Le due vie
’esperienza delle generazioni successive, viene a configurare lo spettatore-fruitore dell’opera, se ed in quanto ne realizzi la recezione, in una
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varie arti fino a quel tempo, lo spettatore potesse assumere un ruolo diverso nei confronti dell’opera, ed essere previsto dall’autore stesso con una
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sviluppo, dovesse arrivare, come fu, ad esempio, ed è esempio di sviluppo quasi ineluttabile, l’avvento della dodecafonia per la musica. Ma è altrettanto
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’opera d’arte, concepita secondo il processo tradizionale, anche se con le innovazioni più audaci, presenti la possibilità ed anzi la necessità di varie
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contro il monumentale, che in definitiva altro non è che negazione dell’architettura come esterno), ed invece, per ragioni economiche, il doversi
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, ed è come giacessero su due piani differenti e paralleli, a somiglianza di due rette volte in direzione opposta che non s’incontrano anche se
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Ugualmente letteralisti ed emotivisti, secondo la dizione di Kaplan 1, fondandosi su una concezione dualistica del discorso, emotivo e cognitivo
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, e cioè il filone che si denomina a turno neo-costruttivista, gestaltico, arte programmata, ed ora op-art, ma la cui caratteristica comune e fondamento
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delle macchine, iniziò con l’illuminismo, ed Argan l’ha visto assai bene, come ha visto bene che l’emergenza delle ideologie designa la secolarizzazione
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per ricavarne un’opposizione diretta, ed infatti dove il design, nell’accezione moderna, è nato, nel Bauhaus. l’esercizio della pittura da parte di Klee
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dell’artista a trovarsi legata dalla parte del ricevente. Ed è questo che in primo luogo determina il fatto inconsueto che la diffusione dell’arte
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anche accettabile se non ponesse troppo l’accento sulla rinuncia alla semanticità; ed è il fatto su cui s’intende fondare la crisi, ma che indizia
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, in nessun modo, far conquistare alla fotografia la seconda ed essenziale fase del processo creativo che alla fotografia manca 2. La scelta, la messa
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rovesciamento nella tendenza, che rimaneva tuttavia basilare, di offrire l’integrazione nell’opera allo spettatore, ed è rinato l’oggetto: col neo-dada
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veduta registrano sulla tela o sulla lastra. Pure, si scopre una differenza molto forte. Il fotografo, intenzionando in certo modo il modello in posa (ed
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possibile perché il pittore ha rinunziato alla sua posizione privilegiata di autore unico, ed è passato dalla parte dello spettatore. È passato dalla parte
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opera in potenza, ma in atto. Ed è per questo che non si è andati oltre l’informale, anche se le materie vanno scomparendo, perché addirittura alle
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-fenomeno-non-è, ed è cioè il caso che, ancora come ipotesi, chiamiamo opera d’arte. Il secondo, analogo ma non identico, è quello in cui l’intenzionalità
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nella fotografia la riproduzione meccanica piuttosto che l’atto di bloccare ed estrarre un frammento di realtà, che, come si è detti, è atto di
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La massificazione della cultura è infatti un fenomeno irreversibile, conseguente alla industrializzazione, ed è destinato ad aumentare ed estendersi
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quelle apparenze accidentali che aveva come bruciato in se stesso. Ed ecco allora la fiscella caravagiensis, la natura morta del Bacco degli Uffizi, in
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Ed è ciò che riuscirà così ostico a capirsi dagli imitatori che non avranno un’altezza pari alla sua. E sarà la gloria di Vermeer di avere saputo
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per adire alla fruizione del testo. Viceversa c’è un messaggio che trapassa nella struttura primaria dell’opera, ed è la tipologia iconografica: vi
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secondo è il soggetto secondario o convenzionale, ed è costituito da un certo ordine di connotazioni, ad esempio un coltello aggiunto ad una figurazione
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, gli animali, ed anche le opere d’arte. La Donna nuda è anche la Venus coelestis, che simboleggia l’intelligibile e spirituale bellezza, e che, col
