Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Le due vie

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Brandi, Cesare 50 occorrenze

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accade con l’impressione, se si faccia pernio cioè su quello che può ricostruirsi circa i moventi e i sentimenti dell’artista, le fonti, le influenze, e

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letture semantiche, scalate su differenti gradi rispetto alla fruizione dell’opera. Ma tali messaggi o letture, sono appunto istituzionalizzate nel

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alla lettera, anche se hanno rappresentato il graticcio su cui si è innalzata la poesia, non costituisce un ostacolo insorpassabile al determinarsi

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’impressione che quella espressione gli ha fatto, ma nell’uno e nell’altro caso si mantiene su una base soggettivistica in cui l’antinomia resterà

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, ed è come giacessero su due piani differenti e paralleli, a somiglianza di due rette volte in direzione opposta che non s’incontrano anche se

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Ugualmente letteralisti ed emotivisti, secondo la dizione di Kaplan 1, fondandosi su una concezione dualistica del discorso, emotivo e cognitivo

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L’interpretazione che abbiamo delineato, facendo perno su una carenza ontologica comune all’intera epoca, dovrebbe potere estendersi a tutte le

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Su questa strada doveva prodursi non solo la perdita del trascendente ma anche quella del futuro: l’attuale riduzione al presente. Di per sé né la

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, esplorare, ingaggiare, il primo combattimento di conquista, e non per attestarsi, l’arma al piede, su una linea di confine, e cioè, tradotto in termini

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consentire di esser raggiunta su quella strada, la pittura stessa dovesse essere interpretata erroneamente come mimesi — lo fa indurre il fatto che non

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pittura su fotografia o viceversa, diventa assai più difficile ad essere fermato in un modo unidirezionale. Diventa chiaro allora che tanto per la

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, resta e deve restare di spettatore: è su questa attitudine che inserisce le sue intenzionalità psicologiche e formali. Questa basilare differenza fra

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sospeso su se medesima: il che può accadere quando il prelevamento e l’isolamento costituisca l’oggetto (o il frammento) come oggetto significante, e cioè

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È facile vedere ora perché dei due rami principali su cui si è sviluppata la fotografia, l’uno sia quello legittimo, l’altro quello aberrante. Tale

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spettatore allo spettacolo, su cui si fonda tradizionalmente il teatro fin dalla nascita e così la poesia e il romanzo, non è parsa più sufficiente

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storia della pittura. Vale tuttavia soffermarsi su questo argomento, perché è una delle fonti di maggiore ricorrente equivoco nella storia della pittura

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Fino al punto che la pittura trompe-l’oeil che attualmente sopravvive, non potendo reinserirsi, mimandola, su una corrente valida di pittura, in

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del genere può essere espletata anche su un oggetto che non sia recepito come opera d’arte, questo mette subito in evidenza che non appartiene al

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tante risposte quante sono le intenzionalità proiettative dagli interpreti. E che tutta l’analisi psicoanalitica di Freud su Leonardo si basi su una

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Non saremo certo noi a gettare il discredito su tali ricerche, come su quelle iconografiche, purché non si prendano in senso taumaturgico e non ci si

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, facendo forza su se stessi, che si arriva a decomporre quell’unità ferrea, interrogando il tessuto narrativo sottinteso e che, non sarà male insistervi, non

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Il famoso dipinto resulta in definitiva costruito (seppure a diversi strati che si sovrappongono e si corrispondono, come un’erma a due facce), su un

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Ripetiamo che con questo non intendiamo gettare il discredito su ricerche erudite commendevolissime, che rappresentano il nesso stesso dell’opera d

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a volta a volta costituita di legno o di tela, di colori o di metalli, di pietra o di notazioni scritte, fino all’indagine su quello che possa avere

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’arte; in modo tale che il materiale stesso su cui un’estetica non aprioristica deve esercitare la propria riflessione non può essere determinato

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opere d’arte, proprio perché è «senza senso» discettare su ciò che non si sa che cosa sia, di cui non si arriva a dare definizione di sorta, né potendosi

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non è irremovibile. Si articola infatti su ima petizione di principio: quando si postula l’esistenza di opere d’arte per potere dedurre l’arte e quindi

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, primitiva etc.). Infatti, neppure la verifica a cui si affidano le scienze si basa altrimenti che su un’approssimazione statistica. La legge eterna e

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chi riconosce l’opera d’arte come opera d’arte. Su questa base primaria e fondamentale, il ricevente può cercare di risalire l’opera che gli si è

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prevedo nessuno, e vi trovo una persona. Non c’è dubbio che il fatto di prodursi in presenza fa aggio su tutto il resto, su quella che sarà l

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in senso formale, estetico, ma sulla base della improbabilità, e cioè su base statistica. L’informazione o originalità è funzione dell’improbabilità

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Abbiamo voluto soffermarci su una delle più dibattute applicazioni all’Estetica della teoria dell’informazione, nella sterminata bibliografia che la

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importante mostrare come le asserzioni del Dewey apparivano intenibili anche su quel terreno. Ma l’ultimo rilievo vale in accezione generale: il punto di

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di costruire un’estetica su base unilaterale, dalla parte del ricevente, con la soppressione forzosa dell’altro punto di stazione, non ha scoraggiato

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rigore un momento puramente denotativo, che restituisca, attraverso la percezione, un oggetto oggettivo, quale esso è, deve escludersi, non su basi

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trasmissione costante, poiché ogni fotografia va letta in un certo modo, su questo messaggio senza codice si sovrappone un messaggio in codice. La

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recezione, spazierà su un duplice campo che rispecchia la duplice storicità dell’opera stessa. Ma se questa seconda fase della critica sarà praticamente

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Nella costituzione d’oggetto 3 si ha l’imposizione di un senso all’oggetto, arrestato, sospeso dal flusso esistenziale: ed è su questo percepito

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Da tutte queste analisi su differenti strati scaturiscono varie opposizioni, che danno, per così dire, a vari livelli la base strutturale dell

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Spitzer si fondava più che su un metodo 18; e con ciò, in ogni modo, l’opera serviva più da trampolino che da punto d’arrivo.

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Si prenda un altro esempio: la musica. Nel suo maturarsi nella civiltà occidentale dal Medioevo a Webern, si è andata sviluppando su un sistema di

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armonici che risaliva a Pitagora e a Platone 19. Se in tale modo architettura e musica venivano poste su due piani paralleli, e non per metafora, ma per l

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del Palladio che è sorta su un traliccio impressionante di numeri, dovrà essere individuato il tema spaziale che quella data architettura ha inteso

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causa come principio e la causa come connessione: in definitiva su due piani diversi del pensiero. Che Leibniz accusasse come uno scarto o uno scatto

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, aggiunge che, a voler fare la lezione a Leibniz su queste considerazioni, si rischia di precludersi la via a quello che il pensiero di Leibniz ha di

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sulla base (Grand) del medesimo. Su quale base, dunque? Il medesimo interviene qui come la base (Grund), dell’appartenenza mutua. Nell’identità ci si

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bene attenti che, nella duplice interpretazione di Heidegger, il principio di ragione su cui si fonderebbe il principio di identità non è il principio

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determinismo della meccanica classica, fondata su leggi sempre valide, si sostituisce in meccanica quantistica (nel regno, sia detto volgarmente

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pacifico che la verifica sperimentale, che assicura su basi certe e non supposite, la correlazione effettiva di causa ed effetto, si può avere solo

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Ma il principio di causalità, seppure rappresenti lo scheletro stesso, il paradigma su cui si articola il sapere scientifico, non ha solo campo di

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