Le tre vie della pittura
Più indietro, dicevo che il Settecento è il secolo della psicologia, dei poveri e delle donne. Vorrei aggiungere che è anche il tempo della
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il miracolo di bellezza della luce, in parallelo con la diversa tradizione della pittura fiorentina.
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ceppo del Nord Europa e quello della pittura mediterranea. Tramite Venezia, città del “colore”, infatti, si incrociano le due tradizioni, grazie al più
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Abbiamo parlato di “pittura tonale", termine che tornerà da questo momento in poi per cinque secoli, poiché si tratta di uno dei cardini della
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Naturalmente, il testimone lasciato da Giovanni Bellini viene immediatamente raccolto dai “giovani leoni” della pittura veneziana. Il primo, il Più
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luce e bellissimo, per comprendere che è avvenuto l’incrocio fra la grande tradizione del Nord Europa e la tradizione della pittura italiana. Per
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Il tonalismo è nato ed è diventato la chiave vincente della pittura europea. Ma Giorgione sostiene il tonalismo a un’altezza di assoluta classicità
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Chi ha il compito di avvicinare alla terra l’idea della luce di Giorgione è il suo allievo e discendente Tiziano. Osserviamo un affresco che si trova
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Ciò che sta per venire è naturalmente Caravaggio. Tra la rappresentazione della luce di Tiziano, o dello stesso Lotto, e quella di Caravaggio c'è la
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, e che porta verso un’idea atmosferica della pittura e della luce a queste date impensabile. È un paesaggio in cui la luce viene intuita e pensata come
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, picchiettandoli uno per uno, i vimini del cesto appeso, e modella con infinitesime tessere di luce e di ombra il volto della lattaia, intenta a preparare la
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’azzurro esce la grande pittura francese dell’Ottocento. Il primo, colui che vive nell’azzurro e che dipingerà l’azzurro, è in primis l’erede della grande
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della grande pittura del passato, nulla c’è di “riscontrato” sul motivo nella sua Colazione sull’erba. Il suo è un quadro bellissimo, per quell
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di luce come differenze di colore. La schiena della donna al centro del quadro di Monet è dipinta come un’ombra colorata che fa sì che risuoni l
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nei mandarini della fruttiera, sulle bottiglie e sui bicchieri in primo piano, e soprattutto nello specchio, miracoli di luce saettante e tuttavia
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linea retta, si apre in un prisma che affronta i misteri della realtà e del visibile nelle direzioni più diverse. Non dimentichiamo che le 35
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Subito dopo, Matisse arriva alla suprema sintesi, una visione della baia di Nizza vista dal balcone (La baia di Nizza, fig. 34): una linea falcata
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Proprio a contrappeso rispetto a De Chirico, e sempre nell’ambito della pittura metafisica, ecco un altro pittore che invece con l’idea di luce
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concentrato di pensiero orientale, russo e occidentale. La luce di Rothko è la luce “che si vede a occhi chiusi”, la luce della trascendenza, che svela
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, e in lui vediamo un particolare approdo della luce nella pittura, approdo che deriva dall’incrocio di diverse culture. In quanto russo, Rothko ha nei
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cono che poi man mano si allarga fino alle forme onnicomprensive dell’arte contemporanea, e agli spazi della psicoanalisi, caverna illimitata, in cui
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Moro, aveva trascorso diciotto anni e dove aveva trovato, nella naturalità della pittura lombarda, terreno fertile per le proprie intuizioni. A
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cui, inoltre, l’azione psicologica si svolge nel rapporto fra tre persone. Siamo a un passo dalla scena di teatro, con la mutazione della
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avuto rivali sul piano dell’impianto compositivo e della perfezione classica dell’immagine. Ma anche qui giungono arie che immettono, nella
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sarà a lungo, il cuore pulsante di sangue e di vita terrena della cultura europea. Il cavaliere in rosa di Giovan Battista Moroni (fig. 53) è il
