Le due vie
’altro lo spettatore, cui è precluso di intervenire in tale identità e, se lo fa, come avviene, nel caso di manomissioni, rilavorazioni, e anche di
Pagina 102
Le due vie
Riconoscemmo a suo tempo la prima eventualità — l’arrestarsi cioè alla costituzione dell’oggetto — nella fotografia e nel cinematografo. Più tardi
Pagina 103
Le due vie
tenta di raggiungere, è comunque una sintesi, un momento distaccato dal fluire della quotidianità proprio nel seno di questa quotidianità, una
Pagina 104
Le due vie
alla musica (a parte si vedrà dell’architettura e di altre manifestazioni) si basa dunque non sul processo transazionale che l’opera provoca nel
Pagina 105
Le due vie
’esistenza nel suo farsi, né di un futuro escatologico, ma del futuro quale dimensione del tempo reale. La riduzione della vita umana al presente, l
Pagina 109
Le due vie
comunichi un’emozione al ricevente. Nel primo caso si perde la specificità dell’opera d’arte, nel secondo la si lascia in balia del ricevente: nell’un
Pagina 12
Le due vie
Ecco allora che è avvenuto l’ingresso nel nostro discorso di un elemento, l’industria, al cui processo tecnologico dilagante è ricollegato il
Pagina 125
Le due vie
Eversione rispetto al passato e protensione verso il futuro, non accampamento nel presente: colpo di mano verso il futuro, tale è l’avanguardia. Il
Pagina 139
Le due vie
proiezione nel tempo. «Ammettiamo bene — ha detto Sanguineti 26, in possesso di tutte le credenziali per attestarlo — che, in un senso, le avanguardie sono
Pagina 139
Le due vie
Appena iniziata, la nostra riduzione ci avvediamo ch’essa è già stata compiuta all’atto della sua creazione, che è anche quello del suo ingresso nel
Pagina 14
Le due vie
Nel considerare pittura e fotografia nella grande affinità della fase iniziale si inferisce logicamente un parallelismo nel modo di porsi di fronte
Pagina 146
Le due vie
messa dell’oggetto in posa, ma proprio nel momento precedente alla messa in posa, nel momento in cui l’artista dovrebbe tagliare, per così dire,i fili
Pagina 149
Le due vie
capire la trasformazione che si è operata nel campo delle arti. Al di là delle motivazioni apparenti, la situazione attuale si vede dunque
Pagina 149
Le due vie
fotografica nel cinematografo, stabilendo un’opposizione recisa fra le due. Il ragionamento è il seguente: la fotografia induce non già ad una coscienza dell
Pagina 152
Le due vie
enunciato resulterà chiaro che nel primo caso si tratterà unicamente di un fenomeno riproduttivo, in cui l’oggetto, come si è spiegato differenziando l
Pagina 160
Le due vie
oggetto. In realtà non c’è nulla di meno esistenzializzato di un ritratto di Van Eyck o di Van der Weyden: ma nel microcosmo dell’immagine c’è una folla d
Pagina 165
Le due vie
intenzione». Weber negava naturalmente che si potesse parlare di un «progresso» dell’arte, nel senso della valutazione esteriore di opere d’arte come opere
Pagina 168
Le due vie
Proprio perché la struttura dell’opera come essenza si realizza nel procedimento tecnico, e questo non è che il mezzo per manifestarsi come epifania
Pagina 173
Le due vie
filologia intesa nel senso più vasto e antropologicamente umanistico; è perciò comune a tutte le arti, e particolarmente da considerare per le opere d’arte
Pagina 179
Le due vie
ebbe il crisma che la pose nel mondo. Donde l’ineliminabilità di questi due punti di partenza e di arrivo risulta anche dopo avere riconosciuto la
Pagina 18
Le due vie
. Nel 1917 Hourticq indicò come fonte la famosa Hypnerotomachia Polyphili (1499) ma non venne preso in troppa considerazione, finché, nel 1938, il
Pagina 181
Le due vie
Questo tessuto così fitto e a vari strati riceve poi una brillante conferma nel paesaggio: anche il paesaggio è spartito in due, come due sono le
Pagina 184
Le due vie
donna vestita è anche la Venus vulgaris che simboleggia la bellezza e la forza generativa nel mondo e porta quindi all’esistenza le cose umane, i fiori
Pagina 184
Le due vie
contrasto che però non è un antagonismo: l’amore terreno è il primo passo per giungere all’amor di Dio, e nel contrasto, più che nell’antagonismo
Pagina 185
Le due vie
celebre osservazione fatta dallo Hanslick a proposito dell’aria dell ’Orfeo di Gluck: se si sostituisce bonheur a malheur nel verso «rien n’égale mon
