Le tre vie della pittura
Chiudiamo il paragrafo dedicato a Hogarth, che ci ha portato al cuore dei nostri argomenti, e ci apre ora la strada per guardare alla narrazione
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presenta la compagnia dei commedianti, con Pulcinella e gli altri attori, nel gioco di smorfie e sberleffi che costituisce l’anima stessa del teatro
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Più indietro, dicevo che il Settecento è il secolo della psicologia, dei poveri e delle donne. Vorrei aggiungere che è anche il tempo della
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verso la verità visiva di cui parlavamo prima. Vediamo la Pala dei 4. Domenico Veneziano, Pala dei Magnoli, Firenze, Galleria degli Uffizi. 5
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suo interno; come dicono i particolari dei volti dei tre filosofi, ognuno millimetricamente commisurato sulla quantità di luce che appartiene a quel
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Abbiamo parlato di “pittura tonale", termine che tornerà da questo momento in poi per cinque secoli, poiché si tratta di uno dei cardini della
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inciso, vuole la cronaca dei tempi che Antonello da Messina, che lavora in questi anni vicino a Giovanni Bellini, abbia importato dal Nord Europa la
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tali cattive tinte parmi esempio assai mirabile la pala di Lorenzo Lotto che si trova nella Chiesa dei Carmini...”. Costui non aveva capito la
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essere uno dei tanti ragazzi di vita dei quali il pittore si circondava, ma potrebbe anche trattarsi di Caravaggio stesso quand’era ragazzo, cioè di
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Tali raggiungimenti, naturalmente, un seguito ce l'hanno, anche se, curiosamente, l’eredità di Caravaggio non è immediata. Ci sono, in Italia, dei
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tetti rossi; per il miracolo dei riflessi nell’acqua. Grandezza per la corsa predestinata verso ciò che verrà creato dall’impressionismo. Che cosa
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Bernardo Bellotto conferma, ma rilancia, le idee di suo zio Canaletto. Nel Palazzo dei Giureconsulti (fig. 23), immette l’umidità, la verità di
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: il Romanticismo. Uno dei suoi massimi protagonisti è il grande pittore inglese William Turner, erede dell’idea di luce della quale abbiamo parlato a
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della barba, poi il nero ancora diverso della giacca sul grigio perla dei pantaloni, poi il nero attenuato della giacca dell’altro gentiluomo. Ed è
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, il parallelepipedo a spicchi colorati come quelli dei palloni con cui un tempo si giocava sulla spiaggia. De Chirico cambia a un tratto le carte in
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nel cuore dell’uomo e ci racconta per immagini come, nel corso dei secoli, si è evoluta, è cambiata, la consapevolezza di sé dell’uomo occidentale
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. Per non parlare dei tanti studi di fisiognomica di Leonardo che impropriamente sono stati 43. Leonardo da Vinci, Testa di vecchia. Amburgo
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Venezia, con tutta verosimiglianza, Leonardo incontra Giorgione, e con lui discute dei propri studi sulla pittura. Prove documentarie di questo incontro non
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Cultura lombarda, dei cui semi di novità abbiamo un altro esempio in un piccolo disegno dal grande destino. Verso il 1555, una pittrice cremonese
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più avanzate teorie del suo tempo, era perfettamente consapevole dei propri problemi di salute mentale, ben più consapevole dei medici che l’avevano
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figurazione dei tratti fisici.
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spiazzanti della ricerca dell’identità; Freud pubblica in successione gli Studi sull’isteria e L’interpretazione dei sogni, che è l’atto fondante della
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l'ancien régime”, come disse Talleyrand. Se dovessi caratterizzare il Settecento, direi che è il secolo della psicologia, il secolo dei poveri e il
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). Tiepolo, che è l’emblema stesso dell’idea più diffusa del Settecento, quella delle grandi volte affrescate, dei cieli azzurri e dei grandiosi
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, che conoscono una circolazione intensissima, ma anche con le gambe dei pittori che si spostano in continuazione da Parigi a Roma, a Vienna, a Madrid
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Restiamo in Francia, e osserviamo il Giovane con un castello di carte (fig. 77), del più intimo dei pittori d’oltralpe: Jean-Baptiste-Siméon Chardin
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Torniamo in Italia, in particolare in Lombardia, che, anche in questi primi anni del Settecento, costituisce uno dei nodi della rappresentazione
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capitale all’altra. Le cronache dei viaggi che Liotard, addirittura ottantenne, compie con carrozze sulle quali “si massacra l’osso sacro”, per
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Milano, va ad apprendere il mestiere della pittura Vittore Ghislandi, detto Fra Galgario. Fra Galgario nasce nel 1655, e nulla sappiamo dei suoi anni
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delle classi umili che, come dicevamo, per la prima volta nel Settecento assurgono a piena dignità espressiva. Le rappresentazioni seicentesche dei
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Non possiamo chiudere questa presentazione dei protagonisti senza tornare, questa volta per i ritratti dei poveri, a Fra Galgario, e, in seguito, all
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E arriviamo, infine, alla descrizione della povertà del grande Giacomo Ceruti. Dei suoi quadri erano pieni, piuttosto inspiegabilmente, i ricchi
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il pittore dedica alla vita veneziana, con un acume di descrizione psicologica e ambientale che fa di questi quadri dei veri brani di teatro: non per
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Ci spostiamo ora a Londra, fulcro fondamentale dei rinnovamenti di una società che, sull’onda della rivoluzione industriale, sta rapidamente
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di comicità, dei tratti e degli atteggiamenti. In questi anni nasce la caricatura giornalistica, e, come abbiamo detto, nasce il “carattere”, cioè il
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