Le tre vie della pittura
malinconia e della disperazione (quella del Barry Lyndon di Kubrick, per esempio), che derivano dal conflitto fra i Sensi e la Ragione. Tutto ciò è vero, ma
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Ma tutto ciò ben presto comincia ad arrivare anche alla pittura italiana. Una città, una filosofia, una volontà di pittura fanno da ponte fra il
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. Venezia, Santa Maria del Carmine. una forma di tonalismo drammatizzato anche nella pittura murale. Tutto ciò che in Giorgione andava misurato a
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genio che aprirà un’altra porta. Lotto intuisce possibilità della luce che prima di lui non erano state neppure concepite, e prepara ciò che sta per
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Ciò che sta per venire è naturalmente Caravaggio. Tra la rappresentazione della luce di Tiziano, o dello stesso Lotto, e quella di Caravaggio c'è la
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pittura tonale verso territori che anticipano di un secolo ciò che accadrà. È un paesaggio che sembra già un Ruysdael, pittore seicentesco olandese
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immaginare la propria testa appena spiccata dal corpo. Caravaggio c’è riuscito, e il miracolo, perché c’è qualcosa di sovrumano in ciò che fa Caravaggio, è
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Nella prima Lezione di anatomia del dottor Tulp (figg. 16-17), è come se, per un istante e solo per un istante, ciò che vediamo, nella fattispecie il
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opposta a quella di Rembrandt: la magica normalità di ciò che vediamo quotidianamente. Chi realizza questo prodigio è Johannes Vermeer.
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Tutto ciò diventa ancora più miracoloso nella Veduta di Delft (fig. 21). Vermeer ha eseguito solo due dipinti di paesaggio. Il primo è lo scorcio di
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attimo di luce e solo quello. La luce, e con essa ciò che ne è toccato, cambia aspetto istante per istante. La seconda novità è il fatto che, me di
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la luce assurda a rendere coerente ciò che assurdamente compare nel dipinto: il castello di Ferrara accanto a una fabbrica con ciminiere, i manichini
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La luce, dunque, che è stata, e sarà, “forma simbolica”, o metafora, del nostro destino, ma soprattutto di ciò che noi pensiamo del nostro destino
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ciò che Leonardo, con intuizione fondamentale, chiama “i moti dell’animo”. Il percorso imponente, prodigioso, compiuto dall’arte per rendersi padrona
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caratterizzano e le determinano. Scruta, cioè, al di là di ciò che si vede, sempre più nei segreti del cuore umano.
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” (mento appoggiato sul palmo della mano) e il frutto, simbolo dell’amore, confermano, ma che già è implicita nell’espressione trasognata. Ciò, inoltre, è
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anche rispetto a Giorgione. Tutto ciò che in Giorgione era sognante, classico, una spiritualità che evaporava in sentimenti ineffabili, in Lotto
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falsità. Il porporato in secondo piano osserva con sguardo preoccupato lo scambio di suggerimenti fra i suoi due congiunti, e sembra chiedersi se ciò
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“personaggio”, il romanzo moderno, la psicologia; con tutte le formidabili implicazioni artistiche, sociali, politiche, culturali, che tutto ciò
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del dottor Gachet. Collezione privata. perché, pittoricamente parlando, anticipano ciò che il realismo, per esempio con Courbet, farà da lì a poco, ma
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Tutto ciò che in Géricault è centripeto, chiuso, catafratto, diventa invece centrifugo, esploso in Vincent van Gogh. Il Ritratto del dottor Gachet 66
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secoli, ha “guardato”, ha puntato la propria attenzioni' sulle meraviglie di ciò che sta al di fuori dell’orgogliosa pupilla umana.
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di ciò che l’uomo occidentale ha pensato di sé stesso e del modo con cui tale consapevolezza si è evoluta nel tempo e man mano si è tradotta nella
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Ciò non comporta affatto una visione pessimistica o millenaristica. Nel rapporto col mondo esterno (simbolizzato dalla rappresentazione della “luce
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dignità di rappresentazione e, anche se qui parleremo soprattutto di arti visive, non mancheremo di rilevare che ciò avviene in tutte le arti: avviene in
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capito, e che nessuno di noi avrebbe più dimenticato ciò che le due immagini ci avevano rivelato. Avevamo compreso che erano due i grandi ceppi, le
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A parte le sue specifiche doti di ritrattista, ciò che è di grande interesse riguardo a Salomon Adler è il fatto che nel suo studio, nel centro di
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protagonista ci volta le spalle (La sguattera, fig. 83), ma che ciò nonostante ci racconta tutto di questa donna umile che, nel silenzio di una povera
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È poi doveroso dedicare la massima attenzione a ciò che avviene in Inghilterra. La pittura inglese prima del Settecento non ha molto da dire, quanto
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del Castello Sforzesco, ragazzo goloso, curioso della vita e di tutto ciò che la vita stessa può offrire, colto nel gesto spontaneo di presentare
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’istante, per seguire ciò che avviene senza dover muovere la testa.
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affossate, di ombre accarezzate, del tutto affini (ma in chiave veneziana) a ciò che fa Chardin in Francia.
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e spregiudicato nei confronti dell'establishment più paludato. Ma ciò che a noi interessa maggiormente è l’opera innovativa di Hogarth, che fa del
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