Le tre vie della pittura
presto, la luce appare ancora pallida. La prima incombenza della giornata è fare il bucato, e la lavandaia sta risciacquando nel lavatoio i panni che
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Così è la vita, nel Settecento, così ce l’hanno raccontata i pittori che l’hanno attraversata interpretandone le novità e fiutandone i cambiamenti
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dipinto rappresenta una scena di teatro e una scena di terrore. Tutto si è già compiuto, e il mondo non sarà più quello di prima. I grandi traumi, l
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malinconia e della disperazione (quella del Barry Lyndon di Kubrick, per esempio), che derivano dal conflitto fra i Sensi e la Ragione. Tutto ciò è vero, ma
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Dunque la pittura del Nord Europa nasce come pittura di luce, che prima di ogni altra cosa intende registrare i miracoli del visibile. Miracoli che
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colui che nel modo più innovativo capisce i raggiungimenti di Masaccio e contemporaneamente, per via della sua origine veneziana, compie un passo avanti
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grande probabilmente, è Giorgione (I tre filosofi, fig. 7). Giorgione, aristocraticissimo nella pura rappresentazione della luce tonale, è perfetto: 6
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osservare lo squarcio di entroterra veneto (fig. 6), i castelli che si stagliano contro il cielo classico, assoluto, composto, eppure splendente di
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a Padova (fig. 8), che dimostra come, in brevissimo tempo, Tiziano arrivi a 7. Giorgione, I tre filosofi. Vienna, Kunsthistorisches Museum. 8
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sinistra, descrive i lineamenti fisiognomici del protagonista, scende lungo la spalla, si accende meravigliosamente nella camiciola da ragazzo di vita
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vita e luce. E poi, nella mascella che si spalanca sotto il proprio peso, mentre la testa viene sollevata per i capelli, tre “lumetti” rintoccano sui
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verità che scavalca i territori della naturalità.
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E ancora più definitivamente rispetto ai dipinti di figure, sono i supremi paesaggi di Rembrandt (fig. 18) a farci toccare tale grado di rivelazione
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, picchiettandoli uno per uno, i vimini del cesto appeso, e modella con infinitesime tessere di luce e di ombra il volto della lattaia, intenta a preparare la
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il pittore della Ricerca del tempo perduto. Quadro magico, del quale è veramente difficile capire nello stesso tempo la grandezza e i limiti, limiti
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verità fisica che suo zio Canaletto ancora non voleva e non vedeva, e descrive punto per punto, sentendone la consistenza, i mattoni della chiesa e le
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, fig. 27). I temi sui quali si misurano sono uguali: prima dipinge la sua Colazione sull’erba Manet, e poi la dipinge a risposta Monet. Quando Manet
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Ma le perturbazioni, le turbolenze, per propria caratteristica sono limitate nel tempo; dopo i temporali si esce di nuovo nell’azzurro, e nell
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durante i primi anni della propria storia. Vediamo il Ballo al Moulin de la Gaiette (fig. 29), dipinto nel momento chiave dell’impressionismo, e
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A Parigi, sono in questo momento quattro i pittori di genio: Edouard Manet, Claude Monet, Pierre-Auguste Renoir, Edgar Degas. Degas è pittore che, di
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linea retta, si apre in un prisma che affronta i misteri della realtà e del visibile nelle direzioni più diverse. Non dimentichiamo che le 35
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la luce assurda a rendere coerente ciò che assurdamente compare nel dipinto: il castello di Ferrara accanto a una fabbrica con ciminiere, i manichini
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I. Varese, Collezione Panza di Biumo. 40. Maria Nordman, Progetto per una stanza di Villa Panza di Biumo. Varese, Collezione Panza di Biumo. si scorge
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, il rapporto tra le arti visive e la fisiognomica (che studia come i caratteri e i sentimenti si riflettono sui tratti fisici), poi evolutasi in
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ciò che Leonardo, con intuizione fondamentale, chiama “i moti dell’animo”. Il percorso imponente, prodigioso, compiuto dall’arte per rendersi padrona
