Le tre vie della pittura
Chiudiamo il paragrafo dedicato a Hogarth, che ci ha portato al cuore dei nostri argomenti, e ci apre ora la strada per guardare alla narrazione
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cielo di primavera. Soltanto la tradizione pittorica del Nord Europa, nel Quattrocento, ha saputo registrare e rappresentare con tanto spirito analitico
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geniale erede di Masaccio, Domenico Veneziano, pittore che opera a Firenze, e ha però origine, cromosomi e filosofia veneziani. Domenico Veneziano è
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Chi ha il compito di avvicinare alla terra l’idea della luce di Giorgione è il suo allievo e discendente Tiziano. Osserviamo un affresco che si trova
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meglio dire, ha rilanciato verso potenzialità che a questo punto non sono ancora chiare. La storia dell’arte è, infatti, una specie di teoria di
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caravaggesca. La luce ha funzione drammatizzante, crea il dramma, e tuttavia e una luce precisa, che ha un origine fisica, una sorgente che qui arriva da
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realtà, si tratta di colui che più genialmente ha rilanciato in senso ormai moderno l'idea di luce giorgionesca e tizianesca. La Pala del Carmine (figg. 9
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, Caravaggio ha ritratto se stesso, non posso fare a meno di chiedermi come è possibile non dico descrivere, non dico dipingere, ma anche solo
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malinconia con cui Caravaggino-Davide guarda Caravaggio-Golia, che ha dovuto, e voluto, uccidere. Tutto questo carica il dipinto di emozioni così violente
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. Rembrandt non ha dipinto molti paesaggi nel corso della propria vita, ma quelli che conosciamo arrivano a veri e propri miracoli di alchimia, perché
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sempre di più non ha che un obbiettivo: catturare, definire, azzannare il visibile. L’ottica ormai è moderna, è ormai completamente “laica”. Non lo era
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Tutto ciò diventa ancora più miracoloso nella Veduta di Delft (fig. 21). Vermeer ha eseguito solo due dipinti di paesaggio. Il primo è lo scorcio di
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A questo punto, la pittura occidentale, che ha camminato così intensamente verso una propria quotidianità, sta per entrare nella grande turbolenza
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troviamo esemplarmente attuati i principi di cui abbiamo parlato: anche il suolo ha una propria tonalità, un colore blu che rimarca le ombre, e gli alberi
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sua natura, non ha vocazione all'Impressionismo; è anzitutto un disegnatore, è un realista, ma viene a trovarsi, forse suo malgrado. in una
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rivelatrice. L’artista tutto questo ha raggiunto, senonché, nel quadro eseguito al termine della vita, torna alla vocazione realistica che gli era
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, qualcuno ha appena fatto il bagno in mare: la vita è questa, il lusso, la calma e la voluttà sono questo attimo, fatto di picchiettamenti di luce d’oro nel
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’arte del XX secolo, la sua luce è quella di un pianeta sconosciuto nel quale non c’è atmosfera, e in cui il cielo ha una tonalità verdastra. È proprio
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, e in lui vediamo un particolare approdo della luce nella pittura, approdo che deriva dall’incrocio di diverse culture. In quanto russo, Rothko ha nei
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Abbiamo, a questo punto, ormai terminato il nostro viaggio che ci ha portato, nei secoli, da una luce prima classicamente naturale, a una luce
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Nella storia dell’arte, la ricerca di cui parliamo, a parte qualche accenno privo di seguito, ha un inizio ben preciso, che è come il vertice di un
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pianeta. È una tensione che ha per oggetto l’anima, il profondo, il cuore sede di ogni passione. Sulla spinta di tale richiamo, l’arte occidentale si
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Ha inizio così un viaggio affascinante, una specie di sonda che, con strumenti teorici prima approssimativi, poi via via sempre più affinati, scende
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, Hamburger Kunsthalle. chiamati “caricature” (fig. 43). Come risulta con assoluta evidenza dagli scritti, Leonardo non ha mai pensato di eseguire caricature
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noteremo spesso, il cammino della linea introspettiva ha uno sviluppo parallelo a quello che, nel capitolo sulla luce, abbiamo visto partire dall’assolutezza
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A questo punto, non possiamo non fare una puntata a Firenze, che è stata la capitale dell’arte italiana per tutto il secolo precedente e che non ha
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soprattutto i baffi rivelano una cura un po’ approssimativa dell’igiene personale, lontana dalle azzimature di chi non ha altro da fare. Non mancheremo poi di
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umano, arriva alla precognizione di quella caverna che, un secolo più tardi, diventerà terreno d’indagine della psicoanalisi. Goya ha la genialità di
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uno psichiatra, che la sua tesi di laurea, tuttora consultabile, ha per tema “La malinconia” (cioè quella che oggi chiamiamo depressione), e che in essa
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secoli, ha “guardato”, ha puntato la propria attenzioni' sulle meraviglie di ciò che sta al di fuori dell’orgogliosa pupilla umana.
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di ciò che l’uomo occidentale ha pensato di sé stesso e del modo con cui tale consapevolezza si è evoluta nel tempo e man mano si è tradotta nella
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Novecento ne ha avuti moltissimi, porta il bagaglio comune di storia a concretizzarsi in un proprio tassello di ricerca, che a sua volta porterà a
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”), e con la propria interiorità (per cui si è progressivamente affinata la scienza fisiognomica e poi la psicologia), l’uomo occidentale ha lottato, in
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Sul versante figurativo, ecco invece la carne tumefatta, il grugno ottuso e scimmiesco, le gambe possenti ma sfasciate in cui Francis Bacon ha
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, indagato la linea introspettiva dell’arte occidentale, arriviamo ora all’ultimo capitolo, cioè alla terza via sulla quale l’arte ha camminato, ancora una
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, forse solo a un profumo, ma in quel profumo raccoglie una vita. Boucher è esempio di tutta quella pittura di corte settecentesca che ha il dono di
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pittura italiana si sarebbe vietata di rappresentare, e come quei dettagli vivano in una specie di obnubilazione, in una semioscurità che il pittore ha
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espressiva. E poi le luci: l’idea che l’artista ha della verità, del fatto, cioè, che ogni anima vive in un contesto ambientale, e dunque in una luce vera
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europea, e lo facciamo con un pittore forse non molto noto, ma che ha avuto grande importanza per tutta la pittura italiana, o nord-italiana. Parliamo di
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intenso dialogo con una fanciulla. Il suo apprendistato nella bottega di Salomon Adler ha inizio proprio nell’anno 1700, quando cioè il nostro
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cucina, nel gelo appena mitigato da poche braci del focolare in cui forse ha intiepidito l’acqua, si dedica all’incombenza di lavare le stoviglie. Tutto
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È poi doveroso dedicare la massima attenzione a ciò che avviene in Inghilterra. La pittura inglese prima del Settecento non ha molto da dire, quanto
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, fig. 88). Sui dipinti dedicati a giovani apprendisti ha scritto pagine memorabili Giovanni Testori, che suggeriva qualche tensione ambigua del pittore
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questo racconto un po’ ironico di una serata di svago a palazzo, Crespi non rinuncia ai misteri di luce e di ombre ai quali ci ha preparato
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d'amore. New York, The Metropolitan Museum of Art, The Jules Baches Collection. un ritratto, il ritratto di Emma Hamilton, che al momento ha diciotto
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