Le due vie
L’interpretazione che abbiamo proposta 2 per le opere d’arte contemporanee, nella loro maggioranza, e che va dalla pittura e scultura alla poesia e
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poesia. Ma la poesia non si esaurisce in quel significato, come una pittura non si esaurisce nel «soggetto» che rappresenta, e neppure si realizza
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tettonica, non nasce da Morris o da Berlage o da Horta, ma dalla pittura cubista e dalla speciale attivazione dell’architettura giapponese fatta da
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imprestato alla superficie piana della pittura, quindi alieno dalle due dimensioni peculiari dell’architettura. La sua rivalutazione attuale, al di là del
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porsi sul piano dell’arte pura, con l’oggetto cioè o con la progettazione dell’oggetto. Fra design e pittura bisogna spostare i piani di riferimento
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distruzione necessaria della tecnica stessa tradizionale della pittura, che solo indirettamente può configurarsi come opposizione alla meccanizzata
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attuale, soprattutto con riferimento alla pittura-scultura, anticipa sulla comprensione. Di questo sorprendente porsi in situazione, anche da parte dell
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efficace mezzo di sollecitazione ideologica che non la pittura, ciò si deve al fatto che la sua tecnica è assai più moderna, anzi è proprio una delle
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fotografia e pittura. O la fotografia è stata intesa come superiore, nella riproduzione del reale, alla pittura, e allora ha provocato (e tuttora provoca, in
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Il ricorso esplicito che una notevole parte della pittura contemporanea fa, come s’è già osservato, alla fotografia, usandola scopertamente come un
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tramandata negli studi di pittura come un segreto espediente per la messa a fuoco o in prospettiva, senza tribolare troppo, di uno spettacolo naturale
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fra fotografia e pittura. Riprendiamo ora questo esame da un punto di vista fenomenologico, indipendentemente dalla duplice struttura di messaggio che
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aspirazione all’arte, nel parallelismo che rivela con le fasi della pittura ottocentesca, della migliore come della peggiore. Se la prima venerabile
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Perciò qualsiasi ricognizione si faccia, in quel secolo fatidico per la fotografia e per la pittura che fu l’Ottocento, fotografia e pittura si
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realtà, anche questa realtà, con i debiti passaggi, verrà a consustanziare la pittura, e il transito da fotografia a pittura o la preminenza di
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Questo improvviso divergere e improvviso riconvergere di fotografia e pittura si pone subito come una catena di corrispondenze e divergenze da
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nella fotografia, e che la sua assimilazione, concessa o no che fosse, alla pittura avrebbe finito per nascondere. E insomma, se pur essendo la
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rapporti fra fotografia e pittura anteriormente alla grande rivoluzione artistica segnata dall’affermarsi e svilupparsi del Cubismo. E ora, a distanza di
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Nel considerare pittura e fotografia nella grande affinità della fase iniziale si inferisce logicamente un parallelismo nel modo di porsi di fronte
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pittura, ma istituzionalmente la fotografia si pone come diversa dalla pittura, e dunque anche l’attitudine del fotografo deve riconoscersi come diversa da
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dall’esterno, (e non si può arrivare, come nella pittura, alla eliminazione del modello nella formulazione, da cui appunto l’esistenzialità del modello
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Così con l’informale si è avuto la massima distanza fra fotografia e pittura, mentre ora con la pop-art si stanno riaccorciando le distanze. Ma
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Naturalmente, se questo nelle sue grandi linee si rivela lo schema generale del rapporto fra pittura e fotografia, luna e l’altra anche nel periodo
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La storia della fotografia, che pareva potersi scrivere in margine a quella della pittura, si rivela ora come la fonte più autentica per arrivare a
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Quando dunque la pittura sembrava avere cancellato qualsiasi possibilità di equivoco con la fotografia, si scopre invece che è questo il momento di
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periodi di obnubilamento, nei quali la fotografia vuole non tanto soppiantare quanto divenire pittura, sia sfocando l’immagine per ottenere un «flou
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L’altro ramo, che indirettamente nasce dall’abbandono forzato della fotografia come pittura, è quello principalmente individuato dalla Subjective
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Ma se anche nella fotografia del cinema si vede passare (per approssimazione più sfuggente dato il movimento delle immagini) la storia della pittura
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sullo stesso piano della pittura, sembrava stimolare a fondarne il decoro in questa maggiore assimilazione del reale, e quindi a cercare di rendere
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1944 la pittura era figurativa e l’astrattismo rappresentava solo un ramo cadetto delle arti dette figurative. L’accelerazione con cui certe
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A riprova di ciò sta il fatto che, nel cinema più avanzato, non si cerca tanto l’assimilazione al teatro o al racconto o alla pittura, quanto l
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Quando si è trattato del rapporto fra fotografia e pittura, abbiamo accennato alla calamitazione, per la pittura, verso la resa dell’oggetto
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La resa dell’oggetto intenzionato, nelle più minute particolarità, è una direzione ricorrente durante il corso della storia della pittura e della
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’ipotesi che, pur nella pittura, possa avvenire una presa d’immagine estremamente circostanziata fin dal primo momento del suo costituirsi; e
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Fino al punto che la pittura trompe-l’oeil che attualmente sopravvive, non potendo reinserirsi, mimandola, su una corrente valida di pittura, in
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Il problema della pittura fiamminga sarà ora più facile ad inquadrarsi.
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Nella pittura fiamminga il prelievo dell’oggetto non avviene in un modo simultaneo, ma ogni determinazione dell’oggetto, isolata a sé, diviene
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Comunque il caso della pittura fiamminga può considerarsi l’eccezione più rilevante di un arricchimento semantico dell’immagine ottenuto nel momento
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Il costituirsi addizionale dell’oggetto nella pittura fiamminga spiega come questa pittura poté nascere con un salto qualitativo innegabile rispetto
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, alla versione in prosa dell’oggetto piuttosto che rappresentarne la verifica in natura. Naturalmente, nella pittura olandese, dopo i pochi grandi, si
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alla pittura non mi rimarrà in mano neppure un concetto empirico della pittura. Però, se invece di servirmi nel discorso logico della rosa-concetto
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’arte la sua pittura, e quando sarà svelata, se lo sarà, il giudizio di valore sull’opera, per quella cognizione scientifica in più, non aumenterà e
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con quale acribia si specificassero, ancora nel pieno Rinascimento, i soggetti da rappresentare in una pittura e tanto più in una pittura destinata ad
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del dipinto. Tanto che nel 1958 viene avanzata la nuova interpretazione allegorica di Edgar Wind, per cui la pittura è un dialogo figurato de
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pittura bizantina o per l’arte precolombiana richiedono una traduzione. È mai possibile, si chiede allora il Boas, costruire al giorno di oggi un
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, se si imponga a questa, sia pittura o narrazione, la resa esatta di un reale la cui stessa percezione è già connotazione. Ma allora potremo concludere
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affievolita o compromessa. La rivalutazione della pittura preistorica del paleolitico, per cui la storicità va dedotta dalla sua presenza, ne è la migliore
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indotti in errore dal credere che, sì, la specificità della pittura non può essere attinta con un’indagine semiologica, ma che, al di fuori del caso dell
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Alla prudenza di Barthes si contrappone la sicurezza con cui Lévi-Strauss intende caratterizzare tutte le arti, compreso la pittura, come linguaggio
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. Frederick Antal nel suo libro sulla Pittura fiorentina e il suo ambiente sociale nel Trecento e nel primo Quattrocento 45 >ha inteso dare una
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