Le tre vie della pittura
visione giorgionesca. Siamo, cioè, all’inizio del viaggio attraverso le potenzialità pittoriche della luce, un viaggio che andrà dalla assolutezza
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essere uno dei tanti ragazzi di vita dei quali il pittore si circondava, ma potrebbe anche trattarsi di Caravaggio stesso quand’era ragazzo, cioè di
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maestro. Chi impugna fino in fondo l’idea caravaggesca è invece un olandese, cioè il grandissimo Rembrandt. Il passo compiuto è ancora una volta e
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italiano, cioè Canaletto. Rispetto a Vermeer, ancora una volta viene compiuto un passo in più, quello di un misterioso insetto che improvvisamente vede più
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proposito di Rembrandt, cioè di una luce sovrannaturale, eccezionalmente rivelatrice, concepita però da Turner in un empito di sentimento, in un turbine
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Le idee rivoluzionarie dell’impressionismo sono due: la prima, come abbiamo detto, consiste nella volontà di rappresentare l’attimo luminoso, cioè un
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intuire il papier decoupé dell’ultima fase della sua vita, cioè una pittura ridotta ai minimi termini, una pittura che vive della propria semplicità e
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caratterizzano e le determinano. Scruta, cioè, al di là di ciò che si vede, sempre più nei segreti del cuore umano.
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rappresentazione della figura umana, idee cui la cultura fiorentina era stata geneticamente estranea. Verso il 1520, cioè pressappoco quindici anni dopo il
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, Paolo III con i nipoti Alessandro e Ottavio Farnese. Napoli, Museo e Gallerie Nazionali di Capodimonte. territorio lombardo, cioè in quello che è, e
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che nel Settecento introspezione e socialità si accavallano e marciano più che mai di pari passo, e che, comunque, nell’arte occidentale luce (cioè
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nello stesso tempo portano il problema molto al di là del realismo, cioè in direzione di Vincent van Gogh, colui che, proprio in extremis, affronterà
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uno psichiatra, che la sua tesi di laurea, tuttora consultabile, ha per tema “La malinconia” (cioè quella che oggi chiamiamo depressione), e che in essa
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precisa della storia dell’arte europea, e cioè nel Settecento, secolo di tutte le rivoluzioni, secolo ponte fra l’arte moderna e l’arte contemporanea
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Per primo, affronteremo il tema della luce: cercherò di raccontare il lungo viaggio dell’occhio umano nel visibile, cioè il modo con cui l’arte, nei
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, indagato la linea introspettiva dell’arte occidentale, arriviamo ora all’ultimo capitolo, cioè alla terza via sulla quale l’arte ha camminato, ancora una
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La terza via, come già accennato nel preambolo di queste riflessioni, è quella della narrazione, cioè dello sguardo dell’arte sulla scena sociale
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: pressoché contemporaneamente, si pongono le basi da una parte dell’Illuminismo, cioè implicitamente della Rivoluzione Francese, dall’altra del
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poi alla narrazione. I “personaggi”, cioè i ritratti. Particolarmente significativo è il Ritratto di Antonio Riccobono di Giambattista Tiepolo (fig. 75
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Da Venezia spostiamoci all’altra regina del Settecento, cioè a Parigi. I venti di novità soffiano in tutta Europa, viaggiando con i libri e le stampe
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espressiva. E poi le luci: l’idea che l’artista ha della verità, del fatto, cioè, che ogni anima vive in un contesto ambientale, e dunque in una luce vera
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intenso dialogo con una fanciulla. Il suo apprendistato nella bottega di Salomon Adler ha inizio proprio nell’anno 1700, quando cioè il nostro
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teatro pittura, cioè usa la pittura per raccontare vere e proprie storie con immagini in sequenza, come nella serie del Matrimonio alla moda (fig. 95
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