Le tre vie della pittura
Ancora un esempio di sceneggiata napoletana come ancora oggi la intendiamo, è La mascherata, di Giuseppe Bonito (fig. 101), un allievo di Traversi
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. Prima di avviarci alla conclusione, dovremo ricordare che la pittura intesa come descrizione di socialità avrà grandissimo seguito e fortuna nell
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Dunque la pittura del Nord Europa nasce come pittura di luce, che prima di ogni altra cosa intende registrare i miracoli del visibile. Miracoli che
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piena luce. Una precisa volontà di usare la luce come elemento centrale della rappresentazione figurativa, volontà che, come dicevamo, la tradizione
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è sostenuto in una altissima sinfonia del visibile, come dice l’alberello che si staglia contro un cielo grigio sostanziato di luce pura, come dicono
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tecnica della pittura a olio, fornendo così al veneziano lo strumento risolutivo per far scintillare i colori come non poteva fare la pittura a tempera.
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a Padova (fig. 8), che dimostra come, in brevissimo tempo, Tiziano arrivi a 7. Giorgione, I tre filosofi. Vienna, Kunsthistorisches Museum. 8
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di rappresentazione della tragicità, esattamente come Shakespeare fa con la parola in letteratura. Nel Fanciullo morso da un ramarro (fig. 11), ad
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Tutto questo trova poi il rilancio definitivo nel Davide con la testa di Golia (fig. 14), Guardando la testa di Golia (fig. 15), in cui, come è noto
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una volta, nella luce del Davide, e la vita come è poi diventata, nella testa mozzata che sprofonda nel buio; la salvezza un tempo possibile e invece la
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Nella prima Lezione di anatomia del dottor Tulp (figg. 16-17), è come se, per un istante e solo per un istante, ciò che vediamo, nella fattispecie il
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È straordinario come, pressoché contemporaneamente e nella stessa cultura protestante olandese, sia stato possibile concepire una luce esattamente
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traducono la pittura in una materia preziosissima, come l’albero che si accende in puro oro, mentre dietro si sta addensando una tempesta. Lo squarcio
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persegue con strumenti tecnici come la camera ottica. La luce azzurra e tortora di Londra (Il Tamigi verso il ponte di Westminster, fig. 22) si apre
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vietato di innalzare, in un ultimo gesto d’orgoglio, la bandiera dell’Union Jack. Turner dipinge la scena come un’ode al vecchio pachiderma trascinato
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Le idee rivoluzionarie dell’impressionismo sono due: la prima, come abbiamo detto, consiste nella volontà di rappresentare l’attimo luminoso, cioè un
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, fig. 30) costituiscono il massimo che Degas può fare con l’impressionismo: è sempre il disegnatore acerrimo della giovinezza, come si vede dal modo
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, il parallelepipedo a spicchi colorati come quelli dei palloni con cui un tempo si giocava sulla spiaggia. De Chirico cambia a un tratto le carte in
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, il rapporto tra le arti visive e la fisiognomica (che studia come i caratteri e i sentimenti si riflettono sui tratti fisici), poi evolutasi in
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Come conto di poter anche qui, seppur brevemente, dimostrare, esiste una sorta di tensione costante che, da un certo momento in poi, guida e
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a volte si nasconde come un fiume carsico, per poi tornare ad affiorare allargando la sua forza. È un percorso che identifica la fondamentale
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Nella storia dell’arte, la ricerca di cui parliamo, a parte qualche accenno privo di seguito, ha un inizio ben preciso, che è come il vertice di un
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nel cuore dell’uomo e ci racconta per immagini come, nel corso dei secoli, si è evoluta, è cambiata, la consapevolezza di sé dell’uomo occidentale
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(purtroppo, solo una piccola parte della enorme produzione del genio di Vinci) anche incredibili intuizioni sul profondo, o sull’inconscio, come verrà
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, Ritratto del vescovo De' Rossi. Napoli, Museo e Gallerie Nazionali di Capodimonte. allacciate, come contratta appare tutta la figura, che non ha nulla
