinquant’anni di vita, e arriva a una sorta di allucinazione visiva, a una sorta di ultra
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rivelatrice. L’artista tutto questo ha raggiunto, senonché, nel quadro eseguito al termine della vita, torna alla vocazione realistica che gli era
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intuire il papier decoupé dell’ultima fase della sua vita, cioè una pittura ridotta ai minimi termini, una pittura che vive della propria semplicità e
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, qualcuno ha appena fatto il bagno in mare: la vita è questa, il lusso, la calma e la voluttà sono questo attimo, fatto di picchiettamenti di luce d’oro nel
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apparterrà, più di trent’anni dopo, al grande pittore russo-americano Marc Rothko. Morandi, nel corso della sua lunga vita pittorica, sarà sempre fedele a
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sarà a lungo, il cuore pulsante di sangue e di vita terrena della cultura europea. Il cavaliere in rosa di Giovan Battista Moroni (fig. 53) è il
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Cremona, fra cui risalta Sofonisba per le eccellenti doti che la porteranno a una produzione di tutto rilievo, nel corso di una vita lunga e avventurosa. Ma
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ribellione definitiva all’orrore della vita: corpo e anima, carne e psiche, annodati in un destino inesplicabile e inevitabile. Ma qui le cose sono
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delle rivoluzioni di tutt’Europa, consuma la sua breve vita il “divino fanciullo” Jean-Antoine Watteau. Come vedremo anche nel prossimo capitolo, nessuno
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fase maniacale negli ultimi mesi di vita; sia il suicidio, conseguente al repentino passaggio alla fase depressiva. Secondo: Van Gogh, in linea con le
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vita su questo pianeta.
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secolo delle donne. Direi che è il secolo nel corso del quale l’umanità raggiunge una diversa dimensione di pensiero e di vita, e la raggiunge attraverso
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, forse solo a un profumo, ma in quel profumo raccoglie una vita. Boucher è esempio di tutta quella pittura di corte settecentesca che ha il dono di
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. 79), vediamo rappresentata quella società lombarda dei primi anni del Settecento che, lungi dal farsi attrarre da uno stile di vita frivolo e
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: Jean-Etienne Liotard. Liotard nasce a Ginevra, per alcuni anni lavora nella sua città, e per il resto della lunga vita non fa che spostarsi da una
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appartiene, se non proprio alla povertà, alla normalità della vita. Questo è infatti il momento in cui il femminile sale alla ribalta con una
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del Castello Sforzesco, ragazzo goloso, curioso della vita e di tutto ciò che la vita stessa può offrire, colto nel gesto spontaneo di presentare
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il pittore dedica alla vita veneziana, con un acume di descrizione psicologica e ambientale che fa di questi quadri dei veri brani di teatro: non per
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Lasciamo, allora, temporaneamente l’Italia, per curiosare fra i piaceri della vita francese. Lo facciamo in primo luogo con il grande Watteau, morto
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Abilissimo narratore della vita frivola e leggera parigina è Jean-Honoré Fragonard, che vediamo nella Lettera d’amore (fig. 93). La pittura è veloce
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diventando moderna. Soffermiamoci ancora un attimo sulla “vita di piacere” (ricordate Fanny Hill, memorie di una donna di piacere, di John Cleland, il primo
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vita e che comporrà su di lui le pagine più illuminanti e più intelligenti che siano mai state scritte. Hogarth è anche amico di quel John Gay che
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