Le tre vie della pittura
Ancora un esempio di sceneggiata napoletana come ancora oggi la intendiamo, è La mascherata, di Giuseppe Bonito (fig. 101), un allievo di Traversi
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Infine, torniamo per l’ultima volta al nord, ancora con Giacomo Ceruti (La lavandaia, fig. 102). Siamo nel cortile di una cascina lombarda. È mattino
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, Gustave Courbet (Funerale a Omans, fig. 103), e Honoré Daumier (Il vagone di terza classe, fig. 104), ma anche Degas (L’assenzio, fig. 105) e, sullo
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1793, da Johann Heinrich Füssli, Gertrude, Amleto e il fantasma del padre di Amleto (fig. 109). Il 1793, a Parigi, è l’anno del Terrore, e questo
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Bavone a Gand: il Polittico di Gand (fig. 3). Alberi “visti” punto per punto, toccando una per una le foglie, indagando, seguendo minuziosamente tutte le
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Giovanni Bellini, in un dipinto ben preciso, la Pala di Pesaro (fig. 5), eseguito tra il 1471 e il 1474, improvvisamente abbandona le sue origini di
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grande probabilmente, è Giorgione (I tre filosofi, fig. 7). Giorgione, aristocraticissimo nella pura rappresentazione della luce tonale, è perfetto: 6
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di rappresentazione della tragicità, esattamente come Shakespeare fa con la parola in letteratura. Nel Fanciullo morso da un ramarro (fig. 11), ad
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Tutto questo trova poi il rilancio definitivo nel Davide con la testa di Golia (fig. 14), Guardando la testa di Golia (fig. 15), in cui, come è noto
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E ancora più definitivamente rispetto ai dipinti di figure, sono i supremi paesaggi di Rembrandt (fig. 18) a farci toccare tale grado di rivelazione
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persegue con strumenti tecnici come la camera ottica. La luce azzurra e tortora di Londra (Il Tamigi verso il ponte di Westminster, fig. 22) si apre
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Bernardo Bellotto conferma, ma rilancia, le idee di suo zio Canaletto. Nel Palazzo dei Giureconsulti (fig. 23), immette l’umidità, la verità di
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sull’erba, fig. 26), il secondo è Claude Monet (Colazione 25. Jean-Baptiste-Camille Corot, Il Foro visto dai giardini Farnese. Parigi, Musée du Louvre
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giardini Farnese e ci dà una sua prima visione di Roma (Il Foro visto dai giardini Farnese, fig. 25). Immagine squisita, nella quale la pittura tonale, che
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, fig. 30) costituiscono il massimo che Degas può fare con l’impressionismo: è sempre il disegnatore acerrimo della giovinezza, come si vede dal modo
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Al di là dell’Impressionismo andrà anche lo stesso Manet da cui eravamo partiti. Bar delle Folies-Bergère (fig. 32) è l’opera estrema dell’artista
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Subito dopo, Matisse arriva alla suprema sintesi, una visione della baia di Nizza vista dal balcone (La baia di Nizza, fig. 34): una linea falcata
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, calma e voluttà (fig. 33). Sono le due del pomeriggio in Costa Azzurra, tutto tace, si sente un po’ di brezza, e un po’ di sciabordio delle onde
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Morandi, Natura morta (Grande natura morta metafisica). Milano, Pinacoteca di Brera, Donazione Jesi. inquietanti, fig. 35). De Chirico è il marziano dell
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E arriviamo all’arte più vicina a noi, proprio con un quadro di Rothko (Number 14, fig. 37). Rothko è un pittore russo trasferito negli Stati Uniti
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, a ogni ora del giorno o della notte, una visione di estremo risalto e di grande fascinazione (James Turrei, Sky Window I, fig. 39). E ancora, una
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perdita del senso di appartenenza. Ne è un esempio il film Blade Runner (fig. 41), in cui vediamo interni con misteriosi riverberi, “soffi
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disegni per la Battaglia di Anghiari, purtroppo perduta, la Testa di uomo urlante (fig. 42), vediamo un’immagine che chiaramente riflette questo pensiero
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, veneziano di nascita, a queste date vive a Treviso. Quando, verso il 1505, dipinge il Ritratto del vescovo De’ Rossi (fig. 49), compie un passo in più
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Lo stesso registro espressivo troviamo, non molti anni dopo, nel dipinto Paolo III con i nipoti Alessandro e Ottavio Farnese di Tiziano (fig. 51), in
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È poi inevitabile riprendere, sempre a proposito di Caravaggio, ma sotto l’aspetto introspettivo, quel Davide con la testa di Golia (cfr. fig. 14
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Battista Della Porta: De Humana Physiognomonia e Coelestis Physiognomoniae libri sex (fig. 55). I volumi, ricchi anche di illustrazioni, costituiscono un
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Torniamo alla pittura, e lo facciamo prendendo in esame un altro urlo, quello che troviamo in un’incisione, Autoritratto con la bocca aperta (fig. 56
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’Avila (fig. 57) di Gian Lorenzo Bernini: un sublime sarcofago di marmo sotto il quale esplodono carne e spirito, orgasmo ed estasi religiosa.
