Le tre vie della pittura
cadavere di un uomo, fosse bruciato da una scarica a 100.000 volt che, nel momento stesso in cui si verifica, ci svela la verità: la stiamo vedendo
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, e negli alberi ogni foglia è costruita di luce, abbagliante dove la luce è piena, e attenuata dove invece c’è ombra. La figura dell’uomo è esemplare
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nel cuore dell’uomo e ci racconta per immagini come, nel corso dei secoli, si è evoluta, è cambiata, la consapevolezza di sé dell’uomo occidentale
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disegni per la Battaglia di Anghiari, purtroppo perduta, la Testa di uomo urlante (fig. 42), vediamo un’immagine che chiaramente riflette questo pensiero
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una nuova ricchezza e di una nuova spiritualità dell’uomo d’occidente.
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serrate in una piega tormentosa. Non si può non leggere in questa figura il lancinante rapporto dell’uomo con il potere, in perfetta equivalenza con
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tra luce e ombra, è rassegnato e volitivo nello stesso tempo. Abbiamo qui un uomo rappresentato a tutto tondo, nella sua eccezionalità e nella sua
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affidare tale precognizione non al volto umano (l’uomo dorme, la coscienza umana è assopita e indifesa), ma a una popolazione zoomorfica, che assedia
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’obiettivo diventa quello di diagnosticare il male che l’uomo si porta dentro, e di poterlo curare come una qualsiasi malattia. L’arte non si sottrae
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di ciò che l’uomo occidentale ha pensato di sé stesso e del modo con cui tale consapevolezza si è evoluta nel tempo e man mano si è tradotta nella
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E, quanto a Otto Dix, la figura d’uomo (Ritratto dell’avvocato Hugo Simmons, fig. 72), sorda e tormentata, parla un linguaggio esplicito solo con le
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Questo è l’uomo a noi contemporaneo, dice Bacon. Un essere artificiale, un “replicante”, è l’uomo del futuro, dice Ridley Scott in Blade Runner, che
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”), e con la propria interiorità (per cui si è progressivamente affinata la scienza fisiognomica e poi la psicologia), l’uomo occidentale ha lottato, in
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ritratto George Dyer (fig. 74). L’uomo era stato l’amante di Bacon, che a lui era legato da un rapporto fortissimo e violentemente conflittuale, e si era
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“sublime”, dall’altra, creano una miscela che produce un esito fondamentale: nasce il “personaggio”. Quel viaggio all’interno dell’uomo che è stato
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’uomo, che non è più l’eroe del ritratto cinquecentesco, ma è colui che vive di un mondo interiore sconfinatamente ricco e potente. Non c’è ombra di
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pittore costruisce l’immagine di un uomo, bonario e un po’ sempliciotto, 82. Jean-Etienne Liotard, Giovane donna che legge in costume orientale. Firenze
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Restiamo a Londra, ma cambiamo decisamente il punto di vista, con un pittore che è pittore ma anche letterato, che è letterato ma anche uomo di
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