Le tre vie della pittura
Ma, per tornare a noi, e al Settecento, che è all’origine di tutto, arriviamo alla fine del secolo, e parliamo di un quadro che riteniamo per così
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visione giorgionesca. Siamo, cioè, all’inizio del viaggio attraverso le potenzialità pittoriche della luce, un viaggio che andrà dalla assolutezza
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appena stata tagliata dal corpo, dunque è sopravvenuta la morte, ma tuttavia all’interno di quegli occhi c’è ancora 13. Caravaggio, Canestra di frutta
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colazione in una mattina qualsiasi. Vermeer concepisce miracoli di ombre, dotate quasi di una propria intonazione colorata (mancano due secoli all
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colorate. Le ombre non dovranno più essere un elemento scuro e ottundente all’interno del dipinto, ma dovranno avere una loro tonalità, saranno esse stesse
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a questo destino, che, oltre tutto, lo colloca nel momento in cui si “deve” dipingere all’aperto, en plein air, cosa che 30.Edgar Degas, La pista
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E arriviamo all’arte più vicina a noi, proprio con un quadro di Rothko (Number 14, fig. 37). Rothko è un pittore russo trasferito negli Stati Uniti
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stanza priva di illuminazione e di aperture, a eccezione di sottili fenditure verticali attraverso le quali man mano che l’occhio si abitua all’oscurità
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in poi, sarà impossibile ignorare: la pittura è prima di tutto cosa mentale, è pensiero, è attenzione sì al visibile, ma soprattutto all’invisibile, a
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Szépmüvészeti Múzeum. Dio a essere padrone dell'universo, all’uomo dei giorni nostri, privo di certezze e angosciato dalla propria fragilità biologica
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ribellione definitiva all’orrore della vita: corpo e anima, carne e psiche, annodati in un destino inesplicabile e inevitabile. Ma qui le cose sono
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Con un solo, brevissimo, cenno all’amicizia tra lo studioso di fisiognomica Johann Raspar Lavater e il pittore Heinrich Füssli, di cui vedremo una
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connotazione di follia o di pazzia. Siamo all’inizio degli anni venti dell’ottocento, e la psicologia è ormai una vera scienza, che procederà fino a produrre
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La seconda riflessione sarà dedicata all’anima, alla pittura come interiorità, alla pittura come viaggio all’interno del cuore, alla rappresentazione
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uniche e irripetibili caratteristiche interiori, che si manifestano a tutti i livelli, dall’intimo, all’interpersonale, al sociale...
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larva umana che non può che gridare, all’unisono con l’universo, la propria angoscia; il teatro e la letteratura si buttano nei territori liquidi e
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Ma c'è di più è drammaticamente affidato all’arte del secondo dopoguerra. Due esempi, solo apparentemente contrapposti. Ritratto e un sogno (fig. 73
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, indagato la linea introspettiva dell’arte occidentale, arriviamo ora all’ultimo capitolo, cioè alla terza via sulla quale l’arte ha camminato, ancora una
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secolo ponte tra il mondo moderno e il mondo contemporaneo. Ecco perché dedicheremo questo ultimo capitolo all’arte del Settecento, e inizieremo
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“sublime”, dall’altra, creano una miscela che produce un esito fondamentale: nasce il “personaggio”. Quel viaggio all’interno dell’uomo che è stato
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Da Venezia spostiamoci all’altra regina del Settecento, cioè a Parigi. I venti di novità soffiano in tutta Europa, viaggiando con i libri e le stampe
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in basso: due chiavi narrative diverse per due diverse psicologie, all’interno dello stesso quadro.
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e di analisi storico-sociale del pittore bergamasco: occhi dietro i quali si percepisce, oltre all’arroganza del privilegio, il più puro nulla; labbra
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capitale all’altra. Le cronache dei viaggi che Liotard, addirittura ottantenne, compie con carrozze sulle quali “si massacra l’osso sacro”, per
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cucina, nel gelo appena mitigato da poche braci del focolare in cui forse ha intiepidito l’acqua, si dedica all’incombenza di lavare le stoviglie. Tutto
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, Giuseppe Bazzani, di cui vediamo un Autoritratto (fig. 86). All’epoca dell’esecuzione del quadro, il pittore conta circa quarant’anni, e si ritrae
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vi si trova di notevole è dovuto alla presenza di artisti fiamminghi. All’improvviso, già nei primi decenni del XVIII secolo e in strettissimo legame
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Non possiamo chiudere questa presentazione dei protagonisti senza tornare, questa volta per i ritratti dei poveri, a Fra Galgario, e, in seguito, all
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’espressione compunta dovuta all’importanza del momento, che il pittore registra fedelmente, in un contesto campagnolo dalla tavolozza limpida e trasparente
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personaggi sono solo maschili: tre di loro si dedicano all’esecuzione di un piccolo concerto per archi, sotto lo sguardo attento di un cagnetto
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