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. Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto, Il nano. Collezione privata. generale e particolare delle passioni (fig. 58). Il primo pittore del Re Sole, al culmine
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, contessa di Chinchon, fig. 61), ma particolarmente significativa per il nostro discorso è un’incisione dal titolo Il sonno della ragione genera mostri (fig
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al compito, come vediamo nei cinque “ritratti di monomaniaci” (Il rapitore di bambini, fig. 63) che Jean-Louis-Théodore Géricault esegue, intorno al
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. Albrecht Dürer, Melancolia 1. Roma, Istituto Nazionale per la Grafica. (fig. 65), è la perfetta traduzione in immagine di un verso, “Io è un altro
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abbraccia in lacrime un cavallo bastonato; Munch dipinge L’urlo (fig. 68) (ricordate gli altri “urli” della pittura?), un cielo grondante sangue sopra una
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Sostiamo, anzitutto, sull'Autoritratto (fig. 69), eseguito nel 1912 dall'espressionista tedesco Ludwig Meidner. È evidente che la delimitazione della
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E, quanto a Otto Dix, la figura d’uomo (Ritratto dell’avvocato Hugo Simmons, fig. 72), sorda e tormentata, parla un linguaggio esplicito solo con le
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. La vestizione della sposa (fig. 71), di Max Ernst, è un coacervo di visioni oniriche e di contaminazioni ornitologiche (ricordiamo Goya
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Ma c'è di più è drammaticamente affidato all’arte del secondo dopoguerra. Due esempi, solo apparentemente contrapposti. Ritratto e un sogno (fig. 73
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ritratto George Dyer (fig. 74). L’uomo era stato l’amante di Bacon, che a lui era legato da un rapporto fortissimo e violentemente conflittuale, e si era
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’anima di una dama allo specchio (La marchesa di Pompadour alla toiletta, fig. 76), una dama che, probabilmente, sta pensando a piccolissime cose
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fondamentale. Anche nel Ritratto di Madame de Poulhariez e di sua figlia (fig. 78), che deriva evidentemente dalla grande cultura classicistica
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Restiamo in Francia, e osserviamo il Giovane con un castello di carte (fig. 77), del più intimo dei pittori d’oltralpe: Jean-Baptiste-Siméon Chardin
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). Milano, Museo Poldi Pezzoli. solenne, roboante, ma in qualche modo intenerita, di un notabile milanese (Ritratto di Giovanni Antonio Lodovico Moneta, fig
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farsi crescere una lunga barba, come vediamo nel suo Autoritratto (fig. 81), eseguito a pastello con stupefacente abilità di descrizione. Ancora vestita
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protagonista ci volta le spalle (La sguattera, fig. 83), ma che ciò nonostante ci racconta tutto di questa donna umile che, nel silenzio di una povera
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, Giuseppe Bazzani, di cui vediamo un Autoritratto (fig. 86). All’epoca dell’esecuzione del quadro, il pittore conta circa quarant’anni, e si ritrae
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, vediamo di Thomas Gainsborough I raccoglitori di legna (fig. 87). Notiamo l’importanza della natura, che è una costante della pittura britannica e
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Entriamo, allora, in un palazzo bolognese, e ritroviamo Giuseppe Maria Crespi che ci racconta un concerto di famiglia (La canterina corteggiata, fig
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Abilissimo narratore della vita frivola e leggera parigina è Jean-Honoré Fragonard, che vediamo nella Lettera d’amore (fig. 93). La pittura è veloce
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teatro pittura, cioè usa la pittura per raccontare vere e proprie storie con immagini in sequenza, come nella serie del Matrimonio alla moda (fig. 95
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