Le due vie
Bisogna tuttavia prevenire un’obbiezione. E cioè: tanto il primo modo di considerare l’opera d’arte, nella sua struttura, quanto il secondo, al
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La grande bipartizione che abbiamo tracciato per la critica d’arte, in primo luogo come indagine sulla struttura dell’opera in quanto opera d’arte, e
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D’altro canto l’intervento per compensazione da parte del ricevente-fruitore non può ritenersi o nullo o disprezzabile in quanto che, quello che si
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quanto l’opera che ne sarà uscita, avendo rinunciato a quell’extra omnes che l’opera d’arte intima rispetto alla propria identità, ha necessariamente
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E in quanto al Finnegans Wake si deve piuttosto parlare di criptografia che di opera aperta, criptografia e stenografia verbale che, nelle varie
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Il «significato» di una poesia non è rappresentato dalla dimensione semantica delle parole5 se non in quanto questa permette l’intelligenza della
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nuova individuazione di un tema spaziale, in quanto fu traduzione estetistica dell’architettura in termini di decorazione: la decorazione condizionò o
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Lasciando da parte quanto si riferisce al primo punto di stazione, per cui ci riferiamo a quello che, a diverse riprese, abbiamo scritto in proposito
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Per un oggetto qualsiasi, il valore d’uso è fondamentale per la sua qualificazione economica in quanto merce, e costituisce la base del valore di
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Questa lunga digressione vuole ora solo dimostrare quanto siano imprudenti le rispolverature della morte dell’arte, anche in una situazione come
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quanto che, questa categoria, che si pone come il punto (contrastato) d’arrivo della speculazione sull’arte, appartiene ad un livello diverso della
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, sicché, tale peculiarità, non richiede tanto d’essere sussunta ad una categoria, quanto di venire approfondita in se stessa. Accettando così l’opera d
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termini nuovi il problema della natura della fotografia, che è quanto dire anche di altri mass-media come il cinematografo e la televisione. Né infatti
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approfondita. Pure, ad un nocciolo segreto deve, la fotografia, tanto le sue aspirazioni ad essere annoverata come arte, quanto il fatto di non riconoscersi
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in posa, l’individuazione simbolica è comune alla pittura e alla fotografia: è quanto abbiamo chiamato costituzione di oggetto. Ma a tale fase si
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in posa anche se paesaggio, in quanto estratto, colto in una determinata luce ed ora, anche in relazione al materiale sensibile di cui dispone), sa che
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pittura, non solo della pittura moderna, ma anche forse, della pittura classica, e certo fino alla preistoria 5. Ma quanto vale a staccare codeste forme
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Al riconoscimento, dunque, dell’opera d’arte, in quanto fruisce ab origine e in re di questa singolarissima epoché, corrisponde ineluttabilmente il
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quanto resa scrupolosa dell’oggetto, ciò che implica non già mancanza di oggettualizzazione, ma proprio una oggettualizzazione intenzionata sull
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È evidente che quanto si è detto per la fotografia deve valere anche per il cinematografo, che in primo luogo è fotografia: donde i ripetuti
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i perfezionamenti, volti tutti a trarre quanto più fosse possibile il film verso l’identificazione con la realtà esistenziale che fotografa. La sua
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per lo più contemporanea, in realtà questo esemplarsi sulla pittura diviene per il film un lato non essenziale e comunque meno appariscente, in quanto
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E cioè il suono fotografato ha subito un’evoluzione simile a quella dell’oggetto visivo, in quanto che dallo scrupolo iniziale di registrazione come
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quanto che la pittura moderna fino a poco fa aveva praticamente estromesso l’oggetto, si modella sulla fotografia, e, proprio in questo modellarsi sulla
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’altro, in quanto corrispondono alla bipolarità dell’opera d’arte. Si è già detto che per la stessa ragione è impossibile pensare contemporaneamente l
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Quanto abbiamo opposto alla lettura in chiave psicoanalitica delle opere d’arte, a questo ridurle arbitrariamente alla stregua di un mero documento
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malheur», la musica li riceve ugualmente bene, tanto l’uno quanto l’altro.
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Per quanto, infatti, la caratteristica di monumento storico competa inscindibilmente all’opera d’arte, è indubbio che, intenzionando nell’opera d
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fare avanzare il dubbio che questo riconoscimento non sia tanto il portato ultimo di un’analisi fenomenologica, quanto la proiezione di un’idea sull
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, proprio in quanto nel momento che si riconosce come tale si riconosce anche come senza esistenza, rappresenta un dato della vita umana che in nessun modo
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elementi della percezione di cui l’artista si serve, in tanto è tolto da un «repertorio», non in quanto serve a trasmettere un’informazione, ma in
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non potremmo ricorrere ai messaggi incomprensibili, in quanto che un messaggio incomprensibile è ancora un messaggio da decifrare: la sua
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non rivela originariamente la natura di messaggio: può esserlo in via secondaria, collaterale, oppure può essere accettata in quanto tale come
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conformazione di messaggio. L’opera d’arte, in quanto ha come carattere costitutivo e assoluto di prodursi in presenza, non può trasmettere un messaggio che in
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quanto sarebbe l’andamento regolare, nella formula dell’informazione, proprio l’originalità o informazione è l’anomalia che sorge nella massa nota
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quanto possa modificare il comportamento umano, e quindi in primo luogo rispetto al ricevente e in secondo luogo rispetto al mezzo di trasmissione
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’arte in termini di disordine, donde il capovolgimento, tentato da M. Bense 24, dell’entropia negativa, in quanto che il disordine che caratterizza e
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matematica della informazione, in cui si può prescindere preventivamente dal significato, in quanto non vi si tratta di uno specifico messaggio o
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, quanto valutare l’utilità che si può trarre, e a maggior ragione la legittimità, nell’applicare queste coppie di concetti alla analisi della struttura e
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A questo punto abbiamo dunque raggiunto un’importante certezza: l’opera d’arte è opera d’arte in quanto realizza una presenza, si costituisce astante
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’essenza del messaggio sta nell’informazione, non nel mezzo usato per trasmetterla, per quanto si produca in presenza (voce, scritto, o qualsiasi altro
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In quanto al termine «iconico», nella terminologia del Morris, «icone» è un segno simile, per alcuni aspetti, a ciò che denota: ad esempio una
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subito che l’unione di semantica e dialettica è impossibile simultaneamente, fra una semantica sincronica e una dialettica diacronica. Per quanto
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fini del significato, opposizioni, per lo più binarie, fra suono e suono, e quindi irrealizzando il suono, o quanto meno riducendolo all’attenzione del
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quanto struttura, è coestensiva alla sola coscienza. Il viraggio che avviene nel percepito interrompe un nesso, con la realtà che si dava esterna nel
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è incontrovertibile, ma a patto che si intenzioni nella poesia, invece della peculiarità poetica, il linguaggio in quanto comunica e non in quanto si
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Noi vediamo già, per quanto in un modo ancora impreciso, che l’identità, in ciò che essa è, non va lontano senza il fondo (Grund). Ma il principio di
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marcia preziosa, in quanto che mentre la quantità si rapporta alla materia o all’energia (se si vuole mantenere il dualismo), che non si creano né si
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’intelligenza dell’evento nella sua struttura, la seconda alla collocazione dell’evento nel mondo dell’esperienza. In riferimento a quanto si è detto
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A questo punto si pone allora il quesito a quale livello si collochi la concezione dialettica della storia, come fu prospettata da Hegel34, in quanto
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