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altre proposizioni già dimostrate [...] L’individualità dell’opera d’arte appare ed agisce come realtà, ossia sta di fronte alla coscienza come qualcosa
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scienza empirica, che può avere rapporti con la filosofia come con le altre scienze, quali la psicologia, la linguistica, e via dicendo. Ed è così che si
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un’estetica, l’arte è già posta prima di essere dedotta, ed è facile allora articolare la petizione di principio in aporia. L’argomento pertanto è
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necessità trasferirla in un sistema di segni, in un codice intellettivo, in un metalinguaggio, in cui non è stata espressa ed in cui non si travasa per
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relativa all’opera d’arte come realtà senza esistenza, un’approssimazione maggiore o la totalità dei suffragi, di cui non gode sempre ed in ogni caso
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qualcosa che non è presente. Ed ecco allora che il prodursi in presenza decade a mezzo di informazione d’una presenza che dovrà, come nel caso
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possibilità di tramettere un’informazione, ed è per questo che il suo prodursi in presenza è strumentale rispetto all’assoluto prodursi in presenza dell
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presenza stessa che sostanzia. Nel messaggio il «gruppo di elementi di percezione» è puramente strumentale ed è uno degli infiniti che avrebbero potuto
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di critica della poesia, nella quale è facile — ed è stato anzi facilissimo — contrabbandare, come strutturali, dei fatti storici che ne rappresentano
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Nella costituzione d’oggetto 3 si ha l’imposizione di un senso all’oggetto, arrestato, sospeso dal flusso esistenziale: ed è su questo percepito
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e non un caso accessorio e decorativo del linguaggio. Ed è la metafora che dà ragione di come possa avvenire la proposizione di una realtà non
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linguistica è la scienza globale delle strutture linguistiche, la poetica può essere considerata come faciente parte integrale della linguistica» 5. Ed
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fotografica, e più particolarmente l’immagine fotografica riprodotta ed esplicitata da una didascalia. Ed è molto importante questo primo assaggio, perché
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ragione al principio di causalità, ed eccepisce che ogni causa (Ursache) è senza dubbio una specie di fondamento (Grund, ratio), ma che non ogni fondamento
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Monadologie 5«principium reddendae rationis sufficientis». Ed è con questa formulazione che passerà principalmente nella filosofia successiva. Ma, con ciò
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rivela questo carattere della base, come di ciò su cui ed in cui riposa l’appartenenza mutua di cose differenti.
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separare nel pensiero la causa dall’effetto dà la riprova che causa ed effetto sono momenti dell'iter del pensiero che pensa il reale e ne concettualizza per
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quantistica va accettata, essa, come una legge insorpassabile della fisica, ed anzi la legge statistica si configura come il tipo fondamentale della legge
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pacifico che la verifica sperimentale, che assicura su basi certe e non supposite, la correlazione effettiva di causa ed effetto, si può avere solo
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’asserito nesso di causa ed effetto risulterebbe un’asserzione arbitraria o al più probabile, frutto d’opinione e non di scienza. Ma che cos’è la qualità
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Si è rilevato che il concetto della qualità, come di una quantità che non si può misurare, non è contraddittorio, ed apre anzi una direzione di
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Heidegger al principio di ragione di Leibniz, là dove osserva che vi è differenza fra ratio e conseguenza, causa ed effetto. Il facile scambio fra la
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storia è quella causale: ed è qui allora che si ripresenta la possibilità di configurare l’una e l’altra sotto specie di quel principio di
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’assolutezza della legge. Ma d’altra parte uno stretto meccanicismo non rappresenta il pensiero, così come venne sviluppandosi, di Marx ed Engels, anche
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«Marx ed Engels si difesero per tutta la vita contro il semplicismo volgarizzatore dei cosiddetti discepoli i quali volevano sostituire allo studio
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