Le due vie
Bisogna tuttavia prevenire un’obbiezione. E cioè: tanto il primo modo di considerare l’opera d’arte, nella sua struttura, quanto il secondo, al
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Una volta accettata questa premessa, si constata di avere fatto un notevole passo innanzi. I punti di stazione si rivelano infatti due, e due in modo
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dialettizzazioni perciò non riguardano l’opera in sé, ma il modo col quale avviene la recezione da parte dello spettatore ricevente.
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nell’opera d’arte1, non sembrava possibile che lo spettatore-ricevente potesse configurarsi in modo diverso dal predetto: ché, se si autorizzava a
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’arte, al modo cioè che uno riceve una legnata sulla testa, se come tale non la individua nel suo foro interiore, con un atto autonomo di riconoscimento
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La possibilità di contemporaneità fra il modo della creazione «chiusa» e quelli aperti diviene tuttavia sempre più difficile a realizzare, per il
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stesso modo che il sempre nuovo disporsi dei frammenti in un caleidoscopio non è un modo, per chi l’usa, di collaborare al caleidoscopio, ma
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Alla definizione dell’arte come metafora epistemologica, che ha proposta Eco; «vale a dire che, in ogni secolo, il modo in cui le forme dell’arte si
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o nel foro interiore della coscienza in cui, comunque, dall’altroche-sé perviene — la fenomenicità del suono è un dato irremovibile. In che modo
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oggettualizza, si costituisce: non meno, seppure in modo diverso, dall’ostendersi della tela di sacco in un Sacco di Burri. Qui, certo, il sacco, dopo il
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pittura su fotografia o viceversa, diventa assai più difficile ad essere fermato in un modo unidirezionale. Diventa chiaro allora che tanto per la
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in pittura (si pensi a Rauschenberg, a Warhol) sia pure come uno speciale inserto, che rappresenta il particolare modo con cui si intende costituire
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fotografia quel che si è detto, e cioè un modo di fermare a vista senza formularlo, l’oggetto, intenzionato in certa maniera nel flusso esistenziale (e da
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Nel considerare pittura e fotografia nella grande affinità della fase iniziale si inferisce logicamente un parallelismo nel modo di porsi di fronte
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Vi è allora un’ambivalenza, nel modo di porsi in relazione con l’oggetto: da un lato la coscienza lo visualizza in maniera da isolarlo e farsene un
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queste distanze si accorciano nel modo inverso a quanto avveniva quando la fotografia faceva Corot o Courbet o Degas. Allora era chiaro che la visione
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’insorgere del nuovo modo, di porsi in relazione con l’oggetto, iniziato dalla fotografia, il naturalismo ottocentesco non avrebbe oltrepassato la verifica
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distinzione non può farsi da altro punto di partenza che dal modo con cui l’oggetto va intenzionato nella fotografia, che, secondo che si è visto
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misconoscere il modo di prospettarsi all’oggetto, che è proprio della fotografia, per suggerire degli stilemi, ai quali rimarrà sempre una troppo alta
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indivisibile da quella della fotografia e che la fotografia non è un surrogato ma il modo stesso d’espressione del cinema: dove può rientrare suono e colore, ma
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sintomatico in ogni modo che le personalità più eminenti del cinema, in primo luogo Chaplin e Clair, siano state restie a questi arricchimenti
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parte dello spettatore, per cui la vicenda si offre ad essere manipolata interiormente in vario modo e non accettata in una direzione unica come la
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, allo stesso modo che la prospettiva degli Uffizi, dove si può «entrare e camminare» non è affatto diversa dalla prospettiva solida, ma dove non si
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Nella pittura fiamminga il prelievo dell’oggetto non avviene in un modo simultaneo, ma ogni determinazione dell’oggetto, isolata a sé, diviene
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Bacchino malato della Borghese, basterebbe il modo col quale sono dipinte foglie e frutta, chiaramente ricondotte dall’amanuense che le copiava dal Maestro
