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spettatore-ricevente, il messaggio preferenziale dell’opera; talché, la desunzione stessa di questi sensi, o principali o collaterali, rimanga
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Nella prima parte di questo saggio, riportandoci ad una analisi strutturalista di Barthes, abbiamo rilevato che il messaggio implicito nella
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, con la congiunzione illogica fra il qui e l’allora. È dunque al livello di questo messaggio denotato o senza codice che si può comprendere l’irrealtà
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esistenziale, e non (anche se lo contiene) un messaggio criptografico. Neppure può servire ad integrare dei dati biografici certi — se non quello di
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senza soluzione di continuità nell’ambito prospettico rinascimentale, mentre, se interrogata fuori del suo campo, ossia come messaggio psicologico, offre
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psicologico, senza tenere conto del fatto fondamentale che, nella loro essenza, non sono state create per trasmettere un messaggio ma per determinare
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), apparirà meno «poetica»13. Ma questo rientra unicamente nella recezione storica dell’opera: nella sua essenza è quello che si manifesta e non il messaggio
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quella di messaggio. Si demanda allora se è consentaneo all’essenza dell’opera d’arte, che abbiamo concettualizzato come realtà pura, di rappresentare
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Come primo rilievo occorrerà precisare che la concezione dell’opera d’arte come messaggio non si aggiunge ma innova radicalmente rispetto all’opera d
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monumento storico; nella seconda, considerare l’opera come un messaggio rivolto al ricevente. La terza attitudine potrà indurre a vedere nell’opera
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«Messaggio è un gruppo definito, ordinato, di elementi di percezione attinti da un repertorio e raggruppati in una struttura» 22; se in ciò consiste
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Il messaggio non è in sé, la sua struttura è elaborata in vista di potere essere ricevuto, e la possibilità di essere ricevuto è insita nella sua
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percezione, nei quali può essere stilato un messaggio, e di cui il poeta stesso potrà servirsi per stilare un messaggio, ma al momento che se ne serve per la
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non rivela originariamente la natura di messaggio: può esserlo in via secondaria, collaterale, oppure può essere accettata in quanto tale come
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non potremmo ricorrere ai messaggi incomprensibili, in quanto che un messaggio incomprensibile è ancora un messaggio da decifrare: la sua
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Dovremmo dunque ricercare qualcosa di simile non in produzioni collaterali al messaggio, ma dove si determini una presenza analoga a quella che si
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dell’informazione, infatti, è concepita in relazione a chi riceve il messaggio: esattamente come il segno riguardo all’interprete interpretante. Il
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conformazione di messaggio. L’opera d’arte, in quanto ha come carattere costitutivo e assoluto di prodursi in presenza, non può trasmettere un messaggio che in
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la lettura del messaggio segreto, è intervenuto un successivo atto che ha isolato certi elementi, precedentemente costituiti in codice, e li ha
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matematica della informazione, in cui si può prescindere preventivamente dal significato, in quanto non vi si tratta di uno specifico messaggio o
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Il messaggio dell’opera d’arte non sarà dunque da decodificare come messaggio che struttura l’opera d’arte, ma come la serie dei messaggi che l’opera
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conoscenza. Nel messaggio, viceversa, il prodursi in presenza rivela solo un carattere secondario, la sua struttura è di comunicare un’informazione usando di
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messaggio risiede nella quantità di informazione, idest d’originalità, che contiene, l’opera d’arte deve spesso alla originalità di non essere compresa
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Di qui possiamo giungere ad una importante constatazione sulla natura del messaggio e dell’opera d’arte. L’uno e l’altra hanno in comune, dalle
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Si ha allora una inversione completa dei caratteri costitutivi dell’opera d’arte e del messaggio. Nell'opera d’arte l’essenza è data dal costituirsi
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causa, io non l’avrò che dopo aver trasformato quell’accadimento in presenza in un messaggio, che mi darà conto della causa, e questa, a quel momento
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come messaggio o, per maggiore esattezza, come comunicazione, aveva sottofondato parzialmente, parzialmente aveva risalito durante tutta la sua storia
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al contenuto referenziale o riferitivo del segno. Dopo quello che abbiamo analizzato riguardo all’arte come messaggio e dunque segno vale appena
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di portare un certo messaggio, una testimonianza che si connotava implicitamente, e che, in seguito, il titolo, la didascalia o l’articolo renderanno
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Il paradosso della fotografia consiste allora nel fatto che, mentre si pone al primo avvicinamento come messaggio senza codice, messaggio continuo, a
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assoluto del percetto dall’oggetto, in questo suo porsi come realtà astante, e non esistenziale, è realtà e non messaggio, ancorché dalle connotazioni
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Il quadro generale si presenta ormai abbastanza chiaro: i tentativi di concettualizzare l’arte come segno, come messaggio, come comunicazione si sono
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Ma proprio dal fallimento della teoria dell’arte come segno, come messaggio, come comunicazione, s’illumina di converso il riconoscimento della
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La conclusione a cui si è arrivati, che non si possa caratterizzare la specificità dell’opera d’arte come messaggio, anche se questa possa contenere
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, configurarsi come messaggio. Il simulacro che l’analisi strutturale ha lo scopo di costruire per esplicitare il suo oggetto 4, non potrà essere costruito
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particolare, nella-poesia si intenziona primariamente la comunicazione, il messaggio quale verrebbe inviato dal destinatore (il poeta) al destinatario
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certi attributi del prodotto che formano a priori i significati del messaggio pubblicitario e questi significati devono esser trasmessi il più chiaramente
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che ad un’indagine linguistica resisterebbe. Per questo, prima dell’immagine pubblicitaria aveva fatto la mirabile analisi del messaggio fotografico
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’opera d’arte un messaggio, Lévi-Strauss 10 è costretto a ritrovare anche nell’arte la doppia articolazione della lingua, e, per la pittura, intende
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linguistico, risulta chiaro che ne esula qualsiasi specificità della poesia. Trattata come un messaggio diviene un corpo di dissezione anatomica, da cui lo
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saggi esperiti a differenti livelli devono sfociare nel decifrare, decodificare, il particolare messaggio che la poesia reca in sé: e sarebbe come
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L’autorità degli analisti convince anche di più, crediamo, che ove si voglia cogliere nell’opera d’arte, che sia poesia o architettura, il messaggio
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rappresenta un secondo messaggio criptografico. La conoscenza della lingua italiana, che è indispensabile per appropnarsi di quel sonetto del Petrarca
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costituire un codice senza messaggio. Un codice in cui, come in una lingua, si può distinguere una grammatica e una sintassi, anche se il parallelismo
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per questo, più della musica, trasmetteva un messaggio, né quei rapporti numerici costituivano la struttura del Sant’Andrea dell’Alberti o del
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