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, Sofonisba Anguissola, esegue a matita e carboncino un ritratto familiare: 52. Tiziano, Allegoria della Prudenza. Londra, National Gallery. 53. Giovan
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magnificenza della pittura si accompagna sempre una graffiante rappresentazione delle fragilità dell’animo (Maria Teresa de Bourbon y Vallabriga
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Géricault, La zattera della Medusa. Parigi, Musée du Louvre. fatiche psichiche della Zattera della Medusa (fig. 64). Sono ritratti, forse
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Per primo, affronteremo il tema della luce: cercherò di raccontare il lungo viaggio dell’occhio umano nel visibile, cioè il modo con cui l’arte, nei
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Sull’Europa si è alzato il vento della follia: negli stessi giorni in cui Van Gogh viene ricoverato in manicomio, a Torino Friedrich Nietzsche
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Sostiamo, anzitutto, sull'Autoritratto (fig. 69), eseguito nel 1912 dall'espressionista tedesco Ludwig Meidner. È evidente che la delimitazione della
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. La vestizione della sposa (fig. 71), di Max Ernst, è un coacervo di visioni oniriche e di contaminazioni ornitologiche (ricordiamo Goya
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Ciò non comporta affatto una visione pessimistica o millenaristica. Nel rapporto col mondo esterno (simbolizzato dalla rappresentazione della “luce
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La terza via, come già accennato nel preambolo di queste riflessioni, è quella della narrazione, cioè dello sguardo dell’arte sulla scena sociale
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Come sempre avviene, anche nel Settecento l’arte rispecchia, e spesso precede, i mutamenti non solo del pensiero, ma della società. Mutamenti che mai
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, a San Pietroburgo, seguendo i richiami dei committenti e scambiandosi teorie e tecniche. François Boucher è, in questo momento, il re della pittura
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radici dell’arte europea che sarebbe diventata moderna: il ceppo dell’Europa del nord, della Fiandra, che Longhi ci aveva mostrato con Adamo ed Eva di Van
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espressiva. E poi le luci: l’idea che l’artista ha della verità, del fatto, cioè, che ogni anima vive in un contesto ambientale, e dunque in una luce vera
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stesso tempo la tensione morale della gentildonna che ci guarda dall’alto, e, viceversa, l’incanto, la deliziosa superficialità della bambina che è
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: Jean-Etienne Liotard. Liotard nasce a Ginevra, per alcuni anni lavora nella sua città, e per il resto della lunga vita non fa che spostarsi da una
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abiti, un po’ per le ricerche pittoriche che lo portavano a studiare, soprattutto durante le notti e le albe, gli effetti della luce sui muri e sugli
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elevati rappresentanti della nobiltà europea che transita per Venezia. Rosalba è però una pittrice capace di agganciare anche una figura semplicissima che
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Reynolds, alla pittura di narrazione, come vedremo in seguito, con Hogarth, sono fondamentali interpreti e contemporaneamente fautori della rivoluzione
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rappresentare. Abbiamo visto Fra Galgario descrivere mirabilmente la decadenza della nobiltà lombarda; lo vediamo ora, con la stessa ineguagliabile
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E arriviamo, infine, alla descrizione della povertà del grande Giacomo Ceruti. Dei suoi quadri erano pieni, piuttosto inspiegabilmente, i ricchi
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Tutto questo, gentiluomini e gentildonne, contadini e sguattere, sono i personaggi che intrecciano il grande romanzo della pittura, di cui, a questo
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della vita quotidiana di un ceto sociale un po’ leggero, un po’ lontano dalle asprezze della vita, un po’ inconsapevole della storia che sta marciando
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Lasciamo, allora, temporaneamente l’Italia, per curiosare fra i piaceri della vita francese. Lo facciamo in primo luogo con il grande Watteau, morto
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Abilissimo narratore della vita frivola e leggera parigina è Jean-Honoré Fragonard, che vediamo nella Lettera d’amore (fig. 93). La pittura è veloce
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Ci spostiamo ora a Londra, fulcro fondamentale dei rinnovamenti di una società che, sull’onda della rivoluzione industriale, sta rapidamente
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