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riconoscere come si eccettui in modo originario dal mondo fenomenico: sicché, l’idea, si dimostra niente altro che un’allegorizzazione di questo eccettuarsi
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nel mondo, tutti i mezzi sono egualmente disponibili. L’analisi dei mezzi impiegati e del modo con cui sono impiegati appartiene ad un secondo momento
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’opera d’arte, realizzando una presenza, che nell’attimo medesimo si distingue in modo radicale dalla presenza che realizza il fenomeno, pone il
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Se io mi trovo di fronte ad una montagna, sentirò di colpo la montagna, in modo diretto e immediato: solo in un secondo momento potrò indagare
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Riconoscere che, realizzando una presenza immediata per la coscienza, l’opera d’arte si pone come realtà, in modo diverso e paritetico alla realtà
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mai di essere una realtà allo stesso modo che è reale la realtà oggettiva. In secondo luogo essa si pone di fronte a noi come una 'realtà’, ossia le
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’arte; in modo tale che il materiale stesso su cui un’estetica non aprioristica deve esercitare la propria riflessione non può essere determinato
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rientrano proprio le opere dell’arte attuale (pop-art, nuova musica, letteratura sperimentale). Le quali, se hanno un significato (ma non al modo delle
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Infine non sarebbe giusto obbiettare che la verifica della realtà senza esistenza non si può dare nello stesso modo col quale la scienza verifica ad
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considerata in modo strumentale rispetto alla preminenza che assume il messaggio in sé e per sé: così come i mezzi fisici di cui si è servito l’autore sono
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del Morris apprezzatore designa un certo modo di significare, che non identifica un oggetto né lo caratterizza, ma dispone i suoi interpreti ad un
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diversa posizione e connotarsi in modo più complesso, proprio perché diverso sarà il fascio di intenzionalità, — di assunzioni e di aspettanza — che, al
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‘ forzosa ’ connotazione) avrà per scopo di sottrarre ‘ a vista ’ per così dire, dall’immagine connotata in quel certo modo, la denotatività del reale
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trasmissione costante, poiché ogni fotografia va letta in un certo modo, su questo messaggio senza codice si sovrappone un messaggio in codice. La
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mio modo di percepire, con tutte le assunzioni e le aspettanze che interagiscono, che trarrà un apparente messaggio dalla presenza percepita delle
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presenza non esistenziale, un’astanza, e tale presenza si produce solo in quanto viene a manifestarsi ad una coscienza, il modo di presentificarsi alla
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Dell’individuazione dell’opera d’arte come tale, si può soltanto asserire in modo tautologico che vi rientra unicamente quello che autorizza l
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di semiosi, che viene a bloccarlo come realtà, quasi paralizzandolo nel modo originario di accessione diretta e non significante alla coscienza.
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strutture rientra come struttura portante nella poesia esaminata, allo stesso modo che il sistema o statico o dinamico con cui è stata realizzata un
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cui è opera d’arte, e non una versificazione mnemonica o una costruzione meramente utilitaria. Fra i critici letterari che hanno sentito, certo in modo
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Noi vediamo già, per quanto in un modo ancora impreciso, che l’identità, in ciò che essa è, non va lontano senza il fondo (Grund). Ma il principio di
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il principio di contraddizione, allo stesso modo che non vi osta il principio di indeterminazione. E che quest’ultimo sia valido solo nella meccanica
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’arte, non c’è flagrante contraddizione, ma nel modo con cui, per rapporto all’arte, si concettualizza la mimesi o la catarsi, la forma o il contenuto
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varie teorie sull’arte e invece andare all’origine di questa bipolarità che non si presenta mai allo stesso modo. La nostra indagine non tanto partirà
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, assumere come fondamento di tutta la storia la forma di relazioni che è connessa con quel modo di produzione e che da esso è generata, dunque la
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