Le tre vie della pittura
può sintetizzarsi in una sola parola. Il Settecento è il secolo che genera, nella vita e nell’arte, l’idea di Libertà: un principio che il mondo
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vediamo definitivamente e sublimemente realizzati nel capolavoro che Van Eyck completerà poco tempo dopo, oggi conservato nella cattedrale di San
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. Giovanni Bellini, Pala di Pesaro, Museo Civico Magnoli (fig. 4): nella struttura architettonicamente pausata, costruita secondo la più alta tradizione
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grande probabilmente, è Giorgione (I tre filosofi, fig. 7). Giorgione, aristocraticissimo nella pura rappresentazione della luce tonale, è perfetto: 6
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, di assoluta pace in un mondo visivamente credibile ma divinamente intangibile: c’è ancora qualcosa che non tocchiamo, che non possiamo toccare, nella
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. Venezia, Santa Maria del Carmine. una forma di tonalismo drammatizzato anche nella pittura murale. Tutto ciò che in Giorgione andava misurato a
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tali cattive tinte parmi esempio assai mirabile la pala di Lorenzo Lotto che si trova nella Chiesa dei Carmini...”. Costui non aveva capito la
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stanze nella quale ogni tanto arriva qualcuno che apre una porta e va di là; che cosa ci sia di là è sempre un mistero, di là normalmente c’è un altro
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sinistra, descrive i lineamenti fisiognomici del protagonista, scende lungo la spalla, si accende meravigliosamente nella camiciola da ragazzo di vita
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vita e luce. E poi, nella mascella che si spalanca sotto il proprio peso, mentre la testa viene sollevata per i capelli, tre “lumetti” rintoccano sui
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cronaca del tempo dice che Caravaggio dipinse se stesso nella testa di Golia e dipinse Caravaggino nella testa di Davide. Chi è Caravaggino? Potrebbe
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Nella prima Lezione di anatomia del dottor Tulp (figg. 16-17), è come se, per un istante e solo per un istante, ciò che vediamo, nella fattispecie il
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È straordinario come, pressoché contemporaneamente e nella stessa cultura protestante olandese, sia stato possibile concepire una luce esattamente
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visione sovrumanata o sovrannaturale, che ritroveremo parzialmente, dopo due secoli, nella pittura romantica, ma che a questa altezza non rivedremo
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futuro, e lo stesso fatto che abbiamo usato questa parola, “divisione”, dice che un’intuizione comincia a far capolino nella pittura occidentale
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Colui che, un secolo dopo, riprenderà l’idea di larghezza visiva alla quale è miracolosamente arrivato Vermeer nella Veduta di Delft, sarà un
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Tutto ciò diventa ancora più miracoloso nella Veduta di Delft (fig. 21). Vermeer ha eseguito solo due dipinti di paesaggio. Il primo è lo scorcio di
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A questo punto, la pittura occidentale, che ha camminato così intensamente verso una propria quotidianità, sta per entrare nella grande turbolenza
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Vecellio. Anche lì vediamo una donna nuda con due signori che parlano con lei, il tutto immaginato nella lontananza del mito. Manet si misura con un tema
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giardini Farnese e ci dà una sua prima visione di Roma (Il Foro visto dai giardini Farnese, fig. 25). Immagine squisita, nella quale la pittura tonale, che
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Le idee rivoluzionarie dell’impressionismo sono due: la prima, come abbiamo detto, consiste nella volontà di rappresentare l’attimo luminoso, cioè un
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, ed è un’opera nella quale è evidente che il cammino dell’Impressionismo è stato interamente assorbito: è evidente nelle ombre colorate, nelle arance e
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cielo, nella sabbia che diventa infuocata nella pittura, eredità della tecnica divisionista di cui abbiamo parlato precedentemente, e qui interamente
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punto di vista della realtà, senonché la precisione tonale è perfetta, accuratissima, nelle forme che si perdono verso l’alto, ma soprattutto nella
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, e in lui vediamo un particolare approdo della luce nella pittura, approdo che deriva dall’incrocio di diverse culture. In quanto russo, Rothko ha nei
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Nella storia dell’arte, la ricerca di cui parliamo, a parte qualche accenno privo di seguito, ha un inizio ben preciso, che è come il vertice di un
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Vinci, La Gioconda. Parigi, Musée du Louvre. (fig. 44) che è l’emblema stesso dei segreti dell’animo, ma anche nella Dama con l’ermellino (fig. 45), o
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Nulla di simile era mai avvenuto nella pittura, che fino a questo momento aveva rappresentato nelle figure e nei ritratti effigi di ruoli sociali, o
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, infatti, negli stessi anni e nella stessa zona, un altro grandissimo artista che percepisce immediatamente il messaggio leonardesco: Lorenzo Lotto che
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fisiognomica nella mimica. La sospettosa attenzione del pontefice, quasi rattrappito nella sua pur vivace vecchiezza, si volge al nipote, che si inchina in
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avuto rivali sul piano dell’impianto compositivo e della perfezione classica dell’immagine. Ma anche qui giungono arie che immettono, nella
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raggiungimenti nella nostra cultura. Non è un caso che proprio a cavallo dell’anno 1600 vengano pubblicati a Napoli i due testi fondamentali di Giovan
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Settecento per la prima volta assurgono a dignità espressiva. È nella campagna bresciana, terra di brume autunnali, che è ambientato questo ritratto: sul
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di ciò che l’uomo occidentale ha pensato di sé stesso e del modo con cui tale consapevolezza si è evoluta nel tempo e man mano si è tradotta nella
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mai verificato nella civiltà occidentale. Due maremoti che, già nel corso della loro formazione, provocano mutamenti graduali ma profondi. Che cosa
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. Nella storia della cultura occidentale, la pittura diventa racconto contemporaneamente alla nascita, in letteratura, del romanzo modernamente inteso. Il
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come in questo periodo irrompono nella civiltà occidentale, facendo sì che il XVIII secolo si connoti come il secolo di tutte le rivoluzioni, il
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importanti echi anche nella rappresentazione, sempre in Lombardia, delle classi umili.
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: Jean-Etienne Liotard. Liotard nasce a Ginevra, per alcuni anni lavora nella sua città, e per il resto della lunga vita non fa che spostarsi da una
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intenso dialogo con una fanciulla. Il suo apprendistato nella bottega di Salomon Adler ha inizio proprio nell’anno 1700, quando cioè il nostro
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, artista che, nella Bologna di ambizioni classicistiche, era visto come uno spinto bizzarro, un po' per la foggia Firenze Galleria degli Uffizi dei suoi
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palazzi e le ville bresciane. Probabilmente, la motivazione sta o nell’arrivo di precoci arie illuministe o nella sopravvivenza dello spirito pauperistico
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umana le cui fatuità e fragilità comunicano una sorta di attrazione fatale, non priva di un senso di angoscia. È poi tristissimo, nella sua grottesca
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Abilissimo narratore della vita frivola e leggera parigina è Jean-Honoré Fragonard, che vediamo nella Lettera d’amore (fig. 93). La pittura è veloce
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anni, non è ancora la Lady Hamilton leggendaria (per la bellezza e per la vita avventurosa, iniziata nella povertà e finita nell’abbandono), ma è già
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. Londra, John Soane's Museum. rivoluzioni del XVIII secolo. Quest’uomo è William Hogarth. Cominciamo col dire che Hogarth, nella Londra in cui sta
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