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pone sulla via dell’introspezione, in un cammino lungo il quale l’occhio dell’artista scruta nelle fattezze umane i sentimenti e le emozioni che le
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Lo stesso registro espressivo troviamo, non molti anni dopo, nel dipinto Paolo III con i nipoti Alessandro e Ottavio Farnese di Tiziano (fig. 51), in
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il tormento e il riflessivo cinismo del Principe di Machiavelli, nonché una fulminante prefigurazione di quelli che saranno i grandi personaggi
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, Paolo III con i nipoti Alessandro e Ottavio Farnese. Napoli, Museo e Gallerie Nazionali di Capodimonte. territorio lombardo, cioè in quello che è, e
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), in cui il piccolo fratello è colto nell’attimo di acuto dolore che gli stravolge i tratti del viso e gli fa ritrarre le manine, mentre la sorella lo
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raggiungimenti nella nostra cultura. Non è un caso che proprio a cavallo dell’anno 1600 vengano pubblicati a Napoli i due testi fondamentali di Giovan
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) di Rembrandt il quale, poco più che ventenne, descrive se stesso in un’immagine febbrile, i capelli agitati da turbini più siderali che terreni, la
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Arts. mostri annidati nel profondo dell’animo, è quella di Francisco Goya. Sono strepitosi i ritratti di nobili o di alti ecclesiastici, in cui alla
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, giusto a fine secolo, la psicoanalisi con Sigmund Freud. I cinque ritratti sbucano alla storia dell’arte come prodigi, 65. Vincent van Gogh, Ritratto
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uniche e irripetibili caratteristiche interiori, che si manifestano a tutti i livelli, dall’intimo, all’interpersonale, al sociale...
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Come sempre avviene, anche nel Settecento l’arte rispecchia, e spesso precede, i mutamenti non solo del pensiero, ma della società. Mutamenti che mai
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cui un’idea di “psiche” ancora generica considerava separatamente i vari aspetti del carattere, e nasce la consapevolezza dell’unità complessa di
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poi alla narrazione. I “personaggi”, cioè i ritratti. Particolarmente significativo è il Ritratto di Antonio Riccobono di Giambattista Tiepolo (fig. 75
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Da Venezia spostiamoci all’altra regina del Settecento, cioè a Parigi. I venti di novità soffiano in tutta Europa, viaggiando con i libri e le stampe
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coltellino per analizzarne i segreti di colore), è ciò che si legge dell’anima del ritrattato a rivelare le incredibili capacità di resa psicologica
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Dopo Fra Galgario, e i venti rivoluzionari che stanno iniziando a soffiare per l’Europa, parliamo di un pittore che per l’Europa viaggia lui stesso
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bamboccianti raffiguravano i poveracci con intenti di comicità e dileggio. Qui vedremo, invece, immagini in cui è evidente la 81. Jean-Etienne Liotard
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Andiamo ora a Venezia, e con una pittrice: Rosalba Carriera, una delle dominatrici dell’arte del Settecento, alla quale chiedono ritratti i più
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, vediamo di Thomas Gainsborough I raccoglitori di legna (fig. 87). Notiamo l’importanza della natura, che è una costante della pittura britannica e
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Non possiamo chiudere questa presentazione dei protagonisti senza tornare, questa volta per i ritratti dei poveri, a Fra Galgario, e, in seguito, all
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E arriviamo, infine, alla descrizione della povertà del grande Giacomo Ceruti. Dei suoi quadri erano pieni, piuttosto inspiegabilmente, i ricchi
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Tutto questo, gentiluomini e gentildonne, contadini e sguattere, sono i personaggi che intrecciano il grande romanzo della pittura, di cui, a questo
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. 90). Era, quella di eseguire musica, un’abitudine assai diffusa nelle case patrizie, e anche i compositori di fama creavano appositamente brani
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Lasciamo, allora, temporaneamente l’Italia, per curiosare fra i piaceri della vita francese. Lo facciamo in primo luogo con il grande Watteau, morto
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infantile e malizioso, e lo sguardo che trapela è quanto di più invitante ed esplicito si possa immaginare. Aggiungiamo i seni denudati, e l’imminente
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