Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Le tre vie della pittura

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Caroli, Flavio 49 occorrenze

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della vita negli strati sociali più umili. Torniamo allora in Italia, e iniziamo da Napoli, che in quest’epoca è la città più popolosa d’Europa, 98

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dipinto rappresenta una scena di teatro e una scena di terrore. Tutto si è già compiuto, e il mondo non sarà più quello di prima. I grandi traumi, l

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Più indietro, dicevo che il Settecento è il secolo della psicologia, dei poveri e delle donne. Vorrei aggiungere che è anche il tempo della

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ceppo del Nord Europa e quello della pittura mediterranea. Tramite Venezia, città del “colore”, infatti, si incrociano le due tradizioni, grazie al più

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Naturalmente, il testimone lasciato da Giovanni Bellini viene immediatamente raccolto dai “giovani leoni” della pittura veneziana. Il primo, il Più

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sempre più verso la quotidianità, poiché la tensione verso una verità quotidiana appartiene al destino della cultura occidentale.

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rosa, ogni stilla di colore, ogni innamoramento della materia, ci dicono che la pittura ormai è interamente luce, luce che sempre più si allontana

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realtà, si tratta di colui che più genialmente ha rilanciato in senso ormai moderno l'idea di luce giorgionesca e tizianesca. La Pala del Carmine (figg. 9

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denti, denti guasti, marci, e ci dicono, quei tre puntini di luce, di una vita spesa male e non più recuperabile: Caravaggio, nel momento in cui dipinge

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in questo istante, non c’era prima e non ci sarà dopo, non ci sarà mai più. La pittura fa sì che quella improvvisa scarica entri nelle cellule, macabre

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E ancora più definitivamente rispetto ai dipinti di figure, sono i supremi paesaggi di Rembrandt (fig. 18) a farci toccare tale grado di rivelazione

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, prima che maturi il Divisionismo, o, più propriamente, il Puntinismo francese.

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italiano, cioè Canaletto. Rispetto a Vermeer, ancora una volta viene compiuto un passo in più, quello di un misterioso insetto che improvvisamente vede più

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Tutto ciò diventa ancora più miracoloso nella Veduta di Delft (fig. 21). Vermeer ha eseguito solo due dipinti di paesaggio. Il primo è lo scorcio di

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le navi spagnole, era caduto Nelson. Da quell’evento sono passati più di trent’anni, è nata la navigazione a vapore, éd ecco che, al tramonto di un

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toma la materia caffelatte degli edifici, tornano gli squilli di luce laddove la luce rintocca in modo più intenso, toma la tonalità del cielo. Non è

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Tutto avviene fra il 1863 e il 1865, come si vede dal confronto fra due pittori: il primo, un po’ più anziano dell’altro, è Edouard Manet (Colazione

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colorate. Le ombre non dovranno più essere un elemento scuro e ottundente all’interno del dipinto, ma dovranno avere una loro tonalità, saranno esse stesse

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resiste e tanto gli ripugna il fatto di affidarsi in toto alle idee di Monet, che fa un passo in più. Lui, che è un grande disegnatore, inventa l’uso

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linea retta, si apre in un prisma che affronta i misteri della realtà e del visibile nelle direzioni più diverse. Non dimentichiamo che le 35

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Una delle facce del prisma, forse la più felice, si chiama Henri Matisse, e felice è indubbiamente un quadro del 1904-1905 il cui titolo è Lusso

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barretta al centro, che è fatta di tre fasce di pittura, la più chiara allude alla zona di massima luce, le altre due danno il senso della forma che si

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E arriviamo all’arte più vicina a noi, proprio con un quadro di Rothko (Number 14, fig. 37). Rothko è un pittore russo trasferito negli Stati Uniti

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drammatica, poi sempre più quotidiana e realistica, poi esistenziale e contemplativa, poi esistenziale con vocazione spiritualistica. Ma quello raggiunto è

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caratterizzano e le determinano. Scruta, cioè, al di là di ciò che si vede, sempre più nei segreti del cuore umano.

