Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Le tre vie della pittura

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Caroli, Flavio 50 occorrenze

Le tre vie della pittura

. William Hogarth, Caratteri e caricature. Milano, Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli. una città di eccellenti fremiti culturali, ma anche di

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Infine, torniamo per l’ultima volta al nord, ancora con Giacomo Ceruti (La lavandaia, fig. 102). Siamo nel cortile di una cascina lombarda. È mattino

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dipinto rappresenta una scena di teatro e una scena di terrore. Tutto si è già compiuto, e il mondo non sarà più quello di prima. I grandi traumi, l

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può sintetizzarsi in una sola parola. Il Settecento è il secolo che genera, nella vita e nell’arte, l’idea di Libertà: un principio che il mondo

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Ma tutto ciò ben presto comincia ad arrivare anche alla pittura italiana. Una città, una filosofia, una volontà di pittura fanno da ponte fra il

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Bavone a Gand: il Polittico di Gand (fig. 3). Alberi “visti” punto per punto, toccando una per una le foglie, indagando, seguendo minuziosamente tutte le

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è sostenuto in una altissima sinfonia del visibile, come dice l’alberello che si staglia contro un cielo grigio sostanziato di luce pura, come dicono

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meglio dire, ha rilanciato verso potenzialità che a questo punto non sono ancora chiare. La storia dell’arte è, infatti, una specie di teoria di

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morso da un ramarro, particolare. Londra, National Gallery. ormai è chiusa come in una scatola: ecco il grande scatto e la grande intuizione

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È poi evidente che la magia di questo dipinto è affidata alla luminosità, calma anche se naturalissima, che scorre dal volto al petto del Davide. Una

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maestro. Chi impugna fino in fondo l’idea caravaggesca è invece un olandese, cioè il grandissimo Rembrandt. Il passo compiuto è ancora una volta e

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cadavere di un uomo, fosse bruciato da una scarica a 100.000 volt che, nel momento stesso in cui si verifica, ci svela la verità: la stiamo vedendo

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traducono la pittura in una materia preziosissima, come l’albero che si accende in puro oro, mentre dietro si sta addensando una tempesta. Lo squarcio

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È straordinario come, pressoché contemporaneamente e nella stessa cultura protestante olandese, sia stato possibile concepire una luce esattamente

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Vermeer concepisce l’incanto di una mattina olandese (La lattaia, figg. 19-20), con la luce che arriva e che costruisce, per materia consunstanziata

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una piccola strada olandese, e l’altro è l’indimenticabile panorama che incantò lo stesso Proust, con il famoso muro giallo di fronte al quale muore

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italiano, cioè Canaletto. Rispetto a Vermeer, ancora una volta viene compiuto un passo in più, quello di un misterioso insetto che improvvisamente vede più

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temperatura, le condizioni ambientali e meteorologiche dello scorcio milanese in una bella mattina d’autunno. Bellotto aggiunge al cielo, alle nuvole, una

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espone il suo quadro al Salon, lo scandalo è vivacissimo, per via dell’interpretazione del tema, che vede, al parco, una signora completamente nuda che

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giardini Farnese e ci dà una sua prima visione di Roma (Il Foro visto dai giardini Farnese, fig. 25). Immagine squisita, nella quale la pittura tonale, che

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colorate. Le ombre non dovranno più essere un elemento scuro e ottundente all’interno del dipinto, ma dovranno avere una loro tonalità, saranno esse stesse

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sua natura, non ha vocazione all'Impressionismo; è anzitutto un disegnatore, è un realista, ma viene a trovarsi, forse suo malgrado. in una

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Superato l’impressionismo, e arrivati al XX secolo, la prima constatazione che dobbiamo fare è che il cammino che fino a ora si era evoluto lungo una

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Subito dopo, Matisse arriva alla suprema sintesi, una visione della baia di Nizza vista dal balcone (La baia di Nizza, fig. 34): una linea falcata

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Abbiamo detto che, a questo punto, il pensiero in figura si mette alla Prova su varie facce del prisma, e, mentre su una delle facce Matisse arriva

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Abbiamo, a questo punto, ormai terminato il nostro viaggio che ci ha portato, nei secoli, da una luce prima classicamente naturale, a una luce

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La seconda direzione, è quella di una idea di luce in cui l’artificiale è divenuto naturale, con poderosi effetti di drammaticità e di vera e propria

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Come conto di poter anche qui, seppur brevemente, dimostrare, esiste una sorta di tensione costante che, da un certo momento in poi, guida e

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anche rispetto a Giorgione. Tutto ciò che in Giorgione era sognante, classico, una spiritualità che evaporava in sentimenti ineffabili, in Lotto

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A questo punto, non possiamo non fare una puntata a Firenze, che è stata la capitale dell’arte italiana per tutto il secolo precedente e che non ha

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che avviene possa rivolgersi a proprio danno. Tutto ciò costituisce una eccezionale rappresentazione di dialogo introspettivo. Del resto, abbiamo una

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Cultura lombarda, dei cui semi di novità abbiamo un altro esempio in un piccolo disegno dal grande destino. Verso il 1555, una pittrice cremonese

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generale e particolare delle passioni. Bergamo, Biblioteca Civica Angelo Mai. ne ritrae e sprofonda dentro di sé; poi, appunto, la bocca urlante, in una

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comporta e che esigono per questo secolo una trattazione specifica. Perciò ci limiteremo ora soltanto a due esempi, che citiamo allo scopo 60. Jean-Antoine

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con prepotenza a dirci di una nuova interiorità, sconvolta dai 63. Jean-Louis-Théodore Géricault, Il rapitore di bambini, Springfield, Museum of Fine

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’obiettivo diventa quello di diagnosticare il male che l’uomo si porta dentro, e di poterlo curare come una qualsiasi malattia. L’arte non si sottrae

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personalità che, bene o male, era sopravvissuta nell’Ottocento, non regge più. Qui vediamo una figura agitata da un terremoto 70. Umberto Boccioni

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percorso, tutto sommato lineare e conseguente, che abbiamo compiuto fino a questo punto, ora si dirama, anzi dalle due dimensioni di una via si

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mani, artigliate e agitate, nel recupero disperato di una vitalità ancora una volta zoomorfica.

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, indagato la linea introspettiva dell’arte occidentale, arriviamo ora all’ultimo capitolo, cioè alla terza via sulla quale l’arte ha camminato, ancora una

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: pressoché contemporaneamente, si pongono le basi da una parte dell’Illuminismo, cioè implicitamente della Rivoluzione Francese, dall’altra del

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virtuosismi, Tiepolo che è l’esempio delle marezzature piacevoli di una società opulenta e frivola ancorché raffinata, Tiepolo, in questo ritratto

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, che conoscono una circolazione intensissima, ma anche con le gambe dei pittori che si spostano in continuazione da Parigi a Roma, a Vienna, a Madrid

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’atteggiamento intenso e assorto, è un buco nero che esclude completamente il mondo esterno. Una scena domestica, che però possiede straordinaria sottigliezza

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: Jean-Etienne Liotard. Liotard nasce a Ginevra, per alcuni anni lavora nella sua città, e per il resto della lunga vita non fa che spostarsi da una

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intenso dialogo con una fanciulla. Il suo apprendistato nella bottega di Salomon Adler ha inizio proprio nell’anno 1700, quando cioè il nostro

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Andiamo ora a Venezia, e con una pittrice: Rosalba Carriera, una delle dominatrici dell’arte del Settecento, alla quale chiedono ritratti i più

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musicali che potessero essere affrontati senza particolari virtuosismi o abilità. Qui vediamo una perfetta scena di recitato non priva di canzonatura, con

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Ci spostiamo ora a Londra, fulcro fondamentale dei rinnovamenti di una società che, sull’onda della rivoluzione industriale, sta rapidamente

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introspettivo, le fisionomie della cagnetta attenta, una specie di “vergine cuccia”, e della damigella che, maliziosa nello sguardo e nella figurina abbigliata

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