Le tre vie della pittura
Chiudiamo il paragrafo dedicato a Hogarth, che ci ha portato al cuore dei nostri argomenti, e ci apre ora la strada per guardare alla narrazione
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102. Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto, La lavandaia. Brescia, Musei Civici d'Arte e Storia, Pinacoteca Tosio-Martinengo. 103. Gustave Courbet
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Più indietro, dicevo che il Settecento è il secolo della psicologia, dei poveri e delle donne. Vorrei aggiungere che è anche il tempo della
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Bavone a Gand: il Polittico di Gand (fig. 3). Alberi “visti” punto per punto, toccando una per una le foglie, indagando, seguendo minuziosamente tutte le
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Naturalmente, il testimone lasciato da Giovanni Bellini viene immediatamente raccolto dai “giovani leoni” della pittura veneziana. Il primo, il Più
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” con tutti gli altri punti dell'immagine. Il pittore identifica una precisa entità di luce ambientale che guida il quadro e governa la rappresentazione
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Giovanni Bellini, in un dipinto ben preciso, la Pala di Pesaro (fig. 5), eseguito tra il 1471 e il 1474, improvvisamente abbandona le sue origini di
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Chi ha il compito di avvicinare alla terra l’idea della luce di Giorgione è il suo allievo e discendente Tiziano. Osserviamo un affresco che si trova
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Il tonalismo è nato ed è diventato la chiave vincente della pittura europea. Ma Giorgione sostiene il tonalismo a un’altezza di assoluta classicità
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maestro. Chi impugna fino in fondo l’idea caravaggesca è invece un olandese, cioè il grandissimo Rembrandt. Il passo compiuto è ancora una volta e
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di particelle luminose (luce e materia sono una cosa sola), il muro di perla traslucida che sta dietro alla nostra protagonista; fa vivere
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persegue con strumenti tecnici come la camera ottica. La luce azzurra e tortora di Londra (Il Tamigi verso il ponte di Westminster, fig. 22) si apre
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Tutto ciò diventa ancora più miracoloso nella Veduta di Delft (fig. 21). Vermeer ha eseguito solo due dipinti di paesaggio. Il primo è lo scorcio di
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: il Romanticismo. Uno dei suoi massimi protagonisti è il grande pittore inglese William Turner, erede dell’idea di luce della quale abbiamo parlato a
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Tutto avviene fra il 1863 e il 1865, come si vede dal confronto fra due pittori: il primo, un po’ più anziano dell’altro, è Edouard Manet (Colazione
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’azzurro esce la grande pittura francese dell’Ottocento. Il primo, colui che vive nell’azzurro e che dipingerà l’azzurro, è in primis l’erede della grande
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attimo di luce e solo quello. La luce, e con essa ciò che ne è toccato, cambia aspetto istante per istante. La seconda novità è il fatto che, me di
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che attraversa diagonalmente il quadro, il mare color cobalto, la strepitosa angolatura del lungomare ormai completamente bianco nel riverbero meridiano
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Abbiamo detto che, a questo punto, il pensiero in figura si mette alla Prova su varie facce del prisma, e, mentre su una delle facce Matisse arriva
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Una delle facce del prisma, forse la più felice, si chiama Henri Matisse, e felice è indubbiamente un quadro del 1904-1905 il cui titolo è Lusso
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Morandi. Il dipinto Grande natura morta metafisica (fig. 36) è indubitabilmente metafisico, si tratta di oggetti spaesati, che non hanno senso dal
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E veniamo dunque al secondo capitolo, il cui fondamento, peraltro, costituisce il tema sul quale ho svolto la maggior parte delle mie ricerche
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caratterizza non solo l’arte figurativa, ma proprio il pensiero, si può dire l’epistemologia, occidentale, e che non si riscontra in nessun’altra cultura del
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, infatti, negli stessi anni e nella stessa zona, un altro grandissimo artista che percepisce immediatamente il messaggio leonardesco: Lorenzo Lotto che
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A questo punto, non possiamo non fare una puntata a Firenze, che è stata la capitale dell’arte italiana per tutto il secolo precedente e che non ha
