Le due vie
d’arte. Questa si pone allora come antecedente alla fame, inattingibile dalla fame, e dunque fuori del presente: ma fuori del presente, non c’è che
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fase, la condizione dell’opera d’arte aperta, occorre esaminare la situazione dell’architettura, che si pone come la sola, unica eccezione alla
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indirizzare verso il grattacielo, che, per le sue dimensioni, si pone subito come monumentale, con un’esternità addirittura minacciosa, ma, data la
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della ragione che gira a vuoto su se stessa, producendo premeditatamente oggetti a-semantici in cui si pone e si nega a un tempo la razionalità che è la
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presentazione anonima disutile e ironicamente monumentale, non si pone come réclame di alcun dentifricio, e neppure, diremmo, come feticcio delle pratiche
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quanto che, questa categoria, che si pone come il punto (contrastato) d’arrivo della speculazione sull’arte, appartiene ad un livello diverso della
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Questo improvviso divergere e improvviso riconvergere di fotografia e pittura si pone subito come una catena di corrispondenze e divergenze da
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La coscienza, in quanto si pone per fine di fissare un certo aspetto intenzionato del modello, ma di conservarne l’esistenzialità, non può passare ad
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In primo luogo allora il problema si pone come necessità di distinguere se l’adeguazione dell’immagine all’oggetto deriva da sottrazione
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nessuna prosecuzione nello spettatore, gli si impone dall’esterno come un incubo, e non è neppure una presenza virtuale come l’arcobaleno, ma si pone
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, quella, per il solo fatto di ostendersi alla vista, si pone esterna al foro interiore del ricercatore, e quindi costretta a vestire comunque una forma, o
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pensare l’arte, ma denunzia solo l’inapplicabilità delle strutture logiche elaborate per pensare l’esistente, ad una realtà che si pone, strutturalmente
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dette figurative, o che in via lata vi si aggregano. Si pone in primo piano, fra i vari messaggi che l’opera convoglia, quello che comunemente si chiama
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Ma in questo porsi altra dal fenomeno, costituendosi come in serie parallela, non in altro luogo si pone che nella coscienza, come da una coscienza
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, e in cui l’opera d’arte si pone costituzionalmente diversa dal fenomeno. Ma nella pur infinita casistica a cui la recezione dà luogo, risultano solo
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L’opera d’arte realizza una presenza; ma noi sappiamo che, nel realizzare una presenza, l’opera d’arte si pone al tempo stesso altra dal fenomeno. L
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Riconoscere che, realizzando una presenza immediata per la coscienza, l’opera d’arte si pone come realtà, in modo diverso e paritetico alla realtà
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mai di essere una realtà allo stesso modo che è reale la realtà oggettiva. In secondo luogo essa si pone di fronte a noi come una 'realtà’, ossia le
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a Giulio «uno status preferenziale nel suo comportamento quando egli od altri significano che Giulio è buono». Questa bontà si pone allora come uno
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genealogia anche nell’Estetica hegeliana, per eplicitare l’arte come comunicazione, non sente la necessità di passare dalla parte del ricevente, e pone la
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struttura della percezione, il processo creativo si pone come lo svincolo definitivo del percepito dall’oggetto. Né più aderente conferma si potrebbe
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Il paradosso della fotografia consiste allora nel fatto che, mentre si pone al primo avvicinamento come messaggio senza codice, messaggio continuo, a
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, delucida anche il processo primo, quello che pone l’astanza; il quale appare come ingenuo e immediato, rispetto alla semiosi, ma è invece complesso
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chats di Baudelaire 13, analisi che, per l’oggetto analizzato e per il calibro degli analizzatori, si pone in un rilievo particolarissimo. Con un
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. Tuttavia questa accezione non cancella l’altra, per cui la causa, e cioè il principio di ragione-causalità, si pone come principio di dimostrazione
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di causalità, ma il principio che, nella ratio pone l’essere, per cui l’essere è la ratio, il fondamento supremo. Ma quale è in definitiva il movente
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A questo punto si pone allora il quesito a quale livello si collochi la concezione dialettica della storia, come fu prospettata da Hegel34, in quanto
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