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dell’anima è perfino eccessiva, e rischierebbe di far sbandare il nostro ragionamento. Basti pensare, come solo esempio, all'Estasi di santa Teresa d
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Approdiamo, allora, al Settecento, e qui ci troviamo sul terreno che sarà il tema del prossimo capitolo. Come vedremo, nascono, nel Settecento, il
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’obiettivo diventa quello di diagnosticare il male che l’uomo si porta dentro, e di poterlo curare come una qualsiasi malattia. L’arte non si sottrae
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”, del poeta Arthur Rimbaud, coetaneo di Van Gogh e come lui destinato ad andarsene a trentasette anni. Le parole di Rimbaud sono la sintesi della
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La seconda riflessione sarà dedicata all’anima, alla pittura come interiorità, alla pittura come viaggio all’interno del cuore, alla rappresentazione
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La terza riflessione è dedicata alla pittura come socialità, come racconto, come romanzo. Dopo aver guardato fuori di sé, poi dentro di sé, l’artista
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Le immagini del Novecento ci dicono con chiarezza che è avvenuto il passaggio delle colonne d’Ercole. Come accennavamo nel capitolo sulla luce, il
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, un abbozzo di testa in cui è però riconoscibile un’espressione assorta, trasognata. Ebbene, come è anche testimoniato dalla moglie dell’artista, il
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, come ci racconta puntualmente la storia dell’arte.
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ricordo è l’immagine di un dramma individuale, ma assurge a metafora di un essere umano martoriato e sfatto come un grumo di carne dolente.
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Dopo aver dedicato la nostra attenzione alla luce come primo referente nel rapporto dell’occhio col visibile, e dopo avere, nel secondo capitolo
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Come sempre avviene, anche nel Settecento l’arte rispecchia, e spesso precede, i mutamenti non solo del pensiero, ma della società. Mutamenti che mai
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La terza via, come già accennato nel preambolo di queste riflessioni, è quella della narrazione, cioè dello sguardo dell’arte sulla scena sociale
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luogo, delle classi umili, e poi delle donne. Vedremo come nel Settecento i poveri e le figure femminili di ogni classe sociale acquistino piena
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In una delle sue ultime lezioni, Roberto Longhi arrivò davanti a noi che, come sempre, lo aspettavamo attentissimi e in silenzio. Quel pomeriggio e
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, tonale. Ecco che torna, come avevamo preannunciato già nel primo capitolo, quel “tonalismo” che costituisce uno dei fili rossi della pittura. Non
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lussuoso, fa propri valori di sobrietà, severità e, non ultimi, di solidarietà sociale, sull’onda di un pauperismo borromaico che, come vedremo, avrà
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farsi crescere una lunga barba, come vediamo nel suo Autoritratto (fig. 81), eseguito a pastello con stupefacente abilità di descrizione. Ancora vestita
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delle classi umili che, come dicevamo, per la prima volta nel Settecento assurgono a piena dignità espressiva. Le rappresentazioni seicentesche dei
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Un esempio di come nel Settecento la pittura rococò possa coniugarsi con profonde attitudini psicologiche è in un mantovano di eccezionali qualità
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Reynolds, alla pittura di narrazione, come vedremo in seguito, con Hogarth, sono fondamentali interpreti e contemporaneamente fautori della rivoluzione
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, sono dotati di un’ampiezza di interpretazione che permette loro di percepire, come fanno i grandi scrittori, tutto l’arco di umanità che è possibile
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resa da Ceruti con l’acume dedicato agli umani. La sua posizione, come sa chiunque abbia un cane, è quella della vigile tranquillità, del piacere di
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di tisi a trentasette anni. Vediamo, come esempio delle sue fortunate descrizioni di scene galanti, La proposta imbarazzante (fig. 92). Diciamo
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teatro pittura, cioè usa la pittura per raccontare vere e proprie storie con immagini in sequenza, come nella serie del Matrimonio alla moda (fig. 95
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