Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Le due vie

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Brandi, Cesare 42 occorrenze

Le due vie

probabilità statistica alla certezza della legge, in realtà risulta, come arra di libertà per la coscienza comune, del tutto inoperante: la gente si

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Se dunque vogliamo concludere — per provvisoria che appaia una conclusione dove tutto è de jure condendo — e vogliamo esprimerci in termini di

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, ancorché questa, senza alcun dubbio, sia di genere del tutto diverso. Infatti l’integrazione dello spettatore, se finisce per rientrare nella

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, opera il raccordo del tema dell’esterno con quello dell’interno: tutto, anche l’esterno, divenne interno nella piramide ottica, come «contenente» che

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. Come nell’architettura del Rinascimento tutto diveniva interno nella piramide ottica di cui il fuoco era l’occhio umano, nell’urbanistica moderna

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arieggino a sculture, all’abbondanza di libri da vedere più che da leggere, alle comodità funzionali dei mobili, come irraggiata integrazione di tutto

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, che è facile desumere pur da un confuso contesto vitale come il nostro. Mai epoca ha conosciuto infatti più miti laici della nostra, e dove tutto

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tecnica industriale. Ma tutto questo esigeva più che un atto posizionale interno, o sarebbe rimasto inefficace. Esigeva che questo atto trovasse una

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con un accrescimento della loro forza icastica, nei décollages di Rotella, gli orrendi fumetti si dilatavano enfasizzati in Lichtenstein. Tutto questo

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cinquant’anni da quella data, possono apparire del tutto remote. Non che, ci si intenda bene, siano divenute false, ma si prestano a ulteriori

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questo estratto anche se in moto, appunto estratto in moto e non ricondotto alla stasi); una volta detto e riconfermato tutto ciò, non designi la

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originariamente pittori. Ma è da domandarsi se veramente questo parallelismo sia del tutto esatto o non piuttosto sia stato indotto dalla somiglianza fra

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presentificano. Insomma tutto il procedimento tecnico che dà luogo al film, con le sue varie fasi, dall’ideazione della vicenda alla stesura della

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integrazione della coscienza attuale. Che poi, questo nuovo genere di partecipazione, sia tutto a scapito della Stimmung emozionale che il modo di accedere

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oggetto familiare, per cui si sovrappone una immagine stereotipa all’aspetto che effettivamente l’oggetto presenta. Tutto questo, anche se detto in

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, è la spazialità stessa dell’immagine, e questa, sia a tutto tondo o a bassorilievo, o a bassorilievo finto, non cambia i termini del problema spaziala

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contiguità, dove un vuoto costituirebbe come una smagliatura da potere in un attimo, come in una calza, disfare l’aggregato. Tutto si tiene, ma come se si

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terrà tale constatazione veramente disgiunta dalla valutazione estetica delle opere relative, rimarrà un asserto del tutto collaterale alla storia dell

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chiarissima motivazione ci trova del tutto concordi, sia a proposito della biografia degli artisti e dei modi di dedurne motivazioni dell’opera d’arte

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succedersi, a ondate, inchieste e difese 6. Naturalmente è del tutto legittimo che, sia gli scritti, sia le opere, sia le informazioni storiche che

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E l’Eissler, che ha ripercorso tutto il complesso cammino della interpretazione psicoanalitica, non riesce a proporre una soluzione univoca per il

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E proprio questa sorte dovrebbe mettere in guardia dall’assumere la posizione meccanicistica di chi creda che tutto, in un’opera d’arte, è

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tutto sia andato a posto. Dato la celebrità del dipinto e l’esempio paradigmatico che offre, vale la pena di riassumere la questione. Tre

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una specie di illustrazione accessoria del tema religioso a cui s’ispira tutto il dipinto. Il fregio infatti narra il mito di Venere e Adone, con Adone

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genere del tutto esaustiva. Ciò che, non bisognerà insistervi ancora, non toglie nulla alla astanza che l’opera come tale realizza in sé e per sé e

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di indipendente da essa: i nostri desideri e le speranze, le simpatie e le antipatie che essa stessa provoca e intensifica, sono del tutto impotenti

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ai compromessi, e, prima di tutto, diminuendo il titolo aureo dell’arte, ironizzando sul mito della creazione, ostendendo i surrogati in cui

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prevedo nessuno, e vi trovo una persona. Non c’è dubbio che il fatto di prodursi in presenza fa aggio su tutto il resto, su quella che sarà l

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dell’informazione a quantità (d’informazione) è scaturita la distinzione fra informazione e significazione (significato), nel senso che non tutto ciò

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del concetto di ridondanza a tutto ciò che è noto in un’opera d’arte e quello di originalità per tutto ciò che vi appare di improbabile, essendo

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intende determinare il valore di un segno dal comportamento a cui la recezione induce, viene a trovarsi fuori dell’opera come fuori del segno. Tutto

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inevitabile dedurne che quello che si percepiva corrispondeva a quello che è. Ma la profonda verità della concezione eraclitea della vita, per cui tutto

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in modo esplicito, se non in tutto, almeno in una parte delle connotazioni. L’analisi di Barthes partiva allora dal rilievo di un paradosso iniziale

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’individuazione dell’opera: tutto il resto è corredo culturale, non certo inutile, ma spettante a diverso livello, che è quello della collocazione dell’opera

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significante, ma allo stesso modo che le tessere di un mosaico, per provenienza e struttura fisica diverse, compongono un tutto, un’unità cioè, e pur

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’architettura è il significante: ma l’architettura come opera d’arte conterrà tutto questo e lo trascenderà, non perché annulli la materia o il significato

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tutto come il tutto alle parti, non si potrebbe certo non ascrivere Leo Spitzer. Ma questa unità la dava per scontata in anticipo, nell’individuazione

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d’arte o non più sarebbe tale o sarebbe diversa, in quanto che l’opera d’arte è un tutto in cui tutte le parti si tengono a vicenda, e perciò anche i

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Perciò se tutto fa sistema, nell’opera d’arte, perfino le parti non realizzate pienamente, la struttura per cui si rivela opera d’arte non sarà

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riprendeva dalla Fisica la dottrina delle quattro cause (formalis, materialis, finalis, efficiens), che, da allora, informerà tutto il pensiero occidentale

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applicazione nelle scienze naturali. Per l’influsso esercitato dal determinismo che si affermò con la meccanica classica, tutto il pensiero filosofico

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materializzamento dei fatti, e il loro legamento estrinseco o causale, è del tutto giustificato» 33.

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