Le tre vie della pittura
che, con le dovute differenze, è vicino proprio alla narratività di Hogarth: Gaspare Traversi. Nel Ferito (fig. 100) assistiamo a una vera e propria
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quelli di tutti i giorni: non è proprio il momento di ritrarla. Ma lo sguardo che ci rivolge è diretto e franco, pieno di dignità 100. Gaspare Traversi
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vita e luce. E poi, nella mascella che si spalanca sotto il proprio peso, mentre la testa viene sollevata per i capelli, tre “lumetti” rintoccano sui
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proprio funerale.
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tradizione classica Camille Corot. Corot intraprende il proprio doveroso viaggio in Italia; ancora giovanissimo, pianta il cavalletto davanti ai
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’arte del XX secolo, la sua luce è quella di un pianeta sconosciuto nel quale non c’è atmosfera, e in cui il cielo ha una tonalità verdastra. È proprio
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Proprio a contrappeso rispetto a De Chirico, e sempre nell’ambito della pittura metafisica, ecco un altro pittore che invece con l’idea di luce
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E arriviamo all’arte più vicina a noi, proprio con un quadro di Rothko (Number 14, fig. 37). Rothko è un pittore russo trasferito negli Stati Uniti
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caratterizza non solo l’arte figurativa, ma proprio il pensiero, si può dire l’epistemologia, occidentale, e che non si riscontra in nessun’altra cultura del
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contemporaneamente intellettuale e formale, ai codici che porta sempre con sé, di cui, come abbiamo detto, gran parte, forse anche un vero e proprio Trattato di
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primo piano è chiaramente concentrato in un proprio mondo interiore, attitudine d’animo che la posizione iconograficamente canonica del “melanconico
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che avviene possa rivolgersi a proprio danno. Tutto ciò costituisce una eccezionale rappresentazione di dialogo introspettivo. Del resto, abbiamo una
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guarda, stupita e spaventata. La volontà di rappresentare proprio l’attimo, l’istante della traduzione di un dolore improvviso nei tratti fisici
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raggiungimenti nella nostra cultura. Non è un caso che proprio a cavallo dell’anno 1600 vengano pubblicati a Napoli i due testi fondamentali di Giovan
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rose, rose sul cappello, rose sugli scarpini, rose in mano e persino sulla manica; un vagheggino che, trasognato in un proprio mondo di vanità, si
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nello stesso tempo portano il problema molto al di là del realismo, cioè in direzione di Vincent van Gogh, colui che, proprio in extremis, affronterà
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sente che il proprio interesse si volge alle relazioni umane e alla loro affascinante complessità. Questa riflessione sarà ambientata in un’epoca
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Novecento ne ha avuti moltissimi, porta il bagaglio comune di storia a concretizzarsi in un proprio tassello di ricerca, che a sua volta porterà a
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progresso di tempo e di conoscenze scientifiche, per definire la propria identità e il senso del proprio destino. L’abbiamo seguito per cinque secoli
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definizione, arriva a concretizzare il proprio oggetto tramite l’evoluzione della fisiognomica stessa in psicologia. Finisce cioè il mondo magico in
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Per entrare ora nel vivo di quanto stiamo affermando, e per attenerci ai principi del racconto, vorrei iniziare proprio dai “personaggi”, e passare
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quelli di Van Eyck, da Masaccio. Quale la differenza, una diversità veramente cromosomica, fra le due radici che si sarebbero evolute, ciascuna a proprio
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riferimento Piero della Francesca, guardava proprio a Chardin per la verità e per la straordinaria pregnanza delle sue luci.
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intenso dialogo con una fanciulla. Il suo apprendistato nella bottega di Salomon Adler ha inizio proprio nell’anno 1700, quando cioè il nostro
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un bicchiere nelle tappe della consegna, e che mostra con disarmante fierezza lo strumento del proprio lavoro: un borsone di cuoio un po’ consunto
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appartiene, se non proprio alla povertà, alla normalità della vita. Questo è infatti il momento in cui il femminile sale alla ribalta con una
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