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Naturalmente, tutto questo conosce un percorso complesso, che in più occasioni interseca le vie di cui parliamo negli altri capitoli, un cammino che

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Ha inizio così un viaggio affascinante, una specie di sonda che, con strumenti teorici prima approssimativi, poi via via sempre più affinati, scende

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, che “desidera vincere, occidere la sua cagione... e vincendo se stessa occide; fassi più potente dove truova maggior contrasto”. Se guardiamo tra i

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, veneziano di nascita, a queste date vive a Treviso. Quando, verso il 1505, dipinge il Ritratto del vescovo De’ Rossi (fig. 49), compie un passo in più

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Lasciando gli esempi di rappresentazione fisiognomica di uomini di potere, torniamo ad ambiti di ricerca più quotidiana, e lo facciamo in 51. Tiziano

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espressionistica, vocazione che si espliciterà più di tre secoli più tardi. Ma è veramente miracoloso il destino che tocca a quest’opera. I numi della pittura

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) sul quale ci siamo dilungati nel capitolo precedente. Non vogliamo dire niente di più, se non richiamare l’attenzione sulle estreme, indicibili

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) di Rembrandt il quale, poco più che ventenne, descrive se stesso in un’immagine febbrile, i capelli agitati da turbini più siderali che terreni, la

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e in più colpita dalla sorte. Gli abiti, gli stracci, che lo ricoprono sono consunti e troppo 61. Francisco Goya, Maria Teresa de Bourbon y

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che nel Settecento introspezione e socialità si accavallano e marciano più che mai di pari passo, e che, comunque, nell’arte occidentale luce (cioè

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. 62). Siamo arrivati, lungo il cammino della linea introspettiva dell’arte occidentale, al punto in cui la sonda, che va sempre più giù nel cuore

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numerosi altri casi, a cominciare da Melancolia 1 (fig. 66) di Albrecht Dürer. Ma ancora più stupefacente è stato scoprire che il dottor Gachet era

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personalità che, bene o male, era sopravvissuta nell’Ottocento, non regge più. Qui vediamo una figura agitata da un terremoto 70. Umberto Boccioni

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Ma c'è di più è drammaticamente affidato all’arte del secondo dopoguerra. Due esempi, solo apparentemente contrapposti. Ritratto e un sogno (fig. 73

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più scontati, il Settecento non è solo il secolo dell’illuminismo, come non è solo il secolo del Rococò, o il secolo della “dolcezza di vivere sotto

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). Tiepolo, che è l’emblema stesso dell’idea più diffusa del Settecento, quella delle grandi volte affrescate, dei cieli azzurri e dei grandiosi

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parigina, la pittura più clamorosamente padrona del mondo. È il pittore che cattura con infinite delicatezze ed eleganze, ma anche con complessità, l

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capito, e che nessuno di noi avrebbe più dimenticato ciò che le due immagini ci avevano rivelato. Avevamo compreso che erano due i grandi ceppi, le

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Restiamo in Francia, e osserviamo il Giovane con un castello di carte (fig. 77), del più intimo dei pittori d’oltralpe: Jean-Baptiste-Siméon Chardin

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(fig. 80): uno dei ritratti più poderosi, potenti, e anticipatori, di tutta la cultura europea. A parte la meraviglia della pittura, che non ha nulla

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Andiamo ora a Venezia, e con una pittrice: Rosalba Carriera, una delle dominatrici dell’arte del Settecento, alla quale chiedono ritratti i più

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precedenza. Poiché sappiamo che Bazzani non si è mai mosso dalla sua Mantova, è sorprendente come abbia saputo captare le arie più innovative, e le abbia lui

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infantile e malizioso, e lo sguardo che trapela è quanto di più invitante ed esplicito si possa immaginare. Aggiungiamo i seni denudati, e l’imminente

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forse la marca più autentica e rivelatrice di tutte le 94. Joshua Reynolds, Ninfa e Cupido. San Pietroburgo, Ermitage. 95. William Hogarth, Il

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