Pagina 187
Le due vie
Ora, la storia si fa del passato, non c’è storia del presente: nel presente, per la storia, c’è uno svolgimento in atto che viene ad essere
Pagina 19
Le due vie
L’opera d’arte realizza una presenza; ma noi sappiamo che, nel realizzare una presenza, l’opera d’arte si pone al tempo stesso altra dal fenomeno. L
Pagina 19
Le due vie
materialismo dialettico di Lukàcs, e pur nella diversità inerente delle terminologie, l’arte viene concepita come realtà nel suo imperioso sbocciare alla
Pagina 21
Le due vie
idea e realtà oggettiva nella sua massima purezza, come nella dottrina platonica delle idee, nel realismo concettuale medievale, nello ‘spirito del
Pagina 22
Le due vie
un ambiguo e infido campo finitimo delle scienze naturali, nel mondo esterno degli oggetti, a cui l’arte non partecipa che per il medium attraverso
Pagina 26
Le due vie
Una volta tratta dall’interiorità di una coscienza e posta nel mondo, l’opera d’arte non comunica, si presenta; non informa, si dà astante. Quindi
Pagina 31
Le due vie
persona che si produce in persona, non possano costituire, se isolati appositamente, un gruppo definito di elementi di percezione attinto nel generale
Pagina 32
Le due vie
messaggio è ciò che serve a modificare il comportamento di chi lo riceve 23, e perciò, nel messaggio, quel che conta, non è la sua lunghezza, ma quel che
Pagina 32
Le due vie
conoscenza. Nel messaggio, viceversa, il prodursi in presenza rivela solo un carattere secondario, la sua struttura è di comunicare un’informazione usando di
Pagina 36
Le due vie
in presenza; nel messaggio il costituirsi in presenza è strumentale rispetto alla informazione di qualcosa che non si produce in presenza. Nell’opera
Pagina 37
Le due vie
, non sarà più nel presente in quanto ha agito precedentemente al fatto della caduta. Quindi l’informazione non avviene nel prodursi in presenza, ma
Pagina 37
Le due vie
nel presupporre un oggetto fuori dal soggetto, e una volta presunta l’invarianza nel soggetto, e cioè nell’organismo, nella retina ad esempio, era
Pagina 48
Le due vie
lo si percepisce. Riferendoci allora all’analisi del linguaggio che abbiamo fatto nel Celso 55; partendoci dallo schematismo kantiano, se riprendiamo
Pagina 49
Le due vie
rientrano nel primo ramo e quali nel secondo. Sarà la struttura stessa dell’opera a indicare volta per volta in che consista la sua essenza, e quali invece
Pagina 53
Le due vie
nella storia. E come la storia riguarda l’opera d’arte nel duplice aspetto di opera, che è stata creata in un determinato momento e in consenso o in
Pagina 53
Le due vie
’opera d’arte. Nel processo creativo, ci si parte dunque da un processo di semiosi per giungere a ricostituire una realtà immediata, astante, ma
Pagina 58
Le due vie
quanto struttura, è coestensiva alla sola coscienza. Il viraggio che avviene nel percepito interrompe un nesso, con la realtà che si dava esterna nel
Pagina 58
Le due vie
Si prenda un altro esempio: la musica. Nel suo maturarsi nella civiltà occidentale dal Medioevo a Webern, si è andata sviluppando su un sistema di
Pagina 71
Le due vie
primo a dovere essere chiarito è il concetto di causa, secondo che è stato già accennato nel capitolo iniziale. E si dice il primo, a questo luogo
Pagina 74
Le due vie
, sviluppando cioè — con un passaggio discutibile, dal predicato alla relazione — l’inerenza leibniziana del predicato nel soggetto. L’impossibilità di
Pagina 80
Le due vie
Vale tuttavia vedere più da vicino come il principio di indeterminazione abbia ridimensionato il principio di causalità. Sempre nel campo della
Pagina 83
Le due vie
Finché allora il principio di causalità non pareva ammettere eccezione, e si ritenne rispecchiare la struttura stessa della realtà nel suo
Pagina 85
Le due vie
Perciò non facciamo una indebita estrapolazione, se vogliamo renderci conto fino a che punto, anche nel campo dell’azione umana, il principio di
Pagina 86
Le due vie
’arte, non c’è flagrante contraddizione, ma nel modo con cui, per rapporto all’arte, si concettualizza la mimesi o la catarsi, la forma o il contenuto
Pagina 9
Le due vie
applicazioni, che lasciarono, riguardano quasi esclusivamente la letteratura. Da questa carenza, per cui nel campo delle arti dette figurative non c’era
Pagina 96