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sarà a lungo, il cuore pulsante di sangue e di vita terrena della cultura europea. Il cavaliere in rosa di Giovan Battista Moroni (fig. 53) è il
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Cultura lombarda, dei cui semi di novità abbiamo un altro esempio in un piccolo disegno dal grande destino. Verso il 1555, una pittrice cremonese
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Non possiamo lasciare il Seicento senza almeno citare il fondamentale e cospicuo lavoro di Charles Le Brun, Conferenza sopra l’espressione 59
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dell’anima è perfino eccessiva, e rischierebbe di far sbandare il nostro ragionamento. Basti pensare, come solo esempio, all'Estasi di santa Teresa d
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Approdiamo, allora, al Settecento, e qui ci troviamo sul terreno che sarà il tema del prossimo capitolo. Come vedremo, nascono, nel Settecento, il
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con prepotenza a dirci di una nuova interiorità, sconvolta dai 63. Jean-Louis-Théodore Géricault, Il rapitore di bambini, Springfield, Museum of Fine
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Tutto ciò che in Géricault è centripeto, chiuso, catafratto, diventa invece centrifugo, esploso in Vincent van Gogh. Il Ritratto del dottor Gachet 66
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Per primo, affronteremo il tema della luce: cercherò di raccontare il lungo viaggio dell’occhio umano nel visibile, cioè il modo con cui l’arte, nei
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sente che il proprio interesse si volge alle relazioni umane e alla loro affascinante complessità. Questa riflessione sarà ambientata in un’epoca
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Sull’Europa si è alzato il vento della follia: negli stessi giorni in cui Van Gogh viene ricoverato in manicomio, a Torino Friedrich Nietzsche
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Le immagini del Novecento ci dicono con chiarezza che è avvenuto il passaggio delle colonne d’Ercole. Come accennavamo nel capitolo sulla luce, il
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, un abbozzo di testa in cui è però riconoscibile un’espressione assorta, trasognata. Ebbene, come è anche testimoniato dalla moglie dell’artista, il
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Sul versante figurativo, ecco invece la carne tumefatta, il grugno ottuso e scimmiesco, le gambe possenti ma sfasciate in cui Francis Bacon ha
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progresso di tempo e di conoscenze scientifiche, per definire la propria identità e il senso del proprio destino. L’abbiamo seguito per cinque secoli
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come in questo periodo irrompono nella civiltà occidentale, facendo sì che il XVIII secolo si connoti come il secolo di tutte le rivoluzioni, il
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viene dato alle stampe il cosiddetto Trattato del Sublime (Indagine filosofica sull’origine delle nostre idee del sublime e del bello) di Edmund Burke
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, a San Pietroburgo, seguendo i richiami dei committenti e scambiandosi teorie e tecniche. François Boucher è, in questo momento, il re della pittura
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radici dell’arte europea che sarebbe diventata moderna: il ceppo dell’Europa del nord, della Fiandra, che Longhi ci aveva mostrato con Adamo ed Eva di Van
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A parte le sue specifiche doti di ritrattista, ciò che è di grande interesse riguardo a Salomon Adler è il fatto che nel suo studio, nel centro di
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appartiene, se non proprio alla povertà, alla normalità della vita. Questo è infatti il momento in cui il femminile sale alla ribalta con una
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messa in posa per il ritratto, e lei non rinuncia neppure alla 88. Vittore Ghislandi detto Fra Galgario, Ritratto di giovane in veste di scultore
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Tutto questo, gentiluomini e gentildonne, contadini e sguattere, sono i personaggi che intrecciano il grande romanzo della pittura, di cui, a questo
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Lasciamo, allora, temporaneamente l’Italia, per curiosare fra i piaceri della vita francese. Lo facciamo in primo luogo con il grande Watteau, morto
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diventando moderna. Soffermiamoci ancora un attimo sulla “vita di piacere” (ricordate Fanny Hill, memorie di una donna di piacere, di John Cleland, il primo
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Restiamo a Londra, ma cambiamo decisamente il punto di vista, con un pittore che è pittore ma anche letterato, che è letterato ma anche uomo di
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