Le tre vie della pittura
colui che nel modo più innovativo capisce i raggiungimenti di Masaccio e contemporaneamente, per via della sua origine veneziana, compie un passo avanti
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. Giovanni Bellini, Pala di Pesaro, particolare. Pesaro, Museo Civico. nulla sfugge alla sua precisione quasi sovrumana. Tutto è sublime in lui, tutto
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, e si infossano, si dilatano, rappresentano la natura in tutta la sua “cinematografica” evoluzione nella parte destra del quadro.
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’Impressionismo!), lungo tutta la veste della fantesca e nell’indimenticabile blu della sua gonna. E il latte è luce che sta colando, luce che si è dapprima
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, fig. 27). I temi sui quali si misurano sono uguali: prima dipinge la sua Colazione sull’erba Manet, e poi la dipinge a risposta Monet. Quando Manet
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giardini Farnese e ci dà una sua prima visione di Roma (Il Foro visto dai giardini Farnese, fig. 25). Immagine squisita, nella quale la pittura tonale, che
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la parte 29. Pierre-Auguste Renoir, Ballo al Moulin de la Galette. Parigi, Musée d'Orsay. alta del viso in ombra (ma in un’ombra che ha una sua
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sua natura, non ha vocazione all'Impressionismo; è anzitutto un disegnatore, è un realista, ma viene a trovarsi, forse suo malgrado. in una
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, che le psicologie le discioglie nella luce, perché la luce e solo la luce è la sua protagonista, la luce che continuamente scorre e tutto divora.
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intuire il papier decoupé dell’ultima fase della sua vita, cioè una pittura ridotta ai minimi termini, una pittura che vive della propria semplicità e
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’arte del XX secolo, la sua luce è quella di un pianeta sconosciuto nel quale non c’è atmosfera, e in cui il cielo ha una tonalità verdastra. È proprio
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apparterrà, più di trent’anni dopo, al grande pittore russo-americano Marc Rothko. Morandi, nel corso della sua lunga vita pittorica, sarà sempre fedele a
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furono combattute sanguinosissime guerre. L’eresia monofisita, origine dell’iconoclastia, sosteneva la natura unicamente divina di Dio, quindi la sua non
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a volte si nasconde come un fiume carsico, per poi tornare ad affiorare allargando la sua forza. È un percorso che identifica la fondamentale
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spalancano i territori sterminati dell’animo umano, e l’arte, nella sua ricerca di verità, deve necessariamente esplorarli.
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, che “desidera vincere, occidere la sua cagione... e vincendo se stessa occide; fassi più potente dove truova maggior contrasto”. Se guardiamo tra i
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diventa profonda umanità, perché in lui c’è di meraviglioso anche la luce, una luce palpitante, che si posa sulla mano dell’ecclesiastico, sulla sua
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fisiognomica nella mimica. La sospettosa attenzione del pontefice, quasi rattrappito nella sua pur vivace vecchiezza, si volge al nipote, che si inchina in
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opachi, che rimandano a una condizione umana di miseria e di fatiche. Lui, il nano, è enorme nel primo piano, incombente nella sua realtà poverissima
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uno psichiatra, che la sua tesi di laurea, tuttora consultabile, ha per tema “La malinconia” (cioè quella che oggi chiamiamo depressione), e che in essa
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costituito dall’inconscio, che si spalanca in tutta la sua estensione e in tutta la sua complessità.
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Novecento ne ha avuti moltissimi, porta il bagaglio comune di storia a concretizzarsi in un proprio tassello di ricerca, che a sua volta porterà a
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fondamentale. Anche nel Ritratto di Madame de Poulhariez e di sua figlia (fig. 78), che deriva evidentemente dalla grande cultura classicistica
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. Intima è infatti la descrizione di questo bambino, ritratto di profilo mentre si dedica al passatempo preferito. La sua psicologia, nell
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Subleyras, Ritratto di Madame de Poulhariez e di sua figlia. Carcassonne, Musée des Beaux-Arts. 79. Salomon Adler, Ritratto di Giovanni Antonio Lodovico
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: Jean-Etienne Liotard. Liotard nasce a Ginevra, per alcuni anni lavora nella sua città, e per il resto della lunga vita non fa che spostarsi da una
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giovanili, a parte un aneddoto che lascia intendere la causa della sua vocazione religiosa in un violento alterco col padre, che lo aveva sorpreso in
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del mondo. Insomma, il femminile in tutta la sua complessità. In una miniatura su avorio (Fanciulla con 84. Giuseppe Maria Crespi detto lo Spagnolo, Il
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precedenza. Poiché sappiamo che Bazzani non si è mai mosso dalla sua Mantova, è sorprendente come abbia saputo captare le arie più innovative, e le abbia lui
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resa da Ceruti con l’acume dedicato agli umani. La sua posizione, come sa chiunque abbia un cane, è quella della vigile tranquillità, del piacere di
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. In Longhi non c’è severità di giudizio, l’atteggiamento è quello di un benevolo, anche se ironico, cronista. E non possiamo poi tacere della sua
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umana le cui fatuità e fragilità comunicano una sorta di attrazione fatale, non priva di un senso di angoscia. È poi tristissimo, nella sua grottesca
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nascendo il romanzo moderno, vive fianco a fianco con Daniel Defoe, con Jonathan Swift e soprattutto con Henry Fielding, che è il grande amico della sua
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