Le due vie
in secondo luogo quale indagine sull’opera d’arte in quanto maturata in un certo mondo e in una certa cultura e di qui implicitamente offerta all
Pagina 100
Le due vie
posto lo spettatore in una situazione diversa da quella in cui si trova quando è off limits dall’identità dell’opera con se stessa. Di qui la
Pagina 104
Le due vie
indagando 8, e non sarebbe il caso che qui ne riproducessimo i termini, se non nella tesi, e cioè la perdita del futuro come orizzonte della proiezione dell
Pagina 109
Le due vie
piedi e si ferma e guarda: va in automobile e si ferma solo ai semafori. Di qui le esigenze come quella viabilistica, sociale, sanitaria ecc., che nell
Pagina 117
Le due vie
modernizzazione progressiva di tutte le confessioni religiose, che assume carattere quasi rivoluzionario nella Chiesa Cattolica. Qui il Concilio
Pagina 120
Le due vie
, dunque per il valore economico a cui è ascesa e non per il suo valore in se. Valore economico che qui deve intendersi comprensivo del valore d
Pagina 123
Le due vie
’esistente in atto al momento di oggettualizzarsi ma il manichino dell’esistenza. Di qui il moto di assorbimento (più che di integrazione) dell’immagine riceve
Pagina 131
Le due vie
oggettualizza, si costituisce: non meno, seppure in modo diverso, dall’ostendersi della tela di sacco in un Sacco di Burri. Qui, certo, il sacco, dopo il
Pagina 135
Le due vie
rovesciamento, perché mentre il fotografo si parte, e non potrebbe essere altrimenti, da un oggetto — e qui si poneva il parallelismo con la costituzione
Pagina 149
Le due vie
, con la congiunzione illogica fra il qui e l’allora. È dunque al livello di questo messaggio denotato o senza codice che si può comprendere l’irrealtà
Pagina 152
Le due vie
Né qui si starà a dire che il cinema doveva restare muto o in bianco e nero. Il cinema deve solo non perdere di vista che la sua essenza è
Pagina 154
Le due vie
può camminare, del Teatro Olimpico di Vicenza o di quella del Borromini a Palazzo Spada. Qui la costituzione d’oggetto c’è stata: nella cupola Fortuny
Pagina 164
Le due vie
cemento armato e le strutture interamente metalliche, non sembrerebbe dubbio qui che la ricerca tecnica anticipi sull’appropriazione architettonica, idest
Pagina 168
Le due vie
tenera a 5 anni, o da una madre fallica, oppure al fatto di non essere mai stato con la madre ma vissuto in casa del nonno: qui appare chiaramente l
Pagina 176
Le due vie
commediografo, era sepolto in Arcadia e indica un passo di Ausonio (408 Souchay, vv. 15-16) «protulit in scaenam quot dramata fabellarum Arcadine medio qui
Pagina 186
Le due vie
potere applicare all’opera d’arte i sistemi di indagine che valgono per la storia, indipendentemente dal fatto che qui, quest’atto della libertà
Pagina 19
Le due vie
esistenziale, non implica tuttavia il solo e grave problema ontologico della fondazione delle due realtà, problema che qui viene soltanto posto, ma può
Pagina 20
Le due vie
fin qui [sulla realtà esistenziale]. L’efficienza dell’opera non ha niente di un effetto. Si fonda nel mutamento che avviene nell’opera dell’esistente
Pagina 21
Le due vie
raffigura una realtà in sé conclusa. Ma qui bisogna definire meglio la parola realtà. In primo luogo la sua peculiarità, apparentemente paradossale
Pagina 22
Le due vie
in presenza, non abolisce il codice segreto da cui capirò che la mia attesa sarà soddisfatta. Ma ognun vede come qui, fra il prodursi in presenza e
Pagina 32
Le due vie
Senonché avviene qui un capovolgimento, perché quel tasso di disordine che caratterizza l’entropia di un fenomeno diventa, nell’informazione, l
Pagina 33
Le due vie
Di qui possiamo giungere ad una importante constatazione sulla natura del messaggio e dell’opera d’arte. L’uno e l’altra hanno in comune, dalle
Pagina 37
Le due vie
pragmatica corrisponde la trattazione dell’arte come comunicazione, e di qui, nelle implicazioni matematiche della teoria dell’informazione, si finisce per
Pagina 44
Le due vie
differenza fra i due modi è abissale. E qui scatta apertamente la carenza di qualsiasi estetica che creda di potere fare a meno della categoria della
Pagina 46
Le due vie
fase «che è implicita consapevolezza delle probabili conseguenze dell’azione che si indirizza verso determinati oggetti». Di qui è facile concludere che
Pagina 48
Le due vie
Sarà chiaro, allora, che la distinzione fra quello che appartenga al primo o al secondo ramo della critica non si è intesa qui formalisticamente, ma
Pagina 54
Le due vie
questa opposizione già si rivela nella sua struttura determinante. Qui appare dunque la ragione fondamentale per cui la poetica, e per meglio dire l
Pagina 61
Le due vie
tradizione dei formalisti russi, come un mero testo linguistico, cominciando ad esaminarla sul piano dell’espressione (fonica, cioè) e qui dandoci un
Pagina 66
Le due vie
opera d’arte. E qui si dovrà andare molto cauti, perché l’essenzialità di tale struttura non va intesa nel senso che sia la sola che, se mutasse, l’opera
Pagina 70
Le due vie
, perché, non trattandosi qui dell’opera d’arte nella sua essenza come realtà pura, ma in quanto tale dandola ormai per ammessa, e dovendosi ulteriormente
Pagina 74
Le due vie
sulla base (Grand) del medesimo. Su quale base, dunque? Il medesimo interviene qui come la base (Grund), dell’appartenenza mutua. Nell’identità ci si
Pagina 79
Le due vie
Di qui è inevitabile concludere che il principio di causalità è valido solo dove si possa verificare con l’esperienza: «le determinazioni poste da
Pagina 81
Le due vie
per il nostro interesse.» Qui dunque avviene l’insorgere dei giudizi di possibilità oggettiva, che superficialmente si ritengono oziosi (e tale era
Pagina 89
Le due vie
storia è quella causale: ed è qui allora che si ripresenta la possibilità di configurare l’una e l’altra sotto specie di quel principio di
Pagina 92
Le due vie
et à toutes les tensions qui caractérisent l’histoire de l’humanité depuis son commencement.
Pagina 93
Le due vie
come storia dell’apparizione nel mondo dell’opera d’arte, in quanto che, qui, più che nella storia economico-politica, le periodizzazioni
Pagina 93
Le due vie
trattare di quelle arti, sempre col pericolo di materializzare assai più che dialettizzare. Di qui anche il disaccordo di fondo fra i vari tentativi di
